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Una splinter per amica

Ovvero… ultimo board dell’ultimo turno del trofeo a coppie miste disputato nel quadro del Festival Open di Salsomaggiore. Come saprete la vittoria è andata alla coppia formata da due abituali frequentatori di podio, ovvero Simonetta Paoluzi e Leandro Burgay, anche se con altri partner; al secondo posto si sono piazzati gli altrettanto pluridecorati ma ben più storicamente affiatati Enza Rossano e Antonio Vivaldi. Ma quest’ultima mano è andata molto vicina a sovvertire l’ordine delle posizioni sul podio.
E già, il bigino ci ammonisce che di prese se ne fanno tredici in scioltezza: noi però non dobbiamo accettare il suo suggerimento e, poiché in licita ignoriamo il felice piazzamento delle carte nere che lui invece conosce benissimo, dobbiamo accontentarci di dodici prese.
E non pensate che sia una passeggiata, perché non è mai ovvio arrivare a slam con basso punteggio, e qui il totale a disposizione della linea verticale è di soli 25 punti.
In questi casi è normalmente necessario, per arrivare allo slam, o la presenza di una lunga laterale da sfilare, o di una corta accompagnata da adeguato numero di atout: ma in quest’ultima situazione è importante che i tagli di uno dei due giocatori non vadano ad annichilire punti decisivi del compagno.
Una convenzione estremamente utile per localizzare il verificarsi di questa evenienza è la Splinter: sull’apertura nobile il salto discendente a livello 4 in un minore garantisce la corta nel seme, singolo o chicane, con una mano da manche e fit almeno quarto. E’ bene che la forza non sia illimitata perché lo spazio sprecato è davvero molto, e di conseguenza il messaggio veicolato deve essere estremamente preciso. In pratica, il compagno con questo carpiato ci sta dicendo: “Io giocherei solo manche, ma qui taglio: se hai una mano interessante con poco o nulla in questo seme, potrebbe scapparci uno slam sottopeso”.
A questo punto l’apertore può riportare in atout, per spiegare all’entusiasta compagno che il singolo casca male e quindi lo slam non è cosa, oppure mostrare il gradimento con una cuebid o altra dichiarazione forzante.
Questa mano sembra proprio la reclame dell’utilità della convenzione. Mettiamoci nei panni di Enza Rossano e Antonio Vivaldi, che all’ultimo board stavano lottando per le prime posizioni. Dovete sapere che i nostri eroi licitano in modo variabile a seconda della zona; in prima giocano fiori forte e nobili quarti, in zona quinta nobile e quadri parimenti quinte. Essendo dunque il board verde dal loro lato, In Nord Rossano ha aperto di 1 picche e Vivaldi non si è lasciato sfuggire l’occasione per applicare la convenzione e ha risposto 4 quadri.
Dovete sapere che i due torinesi giocano un’interessante variante della Splinter che con questa licita garantisce la chicane. In caso di singolo il loro sistema prevede la licita di 3SA, con successiva interrogazione chiarificatrice a 4 fiori.
Ora potete vedere anche voi le carte della Rossano illuminarsi di luce propria: tutte quelle brutte quadri verranno tagliate mentre gli altri semi sono abbastanza blindati, onde per cui Enza non ha potuto esimersi dal cuebiddare l’Asso di cuori. Sul gradimento della compagna Antonio ha controcuebiddato in scioltezza il suo K di cuori a 4SA. Nord ha proseguito con la cuebid a fiori, e rassicurato su questo punto Vivaldi ha chiuso d’un balzo a 6 picche. La licita completa, rapida e indolore:

Indolore poi… dipende dai punti di vista: immagino che quello di Capobianco-Gandoglia, il cui malaugurato destino è stato quello di bivaccare al loro tavolo proprio in questa congiuntura, inevitabilmente differisca alquanto. Se infatti pensate che chiamare slam in questo board corrisponda a una mano un pochino sopra media, è meglio che cambiate opinione.
Soltanto cinque coppie, sulle 48 che hanno sfilato dall’astuccio le carte di questo board 8, hanno infatti accompagnato i due assi torinesi nell’approdo a slam. Si tratta (onore al merito) di Baroni-Zaleski, Pasquinucci-Ghia, Attanasio-Manara, Matticchio-Villa e Brusotti-Broccolino. Di costoro non conosco le sequenze licitative, ma sono pronto a scommettere la mia mascherina preferita che la sequenza ha svelato la situazione a quadri, magari non nello stesso modo perché l’apertura di quarta nobile non risulta attualmente molto gettonata. Che ne dite di 1 fiori – 1 picche – 3 picche – 5 quadri exclusion Blackwood?
Il premio di tanta bravura è stato un ricco 90% abbondante, che nella fattispecie ha permesso ai nostri eroi di consolidare la medaglia d’argento (che era già virtualmente loro anche prima di questo board) e anzi arrivare vicinissimi ai vincitori, Simonetta Paoluzi e Leandro Burgay, i quali non hanno potuto dare un saggio delle loro capacità in quanto si trovavano nell’occasione collocati sull’altra linea a soffrire e subire. 510 punti sull’altra linea hanno però procurato loro il 60% circa, sufficiente a difendersi dal rush finale dei loro rivali: a quanto pare, e per loro fortuna, i loro avversari del momento non si sono ricordati della Splinter…

Enrico Guglielmi

Enrico Guglielmi (GGC001, Tennis Club Genova), socio agonista, scrive per Bridge d'Italia e per BDI Online articoli e commenti sui principali avvenimenti agonistici nazionali e internazionali

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