
Torneo Mitchell, finalmente un po’ di punti anche per il figlio della gallina nera:
K 7
A Q J
A K Q J 10
A 4 2
Si apre forte a 2 fiori, a questo tavolo, e così faccio. Sulla risposta temporeggiante di 2 quadri mostro la bilanciata con 2SA e, sulla Stayman, l’assenza di quarte nobili con 3 quadri. Tanta disciplina viene premiata dal partner con l’ambiziosa chiusura a 6SA. Ecco il resoconto:
Ovest sceglie il
10 per avviare le ostilità, e il morto deposita di fronte a me:
Contratto 6SA. Attacco 10.
Un buon contratto, facile da dichiarare e da mantenere con le sue dodici prese calde calde. Questo mi porterà però a una mano media o giù di lì, visti i 34 punti in linea che rendono lo slam alla portata anche dei più piccini, e per modificare la situazione a mio vantaggio l’unico mezzo è quello di ottenere una surlevée.
L’impasse a picche sembrerebbe prestarsi alla bisogna, ma con una fastidiosa complicazione che lo rende di fatto impraticabile. Se non riesce ho perso l’unico ingresso al morto, fondamentale per incassare il K di cuori e l’Asso di picche, e mi avvio a un ridicolo 2 down; e se non gioco prima il K il seme si blocca. Non sto andando così male da ricorrere a uno strumento così estremo.
Posso preparare qualche tipo di finale? La Q di fiori potrebbe fungere da minaccia in un’ipotetica compressione. La figura sembrerebbe quella tipica della compressione per cardiopatici, cioè la compressione apparentemente inutile in quanto se riesce funziona anche l’impasse, ma che ha il vantaggio di costringere l’avversario a seccare l’onore in impasse a causa dell’obbligo di conservare un altro controllo.
In parole più povere, se Ovest ha Q di picche e K di fiori, in un ipotetico finale dovrà accorciare la damigella e sul secondo giro del seme la vedrò comparire: e se non compare, vuol dire che in impasse non c’è.
Questa manovra è fondamentale in situazioni nelle quali il fallimento dell’impasse sarebbe rovinoso, come ora; ma in questa mano c’è un inghippo che la rende inapplicabile, e cioè il fatto che non posso incassare il K di cuori prima delle quadri senza distruggere la comunicazione verso il morto. Manca quindi un requisito fondamentale di una compressione, e cioè la riduzione del conto.
Potrebbe essere il K di cuori la comprimente? In fondo ho una comunicazione anche verso la mano, e cioè l’Asso di fiori. Potrei incassare le quadri, andare al morto incassando i due onori di picche, e giocare la quarta cuori comprimendo Est se ha lui i due onori neri. Ma anche qui c’è una falla, e cioè lo scarto sul quinto giro di quadri, dopo aver scartato la piccola fiori sul quarto. Se scarto picche distruggo la minaccia, se scarto ancora fiori asciugo la Q e rendo quasi impossibile che il seme sia custodito da un solo avversario.
Mi viene un’idea un po’ strana: e se facessi l’impasse al primo giro di picche, naturalmente dopo aver sbloccato le cuori? Se fallisce non ho messo a rischio il contratto grazie alla presenza del 10 che mi permette di incassare comunque due prese nel seme anche superando il K con l’Asso; e se riesce, ecco il secondo ingresso per incassare il K di cuori in anticipo rispetto alle quadri. Il finale che si produrrebbe, al momento di incassare l’ultima quadri, sarebbe:
Sulla quadri vincente Ovest non può scartare ovviamente il K di fiori; ma se secca la Q di picche, mi permette di nuovo di superare il K con l’Asso e di incassare il J.
Non vedo di meglio, quindi decido di giocarmela così. Incasso i tre onori di cuori (c’è la quarta in Ovest) e proseguo a picche con l’intenzione di fare il sorpasso. Ora, tutto questo ragionamento mi ha richiesto parecchi giri di orologio della lancetta dei secondi, e a quanto pare il lasso di tempo è stato speso dal difensore in Ovest per ricostruire la situazione e pianificare la strategia difensiva. Sta di fatto che l’amico (fortissimo in controgioco, a quanto pare) esegue il sabotaggio del secondo ingresso piazzando sul tavolo al primo giro la Q! Devo catturarla con l’Asso, naturalmente, ma questo blocca il seme perché sto messo così:
Ma ho ancora una freccia al mio arco, quella decisiva: gioco il K di cuori e ci scarto sopra il fratellino di picche: e così facendo libero J e 10 di picche e raggiungo il traguardo delle 13 prese. Che battaglia!
Ecco la mano completa:
La caccia alla surlevée è un tema tipico dei tornei Mitchell, si sa. Ciò che rende interessante questa mano è la difficoltà nell’individuare una manovra che, senza mettere a rischio il mantenimento, possa fornirla in corrispondenza di una determinata posizione degli onori avversari. L’impasse “inutile” a picche per ottenere il secondo ingresso indispensabile alla manovra finale è indubbiamente un espediente insolito.
L’altro tema da sottolineare è la brillante preveggenza con la quale Ovest ha tentato di inserire il granellino di sabbia nell’ingranaggio pianificato dal giocante giocando la Q di picche al primo giro. Si tratta di una situazione ben nota in teoria ma molto difficile da vedere al tavolo. Ad esempio, se il giocante ha bisogno assoluto di due ingressi in Nord per affrancare un seme laterale, e l’unico seme che può fornirli è diviso
può ottenerli facendo un’impasse che in condizioni ordinarie sarebbe assurdo. Ma Ovest può sventare il piano inserendo subito la Q e impedendo il secondo ingresso: il secondo giro verrà vinto dal K di Sud. Un’indicazione per il difensore proviene normalmente dalla presenza di affrancabili al morto unita a una scarsità di rientri: è importante, in questi casi, stare all’erta nel caso il giocante cerchi di fabbricarne qualcuno abusivo. Ma si tratta comunque di difese dal coefficiente di difficoltà altissimo.