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Campionati da ricordare

Di Salso mezzo rosso e mezzo nero
resta un Moresco senza eroi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.

Mi perdonerà il mio conterraneo Pascoli per questa tragica modifica della sua “Lavandare”.
È appena passato un anno da quando alcuni di noi sono partecipi di una situazione paradossale: verso mezzogiorno di sabato 21 febbraio, a campionato ancora in corso (finali del Societario) e gli ultimi turni ancora da giocare, viene dato l’annuncio ufficiale: manifestazione sospesa, si torna tutti a casa. Non c’è bisogno che ne spieghi il motivo. Si fanno le valigie di fretta, non si può restare a pranzo, il sabato pomeriggio rientra anche chi abita più lontano.
Da quel momento in poi, escludendo la felice parentesi del Festival Open di ottobre, non c’è modo di fare tappa alla capitale del bridge italiano, quella Salsomaggiore di cui ormai c’è chi conosce a memoria i meandri, ogni angolo. D’altronde è da così tanti anni che vi si organizzano campionati.

No, non la rivedremo presto. Forse è per questo che sto per compiere la seguente follia: ritrovare campionati passati, quando ancora non giocavo a bridge od ero ancora puer e non degno di partecipare a certi eventi ricercati. Compiendo ricerche interattive, sfogliando tomi datati, girando biblioteche (vabbè: PC, Bridge D’Italia vecchi e scaffali di casa mia)… ecco i più sorprendenti, per vari motivi, che riesco a trovare. Per ognuno di essi allegherò una mano.

COPPA ITALIA MISTA 2007

La sorprendente squadra romana Pistoni, composta da Bove-Scordamaglia, Marzi-Vitale, Greco-Ciofani e Pistoni-Tanini, giunge brillantemente in finale, dove si disputano 5 turni da 12 mani. Incontreranno Fornaciari (Baroni-Fornaciari, Mainoldi-Gaddi, Versace-Cuzzi e Buratti-Mariani).

I nomi favoriti sono di quelli che fanno paura ma i capitolini sembrano giocare su una nuvola: dopo un tempo sono a -17 ma da allora iniziano a guadagnare punti su punti fino ad accumulare un vantaggio difficile da scalfire. Dopo i primi 4 set sono sopra di 41 e sembrano avere più di una mano sulla Coppa.

Nell’ultimo tempo Fornaciari, disperato, schiera le quattro stelle ed avviene l’insperato: Versace-Cuzzi e Buratti-Mariani, con una sessione dirompente, travolgono gli avversari 66-0 e ribaltano il campionato.

Sala Aperta:

 In sala aperta Alfredo Versace sa che, passato di mano, le sue carte difficilmente potrebbero essere migliori: due Assi, di cui uno nel colore della compagna, e la certezza di trovare la corta a cuori alla compagna gli permette di chiamare lo slam a colpo sicuro. Ottima anche la dichiarazione della Cuzzi, che in un sol colpo inquadra la mano (forte, fit e corta nel palo avversario) e permette il raggiungimento del bersaglio grosso in velocità. Ma in una squadra si vince in quattro, ed i pur blasonati NS non possono pretendere di farcela da soli: servono anche i compagni giusti.

Sala Chiusa:

Il classico sassolino nelle ruote dei romani ce lo infila Carlo Mariani con questa azzeccatissima psichica che manda fuori strada gli avversari. Il 3Cuori di Liana Pistoni, avendo il suo avversario già dichiarato (e ripetuto!) le picche, viene preso dal povero Tanini come una mano forte dotata di fermo a cuori e non nel nobile nero, da qui la sua decisione infelice… non era sicuramente quello che voleva far intendere la compagna, che guardandosi tristemente quelle sei picche in mano senza poterle dichiarare in maniera naturale aveva soltanto provato a comunicare una mano forte.
I toscani incassano cinque cuori sull’attacco e portano a casa 16 IMPs, concretizzando la rimonta insperata e l’epilogo più beffardo di tutti per gli sventurati romani.

FINALE SOCIETARIO A SQUADRE OPEN 2008 (ED IN PARTE 2007)

Siamo in anni di pieno dominio Angelini Parioli-Allegra Lavazza. La storia, in questo momento, la fanno loro: è dal 2005 (Lodi finalista l’anno prima) che entrambe centrano la finale del campionato, e con questo sono 4 edizioni di fila dove sono queste squadre a giocarsi oro e argento.
Angelini schiera Lauria-Versace, Fantoni-Nunes e Angelini-De Falco
Lavazza schiera Bocchi-Madala e Duboin-Ferraro, assieme a Guermani x 2 e Castellani-Catarsi, coppie di riserva impiegate solo in caso di necessità.

I due gironi di qualificazione (per ogni incontro si conta solo il totale: la vittoria dell’incontro vale 2-0 e il pareggio 1-1) vedono prevalere i nostri eroi che vincono comodamente le due semifinali, approdando nuovamente all’ultimo atto.

Nonostante la caratura delle due squadre, nel 2005 e 2006 entrambe le finali avevano goduto di un vero assolo di Angelini. 295-188 la prima volta dopo 7 segmenti, e 164-56 nella seconda con la Lavazza ritirata a tre set dalla fine!

Nel 2007 si giocano 6 turni di finale, e dopo 32 mani l’egemonia angeliniana sembra non doversi interrompere. La squadra romana è in testa 106-45 su quella torinese… ma nel terzo segmento Lavazza recupera 20 e per poi inanellare un roboante 75-10, passando in testa di 24 e contenendo negli ultimi due incontri il recupero di Angelini, che si arrende 242-236: per soli 6 punti lo scettro è passato di mano.

E’ col dente avvelenato che i romani si presentano nel 2008 a tentare di riprendersi il titolo. Una sconfitta maturata così brucia ed il desiderio di vendetta è tanto.
Dopo quattro tempi i torinesi non vogliono sentir parlare di rimettere in discussione il primato: conducono 152-105 e, seppur 47 punti non siano un divario incolmabile, non rappresentano nemmeno un vantaggio da poco. Mancano 32 mani: l’ago della bilancia è ormai definitivamente dalla parte di Allegra?

Senonché è in arrivo il quinto tempo…

Picche3   Cuori7 2   Quadri6 5 4   FioriA K Q 10 7 5 2

Carte di Ferraro e Versace, zona vs prima, come aprireste con queste carte?

Personalmente sono in forte disaccordo con la scelta di Guido Ferraro di aprire 3fiori con la settima chiusa, che può giocare benissimo a senz’atout, mentre il compagno sarebbe portato a svalutare un singolo nel colore o a non immaginarsi 7 prese davanti. Per questa ragione Alfredo Versace apre a livello 1 trovando il contratto migliore, mentre Bocchi, che può trovare al compagno mani sicuramente peggiori, passa a 3fiori e la Lavazza perde 10 nel board.

Sono spiccioletti in confronto a quello che succede nel tempo totale. Il quinto parziale è vinto da Angelini per 73-1, che passa in vantaggio di 25! È difficilissimo anche solo pensare che lo scontro di tali giocatori abbia potuto generare un segmento di tale squilibrio, ma ogni tanto la diversità di stile e sistema delle due squadre può portare a questo. Ricordiamoci che già l’anno prima i torinesi ne avevano vinti 65 in un tempo…

Nel sesto turno Lavazza, pur sotto schock, trova la forza per recuperare e si presenta all’ultima mano a -4. Bocchi-Ferraro realizzano 3Quadri e i Fantunes lasciano giocare 2Picche teoricamente fattibili a Duboin: se Giorgino le mantenesse la sua squadra befferebbe i romani per due anni di fila.
A bridge però non sempre si indovina: il torinese sceglie una linea che lo conduce al down, la mano è pari e per soli 4 punti (184-180 il risultato finale) Angelini si riprende il titolo.

CAMPIONATI A COPPIE OPEN 2009

Giuseppe Gigli e Paolo Giove, con un’ultima sessione da urlo (non sono in grado di risalire alle percentuali ma, stando ai dati che ho, deve trattarsi di un turno spaventoso), vincono il campionato a coppie open 2009, precedendo di un’inezia, rispettivamente 2 e 3 decimi di percentuale, Corsico-Gobbi e i ben noti Failla-Attanasio.
Prima delle ultime 18 mani sono 18°mi col 50,82%, ma l’aria della domenica mattina fa volare i due veterani romani conducendo loro a una clamorosa vetta: negli ultimi anni nessuna coppia come loro ha saputo scalare così tante posizioni fino a vincere il titolo.
Le cinque mani finali valgono loro l’83% di media! (Fonte Bridge D’Italia Maggio/Giugno 2009)

Ultima smazzata del torneo:

Gigli-Giove, seduti in Nord – Sud, che molto probabilmente prima di questo board non sono ancora in testa, riaprono a 2Quadri su 1SA avversario e le giocano contrate. Suppongo sia dovuto a una riapertura di Est sciaguratamente trasformata dal compagno: la mano è però imbattibile e i due romani riescono a tirare fuori la presa in più, incassando il 100% netto e sbancando il torneo.

ECCELLENZA OPEN A SQUADRE 2012

Balzo di 3 anni per il gran finale: due colpi grossi nello stesso fine settimana.
È il periodo di poco successivo al duopolio Angelini-Lavazza, che per tanti anni ha dominato il bridge italiano lasciando le briciole agli altri componenti.
A queste due squadre se n’è però aggiunta recentemente una terza: il team Vinci, che può contare su nomi di rilievo come Fantoni-Nunes e Bessis-Bessis, padre e figlio. Non è più possibile pensare che la lotta per la vittoria sia ristretta solo a due formazioni, perché questa è ora pronta a battagliare e cercare di prenderne il posto.
Angelini, oltre a Lauria-Versace-Giubilo, risponde con l’acquisto della titolata coppia olandese Brink-Drijver.
La Lavazza può contare su Bocchi-Madala e Duboin-Sementa con Ferraro degno sostituto.

Dopo il giro di boa si tirano le prime somme, con una sorpresa: la squadra Angelini non riesce mai ad ingranare e si invischia nelle posizioni di mezzo, sparendo dalla lotta per la classifica, così Lavazza e Vinci la fanno da padrone. Dopo 8 turni il gap con le altre squadre è ammirevole, basterebbe solo mostrare il podio virtuale.

1) Lavazza 163
2) Vinci 148
3) Sabbatini 118
Pacini 118

Ebbene sì, la distanza tra secondi e terzi è di ben 30 punti a un turno dalla fine!
Non sembra però esserci più storia neanche tra i primi due: la scala è 25-0 ed occorrerebbe che lo scontro diretto, previsto per il turno finale, termini 23-7 per Vinci.  Bisognerebbe vincere (vado a naso) di 32 circa per compiere l’impresa, e sembra impensabile riuscirci contro nomi di tale calibro.

Fulvio Fantoni, seduto in Nord, gioca 4Picche per l’attacco CuoriK di Giorgio Duboin. Prende di Asso al morto, sblocca l’QuadriA e torna in mano in atout. Disdetta, c’è la 4-0 fuori!
La strada sembra molto ardua, una cuori, due picche e una fiori sembrano a prima vista impossibili da non pagare… ma solo se ci si ferma al conto delle perdenti.
Fulvio, preso atto della situazione, incassa la quadri buona scartando fiori dal morto e gioca cuori costringendo Duboin, in presa, a tornare fiori, presa dal dichiarente.
Cosa può fare Giorgino sulla quadri giocata ora da Fantoni? Se tagliasse di Fante sparirebbe la seconda perdente a fiori del morto, è costretto a scartare cuori, permettendo a Fulvio di incassare la cuori buona e tagliare l’ultima in mano, arrivando a 8 prese.
Al dichiarante sono rimasti PiccheK10 per Picche976: giocata la quadri buona, non c’è modo per la difesa di togliergli nona e decima presa. Non c’era nulla da fare, le prese di EO si sono magicamente zippate senza che potessero metterci mano!
Nell’altra sala Bocchi riceve, dopo il contro di Bessis al 2Fiori Stayman di Madala, l’attacco mortale FioriQ: con il minore affrancato anzitempo, la difesa è in grado di smarcarsi dal finale di cui era finito vittima Duboin e battere irrimediabilmente il contratto.

Ed alla fine il miracolo si concretizza: grazie a questa mano e ad un grosso inciampo di Duboin-Sementa, che giocano 7Cuori-1 quasi al nullo, uniti ad altri piccoli guadagni seminati qua e là, la squadra Vinci vince (ari-perdonatemi) l’incontro 40-3, 24-6 in VP… e si aggiudica il campionato!

ECCELLENZA FEMMINILE A SQUADRE 2012

Veramente pensavate che la capocciata finale della Lavazza si sarebbe rivelata la più grande sorpresa dei campionati assoluti 2012? Diciamolo, era difficile non crederlo… ma l’incredibile epilogo dell’omologo campionato femminile, al confronto, rende l’impresa di Vinci nient’altro che una semplice barzelletta.
Il livello femminile italiano presenta molte coppie di buone giocatrici, ripartite in varie squadre diverse che cambiano in continuazione. Questo fa sì che i campionati femminili non presentino mai formazioni dominatrici in grado di aggiudicarsi le gare con continuità, ma ognuna ha la possibilità in circa ogni campionato di conquistarsi il suo momento di gloria, e non di rado vi si inserisce qualche squadra meno blasonata.
Nel 2012 le principali favorite sono tre: Santolini (Paoluzi-Saccavini, Manara-Ferlazzo e Caggese-Arrigoni), Martellini (Martellini x 2, Causa-Fusari e Campagnano-Piscitelli, le cui prime due coppie esprimono un bel bridge aggressivo e se sono in giornata… dolori per tutte) e Fornaciari (Gigliotti-De Biasio, Olivieri-Golin e Dessì-Pomares).
Dopo sette turni la classifica è questa:

1) Santolini 144
2) Fornaciari 141
3) Martellini 132

La media a cui viaggiano le tre squadre è stellare: ricordando che la scala è il 25-0 (ormai sono 8 anni che non esiste più!), siamo rispettivamente a 20.6, 20.1 e 18,9. Santolini e Fornaciari hanno sfondato cinque volte il muro del “20”, con le prime che hanno vinto tutti gli incontri e le seconde che, perso il primo di misura, hanno fatto quasi filotto.
Ancora più singolare il cammino di Martellini: come dicevo a proposito del loro stile aggressivo, in nessun incontro (e così rimarrà alla fine!) da loro giocato la squadra perdente ha saputo segnare in doppia cifra! Purtroppo per loro due di questi incontri la squadra genovese li ha persi: 21-9 il terzo con le ostiche giuliane di Cividin e 22-8 il quinto con (toh) Fornaciari. Nonostante questi passi falsi sono terze con distacco, pensate alla media da UFO realizzata negli altri cinque…
Dopo il 22-8 di cui dicevo sono state capaci di incassare due 25 consecutivi, e con questa carica di fiducia non indifferente vanno ad affrontare proprio Santolini, le prime del lotto.
Dopo otto turni succede l’inaspettato:

1) Fornaciari 166
2) Martellini 157
3) Santolini 147

Ebbene sì: mentre Fornaciari cappotta Maggi, fanalino di coda, la squadra Martellini scuote la classifica facendo a brandelli Santolini (25-3): le romane, da prime in classifica, dopo un solo turno sono quasi fuori dalla lotta per l’oro, a distanza di 10 dalle seconde!

All’ultimo turno Fornaciari incontra proprio Santolini, col morale a terra. È poco credibile che queste ultime, sotto di 19 VP, possano ribaltare l’andazzo, ma in queste circostanze non si dice mai “mai” e fino all’ultima carta si continua a giocare come se fosse tutto aperto!
Ma in fondo, si sa, è forse più da Martellini che Fornaciari si sta guardando: la squadra ligure, in un trionfale sabato, ha conquistato l’en-plein con 75 VP e sembra intenzionata a continuare il percorso con le romane di D’Apice… 9VP non sembrano più così tanti.

Passiamo alla fredda matematica. Santolini, come vedete, ha ancora una flebilissima speranza di vincere il titolo: deve cappottare Fornaciari (serve proprio il 25!) e sperare che Martellini perda.

Ma, incredibile dictu, dopo 12 mani Santolini conduce 51-2 (25-4, credo) e ha virtualmente superato Fornaciari! Le reggiane però non ci stanno e ne recuperano 13 nelle successive tre, portandosi sotto 6-24… Sebbene pesante, il risultato consentirebbe loro di non farsi superare dalle avversarie.
Ma ecco la 16, ultima mano del campionato:

Nota: per ovvie ragioni non ho la possibilità di risalire alla dichiarazione. Ne ho riportata una plausibile, sperando non si discosti troppo da quella originale, in modo da poter dare un volto a questa mano che mi sembrava molto interessante da proporre.
Dopo la seguente licita Angela De Biasio deve attaccare:

Picche8 3   CuoriA 9 8 5 3   QuadriK J 7 2   FioriA 8

Cosa fareste voi al posto della napoletana? Prendetevi tempo prima di guardare la mano completa.

Personalmente mi piace l’attacco di Asso di fiori, che ha una duplice funzione: poter vedere il morto per decidere il ritorno ed aprire eventualmente un taglio. Ma mi trovo di fronte alla mia scrivania, nove anni dopo, e non sulla sedia rovente di Angela, cosciente che la mano potrebbe essere decisiva (ripeto inoltre che non c’è nessuna garanzia che la licita sia stata questa o simile!).

La De Biasio ha attaccato atout:

Solo attacco quadri o FioriA e quadri avrebbe battuto il contratto. Con l’uscita della giocatrice di Fornaciari, Caterina Ferlazzo ha potuto vincere l’attacco, cedere la cuori per scartarvici una quadri e ridurre le sue perdenti a tre: la difesa non poteva più aprire il taglio a fiori e la siciliana è giunta a 10 prese. Grazie allo stop a 3Picche di Olivieri-Golin, giusto in teoria ma sfortunato in pratica, la squadra Santolini ha guadagnato 7 imps vincendo 58-13, abbastanza per far scattare il 25 e superare le rivali di un punto!

Perchè si concretizzasse il miracolo c’era inoltre bisogno che Martellini perdesse il suo incontro. Vi avrei forse raccontato questo campionato se non fosse accaduto?
D’Apice ha infatti frenato a sorpresa le genovesi, che perdendo 23-7 hanno dato il contributo decisivo all’epilogo da cuori forti: sabato sera le Santoliniane erano praticamente condannate, la domenica, all’ora di pranzo, sorridevano trionfanti in Rama con l’oro al collo!

Il podio finale:

1) Santolini 172
2) Fornaciari 171
3) Martellini 164
 

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