Mondiali 2019: la cronaca del match Italia-USA2 (Open)

Il primo avversario non è certo dei più teneri. Martel-Fleischer e Greco-Hampson non sono tipi qualsiasi, e non credo che potendo li avremmo scelti come avversari iniziali. D’altra parte anche noi abbiamo messo insieme una squadra che – bridgisticamente, neh – nessuno vorrebbe incontrare di notte in un vicolo buio. Abbiamo i vincitori di Bali, un po’ mescolati nelle coppie lavazzine, ma pronti a battersi all’ultimo sangue per riconquistare quel titolo. Dunque rispetto per tutti, ma paura di nessuno!
Ed ecco come è andata.
Primo board del primo incontro, e vengono subito fuori quelle che saranno, mi sbilancio, due caratteristiche costanti del nostro mondiale. La prima è la nostra superiorità licitativa rispetto alla maggior parte degli avversari: si ha sempre l’impressione che i nostri abbiano più frecce al loro arco, che abbiano un maggior numero di opzioni fra cui scegliere. La seconda (non proprio una scoperta) è il coraggio e l’anticonformismo di Bocchi nello scegliere soluzioni controsala quando ritiene che sia giusto farlo.
Dunque, mentre Hampson non trova di meglio che saltare a 3 cuori per mostrare la bellezza del suo intervento, affossandosi a un inevitabile down, Sementa in identica sequenza con un contro descrive a mio giudizio molto meglio la sua mano che gioca dappertutto. E a questo punto Bocchi sa qual è il contratto che vuole giocare, la manche a picche, e se la chiama.
Esultanza dei tifosi in tribuna, ma ecco il fattaccio: Norberto prende, batte il K di picche e decide di impassare il J quarto: e come potete vedere, lo paga secondo in Nord. Che è successo?
Ovviamente mi piacerebbe chiederlo a lui, ma mi trovo a molti fusi orari di distanza e posso solo ipotizzarlo. La licita evidenzia la divisione 6-3 delle fiori, e dopo l’incasso delle due teste ecco che Martel rinvia il J di quadri. E’ un ritorno davvero curioso, da J-9-x (immaginate se Fleischer avesse avuto la Q invece dell’Asso, e magari una presa sicura in atout…) e verosimilmente Bocchi avrà piazzato la corta nel seme in Sud. E ora le picche in Nord iniziano a essere davvero poche, e suggeriscono che la differenza percentuale tra 68% (divisione) e 50% (impasse) sia in realtà molto più ridotta: o addirittura….
Forse qualche altra considerazione o sensazione maturata al tavolo si è aggiunta alle mie: sta di fatto che un possibile guadagno si appiattisce in una mano pari.
Una surlevee carina portata a casa da Versace, in questo 3SA dove entrambi i giocanti prendono l’attacco cuori. Mentre Martel in chiusa si tira 10 facili prese, Alfredo la gioca da Mitchell: parte con un colpo in bianco a quadri e liscia pure il ritorno cuori, preparando una compressione minore. Che non c’è, come si può vedere: ma Hampson, preoccupato dalla prima mossa a quadri del giocante, sul quarto giro di picche sguarnisce la retta di fiori. 1-0 per noi e palla al centro.
Uno slam parecchio sotto chance, che ha bisogno in primis del K di quadri piazzato, e poi di qualche divisione e posizione favorevole. I nostri ne stanno lontani, Hampson ci entra con tutti e due i piedi e come si vede le carte, più che sorridergli, gli si inginocchiano davanti. Il primo swing del match, immeritato, è per i nostri avversari: andiamo sotto 13-1.
Versace sbarra normalmente a 3 picche riducendo le opzioni di Greco in Ovest: l’americano decide di rischiarsi 3SA con l’Asso secondo, e il rinforzo del morto gli consente di reggere due volte. Infine la posizione favorevole nei semi minori lo porta d’un balzo a 12 prese.
Martel di picche ne dice solo 2, immagino per la bruttezza del seme, e questa involontaria trappola fa sì che i nostri trovino il fit cuori: peccato che a 4 cuori si prenda il taglio veloce a fiori e le prese si riducano quindi a 11, per 1 MP agli avversari
Sull’apertura 1 fiori di Nord, Hampson contra e Sementa no. Quindi Greco dice 1 quadri: né Lauria, che ha una bilanciata normale, né Versace che ha le quadri, dicono più niente. Greco indovina tutto, passa il K di fiori e poi gioca cuori alla Q e cuori in bianco, e porta a casa le sue sette prese giuste giuste. Gli americani in chiusa hanno il tempo di trovare le picche, Bocchi decide di non lasciargliele giocare e giochiamo un tutto sommato accettabile 3 fiori, sulla Q di atout piazzata più qualche altro piccolo dettaglio. Nel quadro di questo inizio non proprio favorevole, è normale che l’infida damigella si trovi in Sud e che per giunta Martel in presa apra a questo punto il taglio a cuori e si assicuri il 2 down. Piccolo doppio score per USA2, e il punteggio va su uno scomodo 19-1.
Non datemi del tifoso se, come al solito, mi pare più efficace la sequenza di Bocchi-Sementa che porta a 5 quadri, rispetto agli avversari che, controllando il seme avversario con Asso terzo per singolo, non se ne fanno un cruccio e planano a 3SA. Sta di fatto che per entrambi i contratti è imprescindibile il K fiori piazzato: la giusta punizione per i tresenzisti è il 2 down (va detto però per onestà che con il K di fiori dentro a 3SA si sarebbero sprecate le surlevee), e la nostra piccola risalita a 19-4.
Lauria lascia giocare 4 cuori agli avversari, mentre Fleischer decide di difendere in parità di zona. La differenza la fa Bocchi che si apre di forza il taglio a quadri e quando prende il gioco in atout passa il gioco a Sementa con l’Asso di cuori e marca 800; ancora un recuperino per il 19-7.
Scelta analoga a quella del board 6: gli americani si fracassano a 3SA ignorando di avere un milione di fiori in linea, mentre Bocchi e Sementa gazzillano per 13 dichiarazioni prima di rinunciare a chiamare uno slam che dopo l’attacco quadri si gioca sull’improbabile cattura della Q di atout. Il risultato è opposto rispetto all’altra mano, perché la Dama di fiori si trova proprio dove Greco è obbligato a impassarla, pena la sfilata delle quadri da parte di Lauria. Tre surlevee portano 3MP oltre atlantico, 22-7.
Nello stile di risposta in sottocolore che va per la maggiore in Italia, Nord dovrebbe rispondere 1SA; Fleischer e Martel hanno evidentemente accordi diversi, il che permette loro di giocare soltanto 1 picche contro il più classico livello 2 raggiunto da Versace. Otto prese sono comunque raggiungibili, perché se la difesa sfonda a quadri affranca nel contempo uno scarto per le cuori; se non lo fa la quadri sparisce sul doppio impasse a cuori. Versace è costretto a impegnarsi e ne fa 8, Martel più rilassato si ferma a 7. Punteggio 22-8.
I due Sud impegnati a 3SA ricevono l’attacco a cuori, e sono a questo punto costretti a invocare il rispettivo santo protettore affinché collochi in Ovest l’Asso di picche, o in subordine in Est il K di cuori. Preghiera esaudita, 11 facili prese.
Occhio che nella licita in aperta tutte le dichiarazioni sono spostate: ovviamente è Ovest ad avere aperto di 1SA e così via (evidentemente un momento difficile dell’operatore BBO). Entrambe le coppie verticali hanno raggiunto rapidamente la manche a picche. In chiusa Fleischer le ha giocate per l’inevitabile 1 down, mentre nell’altra sala Hampson non se n’è stato ed è salito a 5 cuori. Analoga caduta, e piccolo doppio score per noi che assestiamo il punteggio a 22-11.
Parziale a cuori per entrambi i Sud, banale quanto infattibile. 1 down, mano pari.
Si gioca 6 fiori in Sud. Il contratto viene raggiunto come di consueto con una sequenza a stelle e strisce piuttosto sbrigativa, mentre quella tricolore è lunga ed elaborata. Il gioco ruota intorno alla necessità di non pagare entrambe le donne nere. Bocchi attacca atout e risolve involontariamente il primo problema, dopodiché Martel sorpassa di taglio la Q di picche e fa tredici prese. Alfredo prende il più insidioso attacco a cuori e gioca cuori taglio, Asso di quadri e quadri taglio, cuori taglio, Asso di fiori, rientra con l’Asso di picche e batte le atout raccogliendo la Q di Hampson (e questo sistema il contratto). Ma il taglio a quadri ha isolato il controllo del seme in Est, per cui la posizione finale di doppio squeeze fa sì che nessuno possa conservare la Q di picche seconda: non Ovest che deve tenere il K di cuori, né Est gravato dal controllo di quadri. Surlevée incassata con un finale molto elegante.
Ignorante come sono, non so da quanto tempo Versace e Lauria abbiano adottato la risposta forcing di 1SA sull’apertura di 1 fiori. In questa mano la cosa funziona a meraviglia perché orienta il contratto di 3SA in Nord; e l’attacco fiori di Est stana il 9 al compagno e permette a Lorenzo, tramite impasse all’8, di produrre una seconda presa nel seme, che associata alle tre picche, alle due quadri e alle due inevitabili cuori porta il nostro alfiere al gradito totale di 9.
In chiusa la manche la gioca Martel in Sud, e l’attacco è quadri. Ora la fiori tocca muoverla a lui, e come sono messe non c’è verso di tirarne fuori più di una levée; quella mancante è decisiva per il down, e per l’invocato swing per i nostri colori. Quasi pareggio, 22-21 per USA2.
Un centro di Bocchi, che sul contro del compagno all’apertura di 1 picche sceglie le quadri e non le fiori molto più belle (che immagino si riservi di dichiarare se la licita proseguirà, per dare la scelta a pari livello). Sia come sia, le 2 quadri vengono rispettate da tutti: la difesa inizia con tre giri di picche, il giocante non taglia e nemmeno Sud per conservare la lunghezza in atout. Scartano dunque entrambi fiori, Norberto prende in mano con la Q e procede con due giri di fiori e cuori per aprire il doppio taglio. Prende Nord di K e torna ancora picche, tagliata e surtagliata da Sud che batte atout. Ma Bocchi ha ancora abbastanza briscole per finire a tagli in croce: Sud incassa ancora il suo 10. Fatte giuste.
Greco dice 2 fiori e Versace, che non ha il sospetto di misfit avversario che infastidiva Martel, non gliele lascia giocare e riapre di contro. Così troviamo le cuori, e Lauria svelto svelto incassa le prime 8 a tagli in croce e poi si consegna. Questo doppio score di parziali ci dà il sorpasso: siamo 26-22.
Nel parziale a quadri Hampson a un certo punto prova a tornare sotto l’Asso di cuori e questo ci regala una surlevee in più: 11 prese contro le 10 dell’altra sala. Finisce 27-22 per noi.
Incontro ben giocato da tutti, lo dimostra il punteggio basso che ruota intorno a due swing non proprio tecnici, visto che il primo è decisamente fortunato e il secondo viene assegnato dal lato in cui si posiziona il contratto. I nostri sembrano in palla e ce ne sarà bisogno così come c’era bisogno di una vittoria beneaugurante, viste le notizie dall’infermeria. Suerte, Agustin! Abbiamo bisogno di te.