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Il Bridge e Salsomaggiore Terme

Purtroppo, o per fortuna, considerata la crisi pandemica non mi è riuscito di andare fisicamente a Salsomaggiore Terme (da spettatore, ovvio) ma sono e sarò presente, e con me credo tantissimi altri, con la mente e il cuore.
Immagino, spero che qualcuno dei presenti poi lo confermerà, che la cittadina si sia data una risvegliata insieme all’arrivo della primavera e, per almeno due settimane, sarà smaniosa di accogliere i bridgisti come meritano offrendo loro il meglio.
Per disputare questi Campionati del Mondo sono arrivati a centinaia da tutto il mondo (tranne Cina, Giappone e qualche altro Paese per motivi sanitari); fra giocatori, staff, dirigenti e accompagnatori vari non è azzardato dire che si tratta di un migliaio di persone, poco più poco meno.
A parte l’aspetto sportivo, una bella iniezione di pregiata valuta straniera per il nostro Paese ma, soprattutto, per la cittadina emiliana; senza volere fare i conti in tasca a nessuno un giro valutabile in non meno di un paio di milioni di euro, forse anche più.
Salsomaggiore Terme, oltre ad essere una conosciuta stazione termale, da tempo immemorabile ha ospitato grandi avvenimenti sportivi e di intrattenimento: uno per tutti, per moltissimi anni è stata sede della fase finale di Miss Italia e Miss Italia nel Mondo, ma anche di molte tappe del Giro d’Italia oltre a tante altre manifestazioni di vario genere, nonché una ricercata sede di convegni e congressi.
A questo proposito ricordiamo che il “Palazzo dei Congressi”, cioè lo stabile in cui si svolge il Campionato, in origine era la sede del lussuoso “Grand Hotel des Thermes”, edificato addirittura alla fine del XIX° secolo; il sontuoso Salone Moresco e la Taverna Rossa sono quel che rimane dell’antico splendore.
In sintesi, la città possiede una antica e consolidata vocazione per l’accoglienza; ma, in particolare, è legata al Bridge che, a sua volta, è legato a Salso, la forma breve con cui i bridgisti sono soliti indicarla, ed è nota nel mondo bridgistico appunto come la Città del Bridge.
Il Presidente W.B.F. Gianarrigo Rona ha voluto dopo quasi mezzo secolo il ritorno della manifestazione in Italia e, forse memore del rapporto privilegiato con la città avviato nel corso della sua presidenza della Federazione italiana, non a caso ha scelto proprio Salsomaggiore Terme.
Quando la città viene “invasa” dai bridgisti le strade del centro, Viale Romagnosi in particolare, e i bar che vi si affacciano si animano, che sia per l’aperitivo di mezzogiorno o per l’ultimo bicchiere della giornata fino a tarda sera (perché no anche fino a notte), di strani personaggi che calorosamente discutono di cuori o di quadri, di slam, di impasse e di squeeze; ma i salsesi ormai sono abituati e con noncuranza lasciano fare.
La scoperta della città per gli stranieri sarà una sorpresa, speriamo piacevole; unico cruccio è che, causa i pressanti impegni di gioco, difficilmente potranno ammirare tutte le bellezze dei dintorni e nemmeno visitare la raffinata e aristocratica Parma, governata nella prima metà dell’800 per oltre trenta anni da Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone Bonaparte, della quale ancora oggi la città serba un ottimo ricordo.
Parlando di bridge è il caso di ricordare che Parma, per inciso città in cui ho vissuto tre anni, e Salsomaggiore Terme si sono ricavati un loro posticino nella storia del bridge, non solo italiano, per avere dato i natali a due grandi campioni: la prima a Norberto Bocchi e la seconda ad Antonio Sementa.
I bridgisti italiani, che bene conoscono Salso, non possono fare a meno di averla nel cuore perché ormai da oltre un trentennio vi si svolgono, nel corso di ogni anno, numerosi e vari Campionati Nazionali.
Vero che da qualche tempo, almeno a chi viene da fuori e ha ben altri ricordi, la città può apparire un po’ triste e dimessa ma è solo una impressione; certamente non sono più gli sfavillanti anni della Belle Époque – è trascorso ormai un secolo – e l’attività termale è in regresso, ma i dati confermano che la città è ancora viva se i suoi residenti nell’ultimo decennio sono rimasti costanti intorno a 20mila.
Piuttosto mi tocca fare un appunto all’amministrazione cittadina: consultando Wikipedia ho notato che, nonostante il contributo in termini economici che la Federazione Bridge porta alla comunità con le sue 15mila presenze annue, la corposa pagina dedicata alla città non menziona il Bridge né tra gli eventi né tra le manifestazioni sportive ospitate.
Sarà stato soltanto un disguido a cui, forse, sarebbe il caso di porre rimedio.
I giochi sono già iniziati e procedono senza intoppi: buona fortuna a tutti!

Eugenio Bonfiglio

Eugenio Bonfiglio (BNN267, Canottieri Olona Milano) si è avvicinato al Bridge da una dozzina di anni e si è subito appassionato anche se troppo tardi per raggiungere apprezzabili risultati sportivi, ma ancora in tempo per divertirsi... Ma non è mai detto...

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