Giuseppe Ciriello
Ci ha lasciato Giuseppe Ciriello: Peppino per tutti gli amici e il Generale per il mondo del Bridge.
Nato a Bari nel 1927, ma alessandrino di adozione, per oltre 60 anni è stato anima e punto di riferimento dell’Associazione di Alessandria (di cui è stato Presidente per oltre 40 anni) e del bridge Nazionale.
Una persona speciale e grande giocatore (una carriera costellata di innumerevoli vittorie colte in molte gare Nazionali e Internazionali) con un amore sconfinato per il nostro gioco e un cuore generoso.
Grazie alla sua personalità vulcanica e coinvolgente e al suo impegno disinteressato, una piccola Associazione come quella di Alessandria ha avuto un incredibile impulso ed è stata proiettata ai vertici del bridge nazionale.
Dobbiamo ringraziare lui e il Tricio (Ciriello – Tricerri un binomio inscindibile per decenni) se fin da giovani e giovanissimi io, Marina Causa, Gabriella Olivieri, Piero Costa e tantissimi altri siamo stati accolti e coinvolti nel mondo del Bridge: non è frequente che grandi giocatori si dedichino ai neofiti con dedizione e allo scopo di far nascere e crescere la passione per il nostro bellissimo sport.
48 anni or sono, primo Torneo Internazionale a squadre: il Trofeo Chiella all’hotel Principi di Piemonte a Torino. Un Danese di 4 giorni con la partecipazione di tutte le star del firmamento bridgistico: il Lancia Team (con Garozzo Belladonna Forquet Avarelli…), il Team Sharif (con Omar, Chemla, Lebel, Sussel) e almeno altre 20 squadre composte da giocatori titolati e supertitolati.
Dopo metà gara siamo in testa al Torneo e per la prima volta nella mia vita giocherò contro il Blue Team. Tavolo 1 di sala Aperta: l’ordine del Generale è “giochiamo io e te contro Garozzo in aperta!”
Vedo il tavolo, un mare di angolisti, vedo arrivare gli avversari (Garozzo e Belladonna… mamma mia). Il Generale mi dice: “non ti preoccupare!”… I primi 4 board scorrono veloci e sono buoni per noi: il Generale, per nulla intimorito dagli illustri avversari, gioca divinamente e mette fieno in cascina!
Poi l’attesa per cambio… Ciriello scambia battute con gli avversari, Garozzo mi chiede da accendere (in quegli anni si poteva fumare) e io vedo la mia mano che trema mentre gli passo l’accendino… l’attesa del cambio mi sembra eterna e continuo a ripetermi di stare calmo… Board N° 5, 3SA per noi con 23 in linea: gioco l’unica chance reale e ho le 9 prese… ma preso dall’agitazione mi scordo di incassare l’A del morto e faccio meno uno (Ciriello rimette a posto le sue carte nel board quasi accartocciandole, ma mi dice: “non è successo niente”)… la mano successiva 5
di Belladonna: Ciriello attacca
A (al morto tre cartine), poi il Re e io sblocco la Dama terza (credevo che il contratto fosse 3SA…) e il giocante realizza il Fante al terzo giro e il contratto. Volevo scappare dal tavolo… per fortuna nelle ultime due smazzate non ho potuto fare altri disastri (mi accorgo che mi sono acceso tre sigarette in contemporanea)… Si fanno i conti… perdiamo 7 a 3 e scivoliamo al 2 NS. Ciriello mi prende sottobraccio e mi dice”colpa mia… non dovevamo giocare in Aperta”…
Grazie Generale per avermi fatto conoscere il fantastico mondo del Bridge: mancherai a tutti quelli che ti hanno conosciuto.
Toni Mortarotti