La Nazionale Italiana Femminile 2018: Monica Aghemo

A proposito Monica Aghemo
Codice FIGB: GHC014
Città di residenza: Torino
Famiglia: Ha una figlia di 19 anni, Benedetta.
Miglior risultato agonistico: Vincere la Selezione, perché, come dichiara lei stessa, “vestire la maglia Azzurra è il traguardo più prestigioso.” Da sottolineare anche la “tripla corona” conseguita nel 2014 quando ha vinto Societario a squadre signore, Coppa Italia Women e Campionati italiani a squadre signore nello stesso anno.
Campione preferito: “Ho gli occhi a cuoricino per Andrea Buratti, ma stimo molto anche Massimo Lanzarotti (è bellissimo ascoltare lui e Andrea discorrere di Bridge) e Giorgio Duboin. Come coppia, sicuramente Lauria-Versace.”
Intervista a Monica Aghemo
Come hai cominciato a giocare a Bridge?
Ho cominciato alla fine del 1997 grazie a Fabrizio Hugony che per un periodo è venuto nella mia città per lavoro. Quando ha saputo che in passato avevo fatto uno “pseudocorso” di Bridge (anche se poi non avevo proseguito), mi ha trascinata al circolo.
Racconta l’esperienza della Selezione: come hai deciso di partecipare?
Gloria ci ha invitate nella sua squadra. Io e Monica non avevamo mai partecipato a una Selezione insieme, un po’ per i suoi impegni con Carlo Mariani e un po’ perché non era convinta della formula.
Ti aspettavi di vincere la Selezione?
Sono stati due fine settimana intensissimi, abbiamo giocato una carta dietro l’altra senza mai pensare di vincere né di perdere. Non abbiamo, quindi, mai sentito la sconfitta, neppure quando eravamo sotto di 76 imp. La sensazione durante entrambi gli ultimi tempi di gioco era di avercela fatta.
A tuo parere quali elementi hanno portato la tua squadra alla vittoria?
L’armonia di squadra, l’umiltà, il forte desiderio di collaborare e vincere.
Cosa pensi della formula della Selezione? Meglio a coppie o a squadre?
Penso che l’ideale sia una Selezione come quella organizzata dalla Federazione Francese: una prima fase fra le giocatrici interessate ad entrare in Nazionale, dopo la quale le sei coppie in testa alla classifica sfidano altre coppie di livello internazionale, invitate apposta dalla Federazione. Certo una Selezione di questo tipo è però molto costosa…
Da quanto tempo giochi con la tua compagna? Come avete iniziato a giocare insieme?
Dal 2012. Sono stati Carlo Mariani e Andrea Buratti a proporci di fare coppia e direi che è andata piuttosto bene!
Come vi siete allenate finora?
Giochiamo sempre insieme la Coppa Italia femminile e il Campionato di Primavera. Poi cerchiamo di giocare anche un po’ di tornei nazionali e internazionali qua e là. Tutte le settimane ci alleniamo su BBO, spesso contro Maurizio Michelini e Luciano Papini giocando le mani dei vecchi Vugraph. Per la Selezione abbiamo comunque lavorato parecchio nel mettere a posto il sistema soprattutto per quel che riguarda le situazioni di competizione.
Cambierà qualcosa nel vostro programma di allenamento ora che sapete di rappresentare l’Italia?
Intensificheremo sicuramente gli allenamenti e cercheremo di migliorare ulteriormente il sistema anche grazie ad alcuni consigli che ci sta dando il nostro coach Valerio Giubilo.
Come è andata la trasferta di Parigi? Ci racconti qualcosa di questa esperienza?
La trasferta è andata benissimo, sia dal punto di vista del gioco che dell’armonia di squadra. Prima della partenza, c’era stata qualche incomprensione fra la squadra e Valerio Giubilo, il coach. Ma tutto è andato a meraviglia, Valerio è stato fantastico e ci ha seguite con estrema professionalità. Ci ha dato preziosissimi consigli. Ha tutta la nostra stima e amicizia.
Quali sensazioni provi all’idea di dover rappresentare l’Italia ai Campionati Europei?
Sono davvero molto orgogliosa e onorata di avere questa opportunità e di aver raggiunto il traguardo più prestigioso per uno sportivo… Ringrazio sicuramente Monica per avermi dato finalmente questa chance!
Ora che hai raggiunto il traguardo della maglia Azzurra è cambiato il tuo rapporto con il Bridge rispetto a prima?
No, direi di no.
Qual è il tuo obiettivo per i Campionati Europei?
Dare il massimo insieme alla mia squadra. Ce la metteremo tutta. Come per la Selezione, penso sia determinante giocare carta dopo carta senza pensare ad altro. In teoria qualificarsi per i mondiali sarebbe l’obiettivo.
Con che frequenza giochi a Bridge?
Tutte le settimane su BBO e spesso i fine settimana ai tornei “dal vivo”.
Come il Bridge ti ha aiutata nella vita di tutti i giorni?
Tutte le passioni danno alla vita una svolta fondamentale. Ti riempiono l’esistenza. Mi sento molto fortunata ad avere una passione così grande.