Gli slam del Campionato Europeo a squadre giovanili

L’accostamento a slam è sempre stato un’importante cartina al tornasole per misurare l’affiatamento di coppia. Nel recente Campionato europeo under 26 disputato a Stokke, in Norvegia, 1360 imps sono quanti si sono resi necessari a determinare l’esito dei 23 incontri disputati dalla nostra nazionale. Ne risulta che ben 221 di questi 1360 imps sono differenze da attribuire alle dichiarazioni di slam. Una percentuale di poco superiore al 16% ed abbastanza in linea con i valori statistici. Non un’esagerazione, si dirà. Eppure queste sono le mani più spesso ospitate dai bollettini ed anche quelle che più a lungo restano nella memoria dei protagonisti. Bisogna dire alla fine che i nostri ragazzi non hanno certamente sfigurato in questa particolare disciplina. Solo un’omissione importante ed una leggerezza grave, un grande slam dichiarato senza un Asso che ci è costato 17 imps, sono le uniche distrazioni a slam di tutto l’Europeo. Si tratta di un risultato assolutamente accettabile che rientra in un ambito fisiologico. Purtroppo però il bilancio dei 221 imps in palio è stato meno ghiotto del previsto . A conti fatti ci premia un disavanzo di 26 imps positivi, forse magro rispetto alle previsioni basate sulle nostre potenzialità, ma anche sui mal presunti limiti dei nostri avversari. Oggi il livello dichiarativo è enormemente cresciuto in tutta Europa. Fanno spesso la differenza di risultato fra uno slam chiamato ed uno non chiamato le posizioni delle cosiddette carte spot, o meglio di quelle carte che quando scende il morto si dimostrano carte chiave, ma che non rientravano nella potenziale valutazione dei giocatori a carte chiuse.
Incominciamo con la Danimarca che in uno dei primi incontri ci chiama, sola insieme ad altre cinque squadre in tutto il campionato, questo 6, che purtroppo è sul tavolo, ma che è difficile da dichiarare a carte chiuse. Ecco il diagramma:
Dopo l’apertura 1SA 15-17 di Ovest le prospettive di slam per Est sembrano troppo povere per fare un serio tentativo diretto, ad esempio con 4. Il rischio è veder superare il livello di 4
con carte come:
Q x
A Q J x
K x x
K Q x x
o addirittura peggiori.
Una scelta migliore, se consentita dal sistema, potrebbe essere passare dal transfert a 2, per tentare poi lo slam solo nell’eventualità dell’appoggio quarto. In questo caso infatti le prospettive migliorano, soprattutto se il compagno non ha la Dama di atout, un valore che dopo l’appoggio quarto è diventato praticamente superfluo, e che, se assente, può significare che tutte le carte del compagno sono utili a coprire le perdenti laterali. Si fa slam addirittura con:
x x x x
A Q x
A x x
K Q x
La mano cha vi propongo adesso è un problema di dichiarazione che coinvolge sistema e valutazione
Vulnerabili.
E/O in zona. Dichiarante Sud.
“Facilmente si fanno 6”, così direbbe chiunque. Già, ma non è certamente banale dichiararle, verrebbe da rispondergli. Soprattutto non è banale farlo con la giusta cognizione di causa. Questo slam ci fu dichiarato dai lettoni mentre nell’altra sala penalizzavamo l’avversario di cinque prese in un parziale contrato. Nei sistemi moderni le bicolori di dieci carte vengono mostrate in genere con tre livelli di forza dopo l’apertura a livello di uno: deboli, medie , cioè da 14 P.O. molto concentrati fino a 16-17 bruttini, e forti, da 17 P.O. concentrati in su. Dichiarando ad esempio come si faceva tanti anni fa, Nord, dopo aver aperto un quadri, per mostrare la sua grande forza avrebbe dovuto ridichiarare tre fiori a salto sulla risposta un picche di Sud. Questa sequenza, fra coloro che ancora ne mantengono il significato naturale di mano molto forte in bicolore minore , è dai più giocata come forcing di manche. Ciò consente di utilizzare il gradino tre quadri come una specie di relay su cui ad esempio in modo naturale l’apertore potrebbe descrivere meglio le sue carte, in questo caso rispondendo 4
. Questo 4
che supera 3SA potrebbe mostrare anche in funzione degli accordi carte inadatte a tre senza, tipo assenza di fermi a cuori di secondo o terzo giro. Difficilmente anche con sistemi più sofisticati si riesce però a mostrare una bicolore 5-5 così forte sotto il livello di 3SA.
Riepilogando:
1 – 1
3 – 3
relay f.m. su cui:
4 = 5
5
senza fermo o con solo l’
A
Ora dopo 4, mancando all’appello circa 20 P.O. dei quali Nord ne dovrebbe possedere almeno 17, le dodici prese diventano abbastanza probabili dal punto di vista del rispondente, previo accertamento del singolo di cuori. Se ad esempio 4
fissasse il colore dichiarato, le altre dichiarazioni fisserebbero le fiori mostrando verosimilmente le cue bid ed un numero di Assi pari o dispari a seconda degli accordi di coppia. Nonostante tutto questo cimento però l’apertore, che ha un minimo assoluto rispetto alla mano mostrata, non oserà mai superare i livelli di guardia per mostrare i propri valori. Ecco che il rispondente dovrà alla fine decidere da solo per l’eventuale slam sperando di non trovare qualcosa come:
Q x
x
A K Q x x
A Q x x x
oppure come:
K x
Q
A K Q x x
A x x x x
o come:
K Q
x
A Q J x x
A Q x x x
tutte situazioni dove i controlli e le carte chiave non mancano, ma le probabilità teoriche di realizzare lo slam rimangono leggermente al di sotto del 50%. Va però riconosciuto, per onestà verso i nostri avversari lettoni, che abbiamo subito un eccellente 6 nello stesso match, slam che noi non abbiamo trovato. La nostra omissione. 6SA sarebbe stato il par della mano perché le carte erano:
Contro l’Austria chiamiamo un 6 al posto di un altrettanto valido e più comune 6
in zona e questo ci procura una lieve perdita di due imps. Solo una coppia ha raggiunto 6SA che potrebbe forse essere il contratto ottimale, ma il forse è d’obbligo.
Il tema della mano potrebbe essere non imporre il colore di cuori benché semichiuso settimo dal momento che si dispone di un buon appoggio terzo nel colore di apertura del compagno che potrebbe essere costituito da una sesta con a lato il singolo di cuori.
La mano che arriva adesso è un bello slam ben dichiarato questa volta dai nostri e non dagli avversari nell’incontro contro la Polonia.
Il 2SA di Giovanni è una Multi che contiene la monocolore di fiori 15-17 adatta ai “senza” oppure una mano forte col fit a picche. Su 3 relay il 3NT mostra la monocolore. Dopo l’appoggio a fiori il 4
di Ovest mostra un numero pari di Assi con la cue bid nel colore (probabilmente 4
avrebbe significato Assi dispari). Il successivo 4NT mostra la Q di atout e la conclusione a sei fiori è giustificata dalla mano di teste con la cue bid di quadri che ancora non era stata annunciata e senza la quale il compagno non avrebbe potuto dichiarare slam. Il tentativo di Scatà sulla mano 15-17 è giustificato dalle quattro atout. La scoperta del singolo di picche, dichiarato da Donati con il passo sul contro a 4
, rivaluta infatti i doubleton rossi e fa diventare la
Q una carta chiave. Se l’Asso laterale in mano a Giovanni fosse stato quello di cuori lo slam sarebbe stato ugualmente sul tavolo, come pure lo sarebbe stato se a mancare fosse stato l’Asso d’Atout.
Contro l’Olanda un 6 abbastanza buono, purtroppo non dichiarabile dalla parte giusta, ci frutta comunque 13 imps.
Se, come probabile, lo sviluppo della risposta all’apertura 1 dopo il salto a 2SA o a 3
mostra la splinter a cuori con una mano intorno ai valori di apertura, la conclusione a slam, una volta appurate le carte chiave, è quasi certa. Con la quinta di quadri o con il fante di quadri in Est lo slam sarebbe infatti senza storie. In mancanza di essi la mano comunque diventa al peggio intorno al 50%, come in questo caso, ma con diverse possibilità di manovra che la rendono superiore.
Contro la Russia chiamiamo e manteniamo questo 6NT dal quale i nostri avversari si tengono invece fuori
Tutti in prima e tocca a Sud che passa.
Nei nostri sistemi questa mano viene trattata col 2 o col 2
di apertura a seconda degli accordi per mostrare inequivocabilmente 18-19 P.O. bilanciati. Sulla prosecuzione in risposta a 3
l’apertore probabilmente replica 3NT mostrando una quinta minore imprecisata. E’ verosimilmente quanto basta ad Est per tentare lo slam . Se Ovest possedesse la
Q e la
Q al posto di la
J e la
K o meglio ancora un
J al posto del
J lo slam sarebbe praticamente sul tavolo.
Per finire questa mano contro l’Estonia dove i nostri Percario e Sau sono riusciti a raggiungere il grande slam a differenza di molte altre coppie del torneo.
Come aprireste con le carte di Ovest? Nonostante le due perdenti abbondanti l’apertura due fiori potrebbe presentare delle controindicazioni qualora gli avversari entrassero in dichiarazione. Il qualora è d’obbligo nel caso specifico, perché mentre aprendo un quadri si ha certamente modo di riparlare solo a livello di cinque, aprendo due fiori può anche capitare che l’avversario non entri proprio in dichiarazione.
Ma alla fine questa mano dimostra che intervenire 2 con carte come quelle di Nord sull’apertura forte , anche se ad attaccare quasi certamente sarà Nord medesimo, probabilmente, alla lunga, conviene .
Sono convinto che la maggioranza dei giovani talenti non abbia resistito alla tentazione di dichiarare. Chiamare un grande in situazione di competizione mostrerebbe un grande coraggio. Qualità che certamente ai ragazzi non manca.