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Siamo d’argento

E’ dunque finita come avevamo ipotizzato nelle facili previsioni di ieri. I nostri alfieri dell’Under 26 non hanno avuto alcuna chance di riavvicinarsi alla Francia, ma hanno difeso con energia la medaglia d’argento dal ritorno delle inseguitrici; i ragazzini dell’Under 21 invece, complice un calendario pesantissimo, non sono riusciti a mantenere l’ottava posizione terminando decimi.

Under 26

Lo scontro diretto con l’Olanda, risalita in terza posizione e molto vicina a noi, era partito male e a metà gara eravamo sotto per 17-1. A questo punto gli olandesi hanno incominciato a sbagliare (un grande slam senza l’asso di atout, fra le altre cose) mentre noi abbiamo fatto solo scelte giuste, e il risultato si è letteralmente capovolto fino a un perentorio 58-19 che ha incrementato il nostro vantaggio al punto da rendere ininfluente l’ultimo turno, essendo il nostro distacco sia dalla prima che dalla terza superiore a 20 VP. Abbiamo comunque terminato con una vittoria contro la Bulgaria (35-31) mentre alle nostre spalle avveniva il ribaltone, e Israele andava a prendersi la medaglia di bronzo davanti alla Polonia, mentre l’Olanda scivolava al quinto posto. La Croazia, la deludente Svezia e la Turchia hanno completato il gruppo delle qualificate ai prossimi Mondiali.

Li aspettavamo sul podio, i ragazzi: sono stati puntuali all’appuntamento. Abbiamo accarezzato insieme a loro per qualche giorno il sogno dell’oro; la partenza con la lunga striscia di vittorie e il distacco sulle inseguitrici autorizzavano questa ambizione. Ma la Francia, che ha avuto un piccolo passaggio a vuoto a metà della competizione, è poi venuta fuori con un finale davvero devastante, mentre il nostro unico momento di sbandamento, con la doppia sconfitta contro Svezia e Croazia, ci è costato carissimo.

E’ un piazzamento di valore assoluto, comunque, che ha il sapore di una riconferma: ci piace infatti ricordare, come già anticipato in sede di presentazione, che quattro dei sei giocatori di Veldhoven avessero qualche anno fa vinto l’oro mondiale a Salso nella categoria Under 21; né è una coincidenza che allora alla guida ci fosse il bravissimo Dario Attanasio, ancora presente nello staff. Un gruppo che cresce e che mantiene le promesse; e d’altra parte molti di loro hanno incominciato a mietere allori anche nei campionati… dei grandi.

La Butler mostra le tre coppie molto vicine, ma certamente la coppia Donati-Porta, che ha giocato molto più degli altri e tutti gli incontri più difficili nelle posizioni più scomode, è stata il motore trascinante della formazione. Ma sappiamo che questo gioco non si gioca da soli, e dunque è giusto sottolineare anche l’ottima prestazione delle altre due coppie.

Dunque un bravo e un grazie, per le emozioni che ci hanno fatto vivere, a Giovanni Donati, Alvaro Gaiotti, Gabriele Giubilo, Gianmarco Giubilo, Federico Porta e Sebastiano Scatà, al loro coach, l’eccellente Valerio Giubilo che li ha accompagnati e guidati in tutto il percorso di preparazione, al già citato Dario Attanasio e a Luigina Gentili che hanno completato lo staff degli istruttori/accompagnatori. Perché specialmente in queste manifestazioni giovanili (ma non solo) i ruoli di coach e cng sono importanti e delicati da interpretare, e se i risultati arrivano una parte non piccola del merito è sempre anche loro. E indubbiamente le nostre “chiocce” sono di valore assoluto.

Under 21

Non ce l’hanno fatta, i ragazzini. Dopo la pessima partenza sono risaliti in testa al gruppo degli inseguitori, e ci sono rimasti per quasi tutto il campionato, oscillando tra il settimo e il nono posto. Ma ieri li attendeva un compito davvero ingrato, e le due sconfitte contro Olanda (39-22) e Svezia (46-10) ci hanno catapultato in decima posizione con un distacco ormai incolmabile dall’ottavo posto. Per cui l’ultimo incontro, che avrebbe potuto essere decisivo contro la Norvegia, si è rivelato ininfluente ed è stato anch’esso perso nettamente.

La squadra non è mai sembrata all’altezza delle migliori. Questo campionato ha visto un gruppo di sei squadre (Israele, Francia, Danimarca, Olanda, Svezia, Polonia, arrivate nell’ordine) staccarsi subito e prendere un vantaggio notevole sulle altre otto. In questo secondo plotone abbiamo detto la nostra, arrivando anche a comandarlo; ma è significativo che, dei dodici incontri (andata e ritorno) giocati contro le sei migliori, sia arrivata solo una vittoria netta (Olanda) e una di misura (Israele), mentre le sconfitte sono state quasi sempre disastrose.

Eppure qualcosa si è intravisto. C’è stato un momento in cui eravamo quasi rientrati nel gruppo di testa, circa a metà del torneo; poi è arrivata la netta sconfitta contro la debole Germania, e da allora si è un po’ spenta la luce. Indubbiamente è un team che deve consolidarsi e maturare esperienze a questi livelli; e da questo punto di vista la mancata qualificazione ai mondiali è un peccato, anche se rinunce e ripescaggi potrebbero ancora rimetterci in pista.

 

Enrico Guglielmi

Enrico Guglielmi (GGC001, Bocciofila Lido), socio agonista a Genova, si è laureato in fisica alcune ere geologiche or sono e attualmente sbarca il lunario occupandosi di informatica. Gioca a bridge da un tempo fastidiosamente lungo che è senz’altro meglio non quantificare, visti i risultati. Sempre in ambito bridgistico, oltre a raccogliere copiose messi di zeri nei tornei locali, cura per BDI online la rubrica “Ti racconto una mano”. E’ consigliere del Comitato Regionale Liguria, per conto del quale sta portando avanti un progetto didattico orientato agli studenti e ai dipendenti universitari in collaborazione con il CUS Genova. Il suo nick su BBO è Dasim.

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