Il Bridge su “Il Corriere della Sera”

È sempre motivo d’orgoglio quando i media parlano delle straordinarie caratteristiche del nostro sport della mente.
Questa volta il reportage è di eccezionale prestigio. A dedicare un ampio spazio al Bridge è infatti niente meno che Il Corriere della Sera. Nel suo articolo “Imparare la matematica con il Bridge – da Milano a Palermo le carte in classe”, pubblicato ieri, la prima testata giornalistica italiana ha descritto dettagliatamente i progetti di insegnamento del Bridge avviati in numerosi istituti scolastici, dalle elementari all’università. La penna di Francesco Sellari, servendosi anche delle testimonianze di insegnanti ed alunni, spiega in modo dettagliato e chiarissimo come il Bridge sia in grado di aiutare gli studenti ad acquisire competenze che vanno oltre l’apprendimento del gioco. Grazie al Bridge, si imparano concetti di matematica complessi e talvolta controintuitivi, che solo con un’applicazione pratica possono essere pienamente compresi. Il nostro sport permette di esercitare strategia e logica, di cimentarsi nel calcolo delle probabilità e nella “teoria dei giochi”, disciplina della matematica applicata a livello accademico ad economia e statistica.
L’articolo è completato da un video in cui quattro studenti spiegano i principi del Bridge.
Ringraziamo il Corriere della Sera e il giornalista Sellari per l’attenzione dedicata alla nostra disciplina. Ringraziamo anche le professoresse Cristina Minelli e Maria Grazia Callea per il loro prezioso contributo all’insegnamento e alla divulgazione del Bridge negli istituti superiori in cui sono docenti e per la disponibilità ad essere intervistate.
Riccardo Vandoni, professore di Bridge, e i suoi allievi sono stati entusiasti testimonial nel video pubblicato nella pagina del Corriere. Ad accogliere i giornalisti e a introdurli nel nostro mondo è stata Barbara Tosti, con la sua consueta gentilezza e raffinatezza.
Inoltre, molta gratitudine si deve a Stefano Attili, responsabile del servizio Orientamento della Libera Università degli Studi Sociali Guido Carli, per aver portato la nostra disciplina sui banchi dell’eccellenza del panorama formativo accademico italiano, dando un apporto di enorme importanza alla diffusione del Bridge, come dettagliato sia nel testo dell’articolo che nel video.
In generale, la Federazione tiene a cogliere l’occasione per ringraziare tutti gli insegnanti, i tutor, i responsabili dell’attività regionale e locale che durante quest’anno scolastico hanno riposto dedizione, entusiasmo, passione, studio e tanto tempo e fatica nella divulgazione del nostro sport. Sicuri che il Bridge possa migliorare la vita dei loro studenti, hanno proposto ai dirigenti dei loro istituti l’insegnamento di questa particolare materia, impegnando parte del loro tempo libero per seguire i corsi e assumendosi la responsabilità di accompagnare i ragazzi ai raduni, regalando loro esperienze di speciale potere formativo e sociale. Il boom del Bridge a Scuola registrato quest’anno è frutto soprattutto dell’impegno instancabile e disinteressato di questi insegnanti, donne e uomini, oltre che professionisti, straordinari.