Giuliana Pederzoli

Un’altra amica del Bridge se ne va, e anche oggi ci sentiamo più soli. Giuliana Pederzoli ci ha lasciato. Era una giocatrice molto nota a livello nazionale: difficile immaginare che, quando i Campionati a Salsomaggiore torneranno a essere disputati regolarmente, il simpatico accento emiliano di Giuliana non risuonerà nelle sale, né la vedremo farsi strada fra gli avversari in piedi per scrutare intensamente gli schermi della sala rama a fine turno, o salire sul podio e, nel solenne momento in cui nell’auditorium Ferraro si intona l’inno nazionale, guardare avanti a sé con sguardo luccicante e fiero. Dove guardava Giuliana? Guardava il pubblico, le tante amicizie, diventate una seconda famiglia, strette durante una vita trascorsa fra le 52 carte. Guardava il suo passato e il suo futuro, con la tenacia che aveva sempre caratterizzato il primo e che avrebbe determinato il secondo.
Consulente del lavoro, aveva iniziato a giocare a Bridge poco più che trentenne, per condividere l’interesse del marito, Maestro di scacchi imprestato al nostro sport. “Dopo un breve corso al circolo, mio marito non mi ha praticamente più vista!” raccontava Giuliana, che per il Bridge aveva sviluppato da subito una fortissima passione.
Un amore ricambiato: era naturalmente portata per le carte e in breve tempo ha bruciato le tappe, diventando subito agonista e raggiungendo rapidamente il tavolo finale di un Campionato nazionale.
Come molti talenti naturali, ha iniziato anche un percorso di studio e innovazione, ragionando e sperimentando sulla magica “lingua del Bridge” e sviluppando un suo sistema dichiarativo personale. Si è comunque adattata a licitare secondo i metodi dei suoi compagni fino a 60 anni, età in cui ha deciso di non scendere più a patti (dichiarativi) con nessuno.
Prima e dopo quella data ha conquistato numerose medaglie nazionali: 8 titoli italiani (Campionati italiani a squadre femminili 1992, 1997, 2001, 2014, Coppa Italia femminile 2002 e 2014, Campionati italiani a squadre Miste over 60 2011, Campionati di Società Sportive a squadre femminili 2014), 10 argenti e 12 bronzi. Un palmares segnato da vittorie ottenute partendo da seconda in classifica e da argenti un po’ amari, aggiudicati partendo da prima in classifica.
L’anno d’oro di Giuliana è stato il 2014, quando ha vinto una sorta di mini-slam della categoria femminile: Campionato italiano a squadre, Campionato di Società Sportive a squadre e Coppa Italia. Titoli conquistati con la rappresentativa TOP ONE, di cui era entrata a fare parte proprio nel periodo in cui aveva, in realtà, deciso di smettere di giocare. La cortese, empatica insistenza del capitano Ennio Nardullo e il feeling di squadra hanno portato Giuliana a riscoprire l’amore per il Bridge e la competizione. “E in fondo ci voleva una pallina, in quella squadra di magronze, no?” diceva lei, scherzando sulla sua corporatura.
Al figlio Fabio, e a tutti gli affetti di Giuliana, l’abbraccio di tutto il Bridge italiano.