Luciana Merlo
Ciao Luciana,
Otto anni fa mi hai accolto al Susa con uno sguardo sorridente, mi hai salutato stamattina stringendomi la mano. E dire che nel mezzo di strada insieme ne abbiamo fatta davvero tanta. Tra una litigata e l’altra siamo riusciti fino alla fine a mantenere una promessa: occuparci l’una dell’altro, oltre che del Circolo. Un uniscono in crescendo possibile solo grazie alla tua forza di volontà, grinta, voglia di non arrendersi mai; hai saputo e voluto adeguarti al bridge di oggi, nonostante il tuo fiori Torino mai allertato; siamo partiti da una smazzatrice e due serie di boards da 32 fino ad arrivare ad ospitare i Campionati Regionali, portare una squadra femminile in serie A ed una coppa Italia ai quarti con il TUO cognome ed il TUO Circolo. Fiera ed orgogliosa del tuo PORTA SUSA. Dimenticavo, nel frattempo un infarto e soprattutto un ictus non ti hanno fermato, la riabilitazione l’hai voluta fare al circolo, con la TUA gente e con me; già, sei anche testarda, e hai tenuto sempre conto di quante volte hai vinto tu e quante io, nelle scelte, nelle decisioni, negli acquisti..mai nelle volte in cui invece ci si é cercati con lo sguardo, unico mezzo di comunicazione in questi ultimi due anni, per trovare una conferma del bisogno reciproco. Ogni volta che mi hanno convocato a Salso una mezza tragedia..”In fondo é quello che vuoi, vai e chiamami quando hai tempo…e ricordati che ti voglio tanto bene..”.Penserai mica possa deludenti adesso che c’è da vincere un’altra battaglia? Manco per idea; sei l’icona del Porta Susa, sarai sempre la mia Principessa.
Ciao Merlotta, buon viaggio.
Il tuo ragazzo, il tuo direttore.
Fabrizio Pozzi