Aldo Borzì

Il ricordo del Presidente WBF Gianarrigo Rona
La grande famiglia del bridge piange oggi un altro suo insigne componente. Aldo Borzì ci ha lasciato alla fine di una vita lunga, attiva ed effervescente. Uomo eclettico di cultura e di sport, professore universitario, ingegnere che ha legato il suo nome a importanti progetti, eccellente tennista, campione italiano di automobilismo, grande appassionato di bridge, nella cui amministrazione e organizzazione si era impegnato per più della metà della sua vita. Si era inventato e portato avanti per oltre un ventennio negli anni ottanta e novanta, fino al nuovo secolo, il Torneo di Cefalù, facendolo diventare il più classico e partecipato evento bridgistico internazionale e il Mundialito, una manifestazione di elite che vedeva impegnati i campioni di tutto il mondo, facendo conoscere la sua magnifica città e la sua splendida terra a centinaia di bridgisti, italiani e stranieri e ne era fiero ed orgoglioso, come delle innumerevoli amicizie che si era creato e che resistevano al tempo. Amicizia, vera, forte, indissolubile era sinonimo di Aldo. Proprio qualche giorno fa, in occasione delle feste di Natale e Capodanno , appuntamento telefonico cui, insieme ai compleanni, non veniva mai meno, mi raccontava con malinconia dei suoi malesseri, dovuti ad una maculopatia che ormai lo affliggeva da tempo, ma la sua voce era ritornata squillante ricordando, come facevamo sempre, le bellissime esperienze cha avevamo condiviso a Mondello e Cefalù e tutti gli amici che avevamo incontrato. Era commosso e felice, quasi come un bambino, nel dirmi che molti di questi erano ancora in contatto con lui e ancora gli scrivevano, ringraziandolo per i magnifici ricordi che portavano con se. Anche se mi diceva “vado verso i 92 anni e sono pieno di acciacchi” ci eravamo ripromessi di rivederci, di farci una rimpatriata, appena possibile, appena finita questo terribile momento di restrizioni dovuto alla pandemia. Da come lo sentivo non mi aspettavo che se ne andasse e che non avremmo potuto farlo. Il bridge, la Federazione Italiana, al cui sviluppo ha grandemente contribuito con le sue iniziative, perdono un’altra colonna portante, il cui ricordo rimarrà indelebile nei suoi amici in tutto il mondo e attraverso i loro racconti si tramanderà alle nuove generazioni. Io personalmente ho perso un grande amico, un compagno di mezzo secolo di avventure indimenticabili, un maestro da cui tanto ho appreso. Ciao carissimo Aldo, fai buon viaggio, non è un addio ma un arrivederci per continuare a raccontarci le nostre avventure.
Un abbraccio infinito.
Gianarrigo