Il noviziato di Claudiano

Il sole di ottobre regalava una luce dolce e diffusa alla scala della torre. La stanza di Maestro Saverio era posta quasi nel punto più alto del monastero di Montenevoso.
Il monastero riunisce la sua piccola comunità nella vallata compresa tra i monti della Meditazione e l’altopiano della Speranza. La strada che conduce alla valle, ripida ed angusta, è praticabile solo per una breve parte dell’anno.
Claudiano saliva gli ultimi gradini con il fiato sempre più corto. Sentiva il sangue pulsargli alle tempie. Giunto davanti alla porta si fermò per presentarsi più composto.
“… Maestro Saverio!” chiamò a bassa voce “Maestro Saverio!”
Attese un poco la risposta e poi tentò ancora, battendo leggermente alla porta:
“… Maestro! Sono Claudiano! … Maestro!”
A parte qualche leggero zufolìo di vento, il silenzio era assoluto.
“…Maestro!…”
Si accorse che la porta era soltanto accostata. La socchiuse leggermente, sporgendosi all’interno. Chiamò ancora, ma intimidito, con voce più bassa, soffocata:
“… Maestro! …dove siete?”
Maestro Saverio era seduto davanti all’unica finestra, il capo un poco reclinato da un lato. Le mani, raccolte in grembo, custodivano con delicatezza un piccolo libro. Gli occhi erano socchiusi. Dormiva. Forse avvertendo la presenza del novizio, si riscosse però subito dal sonno. Il vegliardo tossì leggermente, aprendo gli occhi:
“… oh! … Claudiano!… vecchio sciocco!… Mi sono addormentato!… Vieni, entra!… siedi, figliolo!… Ecco, scusami, sai!…”
L’attenzione di Claudiano fu attratta dalle mani del maestro: candide, e così sottili da sembrare fragilissime. Il maestro lo sfiorò con una carezza mentre si sedeva. Il giovane percepì il contatto morbido, piacevole.
“… dunque!…”
“… Maestro, sono molto turbato!…”
“… Eh, mio caro, alla tua età… la cosa mi sembra inevitabile!…”
Claudiano arrossì violentemente per l’allusione così personale.
“…veramente non è questo che volevo dire, Maestro! … non ho ancora preso i voti… e … be’, insomma…”
Avvampò di nuovo, rendendosi conto di quanto avesse appena detto.
“… no, vedete maestro… anche per questa cosa, il mio consigliere mi ha suggerito delle forme di distrazione….!” disse Claudiano, arrossendo ancora una volta.
“… da tempo mi dedico con grande interesse alle letture di filosofia, ma il mio consigliere ha insistito perché io sperimentassi una nuova forma di astrazione…”
“… Chi è il tuo consigliere?”
“Dominus Gardiner… mi ha proposto di esercitare la logica e… ehm!… cercare fonte di distrazione in un gioco che aveva un buon numero di appassionati un paio di secoli fa…”
“…il gioco del Bridge!…”
“Sì, infatti! …anche voi, Maestro, ne avete sentito parlare?…”
“Altro che!”
“Ma allora… Ecco, vedete… io sono stato subito rapito dai numerosi aspetti del gioco. Per giorni e giorni non ho fatto altro che pensarci… Talvolta il Bridge sembra rivelarsi in tutta la sua profondità, ed è un’esperienza meravigliosa! Ma… so per certo che Maestro Hammer è violentemente contrario alla pratica del gioco. Anzi, egli estende la sua condanna anche al solo esercizio teorico!… noi novizi non possiamo ignorare l’autorità dei Maestri!…”
“Mio caro….! Certo saprai che Maestro Hammer è spesso un po’ eccessivo!…”
“…Ecco la causa del mio turbamento….! Mi sono entusiasmato per il gioco e …. be’, credo di avere una certa capacità. Poi ho sentito dire che, per maestro Hammer, nel Bridge c’è il tocco di satana. Ora io ho paura… Claudiano, mi sono detto, qual è la prerogativa che ha perduto il maligno? Non è forse la superbia? Ebbene, ho paura di essere vittima di questo peccato mostruoso!…Ho appena detto di essere bravo! E non sono altro che un principiante!”
“Ah!… un vero giocatore di Bridge!…”
“…cosa avete detto, maestro?”
“… oh, be’! Niente!… Tu mi dici di essere bravo. Cosa te lo fa pensare? Hai avuto maniera di confrontarti con degli esperti?”
“No, Maestro! Non ho trovato ancora con chi giocare. Gli altri novizi, impauriti da Maestro Hammer, non vogliono sentir parlare del gioco!..”
“… quel vecchio babbeo!…”
“… come avete detto, Maestro?”
“…niente! Niente! Non è però così difficile trovare con chi giocare!… dimmi, come mai ti sembra di avere tanta capacità?”
“… perché riesco quasi sempre a trovare rapidamente la soluzione dei problemi! Dominus Gardiner è contento di me! Ecco, ieri, per esempio, mi ha sottoposto il gioco di questa mano…Claudiano, mi ha detto, vediamo se tu riesci a trovare la soluzione… ”
Claudiano intanto trascriveva una mano su di un foglio di carta:
Contratto: 4
Attacco: K
“… il contratto è 4… ci sono cinque prese nel colore d’atout, due assi nei minori e tre prese facili da ricavare a picche, ma… dopo l’attacco fiori c’è un pericolo!…
Ho capito che il blocco delle picche è al centro del problema… la cosa non crea la minima difficoltà se le atout sono ben divise. Se le cuori sono invece 5-0, cedere la presa al K vorrebbe dire cadere inevitabilmente in fuorigioco sul ritorno fiori. Se la divisione è questa, per fare la mano bisogna sperare nella riuscita del sorpasso contro il
K….”
“L’analisi è corretta!” disse Saverio
“…In previsione di una divisione 4-1 – riprese Claudiano – il gioco è veramente interessante… Se si battono quattro colpi d’atout e poi si gioca A e
Q, gli avversari prendono subito, lasciando il fante a bloccare il colore. Poi costringono il dichiarante al taglio giocando fiori e facendogli così sfruttare l’ultimo ingresso in mano quando le picche sono ancora bloccate… Se si prova ad anticipare il colore di picche allo scopo di sfruttare le atout come rientro, si corre il rischio di trovare le picche divise 5-1… anche se la difesa non manovra per il taglio, con questa distribuzione non si va da nessuna parte, perché sarebbe comunque necessario incassare una carta alta di picche prima di battere le atout…”
“… e tu hai trovato la soluzione?…” chiese Saverio scrutando il giovane.
“…Sì, maestro! Ho capito immediatamente! – rispose Claudiano, tutto eccitato – … si deve iniziare battendo quattro colpi di cuori ma, sul quarto giro, bisogna avere l’attenzione di scartare…”
“…eh, che cosa?…”
“…potrebbe sembrare logico scartare il J, ma non è così!
A e
Q… la difesa liscia. Ora servirebbero due ingressi in mano, uno per smontare il
K, l’altro per riscuoterlo. E c’è solo l’ultima atout!”
“…allora?…”
“…allora, sulla quarta cuori si deve scartare … una fiori! Poi A e picche… La difesa prende al secondo giro per provocare il blocco. Gioca fiori, fiori… Il dichiarante scarta le sue due perdenti di quadri sul secondo e terzo giro di fiori. A questo punto, grazie allo scarto iniziale, non ci sono più carte di fiori al morto. E se la difesa gioca il quarto colpo di fiori, il dichiarante può scartare il
J mentre taglia dalla mano, sbloccando il colore e riscuotendo tranquillamente il dieci ed il nove…!”
“…bravo Claudiano!… Molto brillante! Soprattutto pensando che non hai praticamente alcuna esperienza di gioco!…”
“…be’, veramente… un poco ho giocato…!”
“…ah! Se lo venisse a sapere Maestro Hammer!… allora c’è anche qualche novizio che non ha poi tutta questa paura di lui!… – disse Saverio – ma, senti… Ti piacerebbe giocare? Che ne diresti di una partitina?”
“Ora?…. Con voi, maestro? … immensamente! Ma… “
“… tra un poco saranno qui Spinacino e Frutterello… giocheremo con loro…!”
“…chi?! Gli aiutanti della cucina? Ma sono due poveri sciocchi!…”
Lo sguardo di Saverio fece pentire Claudiano della frase. Mentre arrossiva di nuovo, provò a scusarsi:
“… perdonate, Maestro! Vedete, ha proprio ragione Maestro Hammer! La mia presunzione! La mia superbia! Chi credo poi di essere! Chiederò scusa anche a loro appena saranno qui! Sono proprio incorreggibile!”
“… non avrai bisogno di scusarti, te ne accorgerai! … Li hai sottovalutati. Una cosa è essere persone semplici, altra essere sciocchi!… ma, ecco sento dei passi su per le scale, sono di certo loro!”
Spinacino e Frutterello fecero irruzione nella stanza di maestro Saverio. Erano adulti, Frutterello cominciava anzi ad incanutire, ma si comportavano come dei bambini. Erano piccoli di statura, quasi come dei nani. Per dimostrare il loro affetto al maestro facevano piccoli salti come se volessero salirgli in braccio… Saverio baciava le loro tempie grigie e le fronti arrossate.
“…avete portato le carte?…”
Poco mancò che non cominciassero a fare capriole. Divennero più composti soltanto dopo aver notato la presenza di Claudiano.
“Forza, sistemiamoci!… Certo, non abbiamo un tavolo da gioco, né dei bidding – box, ma ci arrangeremo!…”
disse Saverio, mentre i due nuovi personaggi lo seguivano attenti con lo sguardo.
“Vedrai, Claudiano! Spinacino e Frutterello parlano poco, pochissimo, quasi per niente, ma non ti potrai lamentare del loro gioco.”
Claudiano prese posto, non ancora del tutto convinto. Presto però si dovette ricredere. I due giocavano con sicurezza e competenza… Dopo poche mani Frutterello realizzò uno slam sfruttando un bel finale di gioco… Claudiano si complimentò ed i due si misero a ridere soddisfatti. Ancora qualche mano e poi venne distribuita:
Contratto: 4
Attacco: Q
Puntigliosamente, Claudiano si immerse nelle sue riflessioni… due perdenti di quadri e due perdenti di fiori… sembrava necessario trovare il K in mano a Spinacino, avversario di sinistra… però, forse era possibile ottenere prima qualcosa dalle fiori… piccola verso il re del morto e poi piccola dalle due mani… così si può vincere anche trovando l’
A secco o secondo in mano al giocatore di sinistra… non è molto, ma qualcosa in più! Oppure, se invece…
“Ecco! Trovato!”
Preso l’attacco in mano, il novizio giocò due colpi di cuori eliminandole dalle mani avversarie, poi incassò A e
K, tornò al morto con un altro giro d’atout e di lì fiori: quattro, due e la dama, che prende.
“…Moolto bene!”
si fece sfuggire Claudiano Il maestro e Spinacino si scambiarono un’occhiata d’intesa che Claudiano, nell’eccitazione del momento, non poté notare.
“Se Spinacino avesse preso con l’asso – commentò ad alta voce Claudiano – la riuscita del contratto sarebbe stata subordinata alla posizione del K… Ma ora… Sì! Le quattro cuori sono sicure!… Guardate, Maestro!…”
Claudiano giocò ancora fiori e, quando Spinacino a sinistra rispose con il dieci, con ostentazione chiamò dal morto:
“Piccola!…” Spinacino, in presa, tornò quadri, intavolando il dieci.
“eh! eh!” Fece Claudiano, che aveva ormai perso i suoi abituali ritegni
“…dovunque sia il re!…”
Piccola dal morto, piccola, asso della mano.
“…ecco, siamo ormai alla fine!… gioco l’ultimo giro di fiori per mettere Frutterello in presa con l’ass…! Ma che è?! Per la…”
“Claudiano!” l’interruppe maestro Saverio con la poca severità di cui era capace: a prendere con l’A era stato Spinacino!
“… scusate, Maestro! … sono sconcertato! Quando ho giocato fiori verso la dama della mano… Spinacino è stato basso! Capite cosa voglio dire?!”
“Lo capisco benissimo, Claudiano! Cerca di ritrovare la calma!…”
“…mah! Chiunque avrebbe preso…!”
“Ebbene, Spinacino invece non ha preso! Come vedi, la presa l’ha fatta dopo. Claudiano, cerca un po’ di calmarti!”
Spinacino e Frutterello, che stavano preparando qualcosa, non si erano fatti contagiare dall’agitazione di Claudiano. Spinacino, dopo aver coperto l’ultima presa di fiori, tornò con il 6. Claudiano esitò per un poco, cercando disperatamente di recuperare una certa tranquillità ed insieme la capacità di ragionare. Ma, ancora evidentemente scosso, chiamò una piccola dal morto…
Frutterello, a destra, vinse con il fante e tornò quadri per il re di Spinacino! Una sotto! Ecco il diagramma della smazzata:
Mentre Spinacino e Frutterello davano sfogo alla loro ormai incontenibile allegria con urletti, risate, espressioni, roteando le braccia e facendo una specie di girotondo intorno al tavolo, Claudiano aveva lo sguardo perduto nel vuoto:
“Sono andato sotto con il K messo bene! … e già! Cercavo le chances supplementari, io! E mi sono fatto fr.. ehm! Infinocchiare come un idiota!…”
“Su, non prendertela! Accetta la cosa come una specie di pedaggio per il noviziato! Non sei tu un novizio anche nel bridge?” sentenziò dolcemente Saverio.
“Ti resta da riflettere se accettare la lezione come insegnamento per il bridge oppure per la vita! … o per entrambe le cose! Hai imparato, a tue spese, che non è bene sottovalutare gli avversari. Cerca di ricordarlo! Spinacino non solo è capace di ragionamento, come hai ben visto, ma ha anche delle intuizioni fulminanti.”
Spinacino si era avvicinato gongolante al Maestro.
“…ma perché non hai preso subito con l’A?”
la domanda di Claudiano suonò rotta nel tono. Spinacino fece sentire per la prima volta la sua voce, incerta ed arrochita dal disuso:
“… dalle efpreffioni che hai fatto in licita ho capito che dovevi effere forte… l’affo di quadri ce l’avevi tu…”
Spinacino aveva un forte difetto di pronuncia
“… poi ftudiavi, non giocavi … ho penfato che mano e morto foffero a fpecchio…! Quando hai moffo fiori ho capito che fe prendevo, facevamo due fiori ed una quadri e allora fo’ ftato baffo!…” “Dovremmo informare Maestro Hammer!” disse Saverio, attirandosi gli sguardi preoccupati di tutti “… se gli raccontassimo questa mano, forse capirebbe che il bridge può anche insegnare la modestia!…”
Ed attirando a sé affettuosamente Spinacino e Frutterello, il maestro concluse: “Non è vero Claudiano?”
Tratto da Bridge d’Italia – Gennaio/Febbraio 2004