Ricordo di Giorgio Belladonna

In questo periodo di scarsa o nulla attività, ciascuno di noi si è “inventato” un modo per ingannare come meglio possibile la monotonia: chi gioca al PC, chi legge, chi guarda le “serie” in TV, e così via.
Per contribuire ad offrire una ulteriore occasione di lettura, la Federazione ha pensato di riproporre, una o due volte a settimana, alcuni articoli pubblicati sulla rivista federale “Bridge d’Italia” negli anni passati, sia del vecchio che del nuovo millennio.
Gli articoli, selezionati tra quelli ritenuti più originali e interessanti senza seguire un percorso prestabilito, tratteranno i temi più diversi spaziando dalla tecnica alla politica, dalla cronaca alla cultura, a firma di autori diversi da Benito Garozzo a Pietro Forquet, da Bruno Sacerdotti Coen a Dino Mazza.
Questa iniziativa non vuole rappresentare soltanto un “amarcord”, così come si è deciso di denominarla, ma l’auspicio è che per i “vecchi” bridgisti possa essere un modo per fare un tuffo nel passato, per i “nuovi” invece sarà una opportunità di farsi un’idea di “come eravamo”.
Poiché le riviste non sono digitalizzate, gli articoli saranno proposti sotto forma di pdf, comunque chiaramente leggibili, e saranno preceduti, se del caso, da una breve presentazione dell’argomento trattato.
Per chi poi volesse approfondire si ricorda che nella apposita sezione del sito ufficiale sono archiviati, come documenti pdf, tutti i numeri della rivista a partire da gennaio 1995.
Buona lettura!
Il 12 Maggio 1995, sconfitto dal male del secolo, cessava di vivere Giorgio Belladonna; la Federazione desidera ricordarlo, proprio a 25 anni da quel giorno, riproponendo le pagine della rivista (giugno 1995) a lui dedicate in quella triste circostanza.
Sul personaggio, divenuto un mito già in vita, tanto si è detto e scritto per cui ogni parola in questa sede appare del tutto superflua.
Basti dire che “Giorgione”, punta di diamante del Blue Team vincitore di 13 Campionati del Mondo dalla metà degli anni ’50 alla fine degli anni ‘70, come uomo e come sportivo ha onorato per decenni in tutto il mondo il suo Paese e il nostro gioco.
A buon diritto il suo nome è annoverato fra gli “immortali” della storia del bridge mondiale.
Tra le sue straordinarie giocate qui si ripropone quella mano, geniale e fortunata allo stesso tempo, che decretò la vittoria dell’Italia alla Bermuda Bowl del 1975: il contratto di 7 chiamato sul finire dell’incontro/scontro, quintultima smazzata, con il solito squadrone U.S.A.
Leggenda metropolitana narra che quel contratto sia stato determinato da alcuni malintesi licitativi dei nostri e, a conferma, molti cronisti presenti in loco hanno riferito dello stupore di Giorgio alla vista del morto; sia vero o no, rimane il fatto che egli non si scompose più di tanto e l’impegno fu mantenuto per quello che è considerato il più famoso “grande slam” della storia del bridge, sia per i suoi protagonisti che per il particolare momento in cui fu giocato.
I bridgisti italiani non smetteranno mai di ringraziare abbastanza Giorgio Belladonna per quello che ha rappresentato e per quanto fatto per il nostro movimento.
Riposi in Pace!


Addio, Giorgio – Clicca per leggere l’articolo