Trofeo Città di Bologna 2020

Nel fine settimana, l’Associazione Bridge Bologna onora la tradizione che prevede di organizzare, nel periodo di San Petronio, una manifestazione di livello nazionale. L’appuntamento, molto apprezzato dai bridgisti italiani per lo spessore tecnico, si ripete dal 2003. L’evento risale però a un passato più remoto: la tradizione di ritrovarsi nel fine settimana più prossimo alla data in cui si commemora il rinvenimento delle spoglie del Vescovo romano Santo protettore della città affonda le sue radici negli anni ’70 e nel tempo si è evoluta, trasformandosi da semplice torneo a mini-festival.
La pandemia non ha fermato gli sforzi organizzativi e l’entusiasmo dei bolognesi, che sono riusciti a non privare i propri soci e gli affezionatissimi ospiti di una manifestazione simbolo anche della familiarità che lega i bridgisti italiani e opportunità per trascorrere una giornata o, a scelta, un fine settimana insieme, naturalmente seguendo i protocolli di sicurezza.
Gli eventi in programma sono due: il Trofeo a squadre, previsto per Sabato 3 Ottobre, e il Torneo a coppie, che si disputerà Domenica 4 Ottobre.
Da qualche anno, nel venerdì che precede il Trofeo a squadre, l’Associazione Bridge Bologna organizza un evento speciale. Quest’anno ha ideato la “Gold Cup”: un torneo ad inviti riservato a una schiera di titolatissimi giocatori del panorama nazionale (e non solo). La Gold Cup prevede una fase di qualificazione disputata nella giornata di venerdì, seguita dai KO il sabato, con inserimento nel torneo “Memorial Cesare Bresciani”.
La 17esima edizione del “Memorial Cesare Bresciani” inizia infatti oggi. La gara è dedicata alla memoria dello storico Presidente, nonché instancabile proselitista, dell’Associazione Bridge Bologna. Il Maestro Bresciani ha allevato generazioni di giocatori, fra cui anche diversi campioni italiani.
Il torneo a coppie che si disputerà domani è invece alla sua 23esima edizione ed è dedicato alla memoria di Andrea Chiodini, uno dei direttori più amati nell’Associazione. Col suo carattere espansivo ed estroverso, il “Chiodo” organizzava eventi, dirigeva tornei e soprattutto coinvolgeva i soci. La sua presenza è stata fondamentale per risollevare le sorti del club durante il periodo di crisi.