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La Nazionale italiana femminile 2018: Claudia Pomares Y de Morant

Claudia Pomares ha già rappresentato l’Italia in Nazionale. Gioca in coppia con Debora Campagnano. Il prossimo obiettivo della squadra che ha conquistato la maglia Azzurra con la Selezione è tentare di scalare la classifica dei Campionati Europei che si svolgeranno in Belgio nel Giugno prossimo per raggiungere almeno uno dei primi otto posti e qualificarsi per i Mondiali 2019.

A proposito di Claudia Pomares

Codice FIGB: PMD004
Città di residenza: Roma
Famiglia: ha due figlie di 15 e 12 anni (Virginia e Vittoria), un gatto e, da pochi mesi, anche un cane. Il suo cognome è spagnolo (il suo nonno paterno).
Professione: avvocato. Ha il suo studio legale, il che le consente di conciliare il molto lavoro con le figlie, che segue personalmente sia nel percorso scolastico, sia nelle attività sportive agonistiche (Virginia è una forte giocatrice di tennis).
Compagna di Bridge in Nazionale: Debora Campagnano

Intervista a Claudia Pomares

Come hai iniziato a giocare a Bridge?
Ho cominciato a giocare a Bridge a Milano nel 1992, a 20 anni, seguendo il corso per universitari al Circolo degli Industriali.

Chi è il tuo campione preferito?
Il mio campione preferito è Amedeo Cecere, papà delle mie figlie. Pur non avendo mai giocato a livello internazionale (se non da ragazzino), ha vinto diversi campionati italiani quindi è un campione! Mi ha insegnato molto, soprattutto a rimanere gelida al tavolo qualunque cosa succeda.

Un tuo pregio e un tuo difetto.
Pregio: serietà in tutto quello che faccio e apertura mentale. Difetto? Ne ho talmente tanti che non saprei quale scegliere…

Racconta l’esperienza della Selezione: come hai deciso di partecipare?
Partecipare alla Selezione è stato casuale: sono stata contattata un mese prima della data della prima fase dalla mia compagna Debora Campagnano, che aveva preso accordi con la capitana Gloria Colombo. Mi è stata offerta questa bellissima opportunità, a cui non ho voluto rinunciare.

Ti aspettavi di vincere la Selezione? 
Pensavo sarebbe stato possibile vincere come lo sarebbe stato perdere. L’unico problema poteva essere che le mie compagne di squadre avrebbero dovuto reggere in quattro per i primi cinque turni della prima fase, perché Debora per impegni di lavoro avrebbe potuto presenziare solo agli ultimi tre turni. Sono state grandiose!

Quando hai capito che ce l’avevi fatta?
L’impressione che ce la stavamo facendo durante l’ultimo turno della finale l’avevo. La conferma l’ho avuta da Camilla Paolini, l’operatrice di BBO, alla fine del turno.

A tuo parere quali elementi hanno portato la tua squadra alla vittoria?
Penso che la forza della nostra squadra sia la coesione, l’umiltà e la consapevolezza di non avere nulla da perdere.

Cosa pensi della formula della Selezione? Meglio a coppie o a squadre?  
La formula è sicuramente probante: 128 smazzate direi che sono un numero più che sufficiente. Forse la Selezione a coppie è migliore per il fatto che una coppia regolare alla lunga vince, mentre in una squadra dipende ovviamente anche dal rendimento delle altre coppie. Ma anche la Selezione a coppie ha un grosso problema: potrebbe dare luogo alla formazione di una squadra non coesa. Il che porta a una squadra perdente: non si può rendere al meglio, a prescindere dalla forza delle singole giocatrici, in un clima di disarmonia. La serenità, secondo me, è tutto, e supera la tecnica, specialmente nel Femminile.

Da quanto tempo giochi con la tua compagna?  Come avete iniziato a giocare insieme?  
Ho giocato con Debora due campionati a squadre signore con la squadra Falcia: nel 2015 vincendo la serie A e nel 2016 in serie Nazionale, ottenendo un argento. E’ stato casuale. Probabilmente ci siamo sempre piaciute e da anni dicevamo che in caso di Selezione l’avremmo fatta insieme.

Come vi siete allenate finora?
Vivendo Debora in Francia ci siamo allenate su BBO, giocando una quarantina di board ogni giorno, oltre a scambiarci continue mail e telefonate per la costruzione del sistema (un mix tra il mio e il suo), anche mentre ero in settimana bianca! 🙂 🙂 🙂

Cambierà qualcosa nel vostro programma di allenamento ora che sapete di rappresentare l’Italia?  
Sicuramente intensificheremo gli allenamenti e le ore di studio individuali per memorizzare alla perfezione tutte le sequenze.

Come è andata la trasferta di Parigi?  
La trasferta è stata straordinaria. L’accoglienza perfetta, la formula di gioco anche. Siamo state molto bene tra di noi.

Quali sensazioni provi all’idea di dover rappresentare l’Italia ai Campionati Europei? 
Sono entusiasta all’idea di rappresentare l’Italia ai prossimi Campionati Europei.

Hai già avuto esperienze in Nazionale. 
Sì: alle Olimpiadi di Istanbul nel 2004, agli Europei a Varsavia nel 2006 e alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Oltre ad allenamenti vari in Azzurro (Pechino, transnational ad Antalya e Croazia).

Come è cambiato il tuo rapporto con il Bridge nel tempo, risultato dopo risultato?
Negli anni il mio rapporto col bridge è diventato più sereno: ci tengo sempre molto ma ho ridimensionato l’importanza di questa mia passione (mia figlia Vittoria, che devo particolarmente seguire nel percorso scolastico, viene prima di tutto). Il che probabilmente è un bene, perché al tavolo non mi emoziono più. Il mio obiettivo è divertirmi.

Qual è il tuo obiettivo per i Campionati Europei? 
Il Bridge per me è un gioco. Solo in questo modo posso giocare al meglio delle mie possibilità. Sono certa che sarà così. Ogni risultato ulteriore sarà il benvenuto!

Come il Bridge ti ha aiutata nella vita di tutti i giorni?  
Il Bridge è disciplina e fair play, ovvero cortesia e correttezza. Tutti elementi fondamentali nella vita di tutti i giorni.

Con che frequenza giochi a Bridge? 
Non c’è una regola di frequenza: in media gioco a Bridge due volte a settimana.

 

Francesca Canali

Francesca Canali da alcuni anni è responsabile della trasmissione Vugraph durante i Campionati. Da Gennaio 2013 collabora con la sala stampa della FIGB.
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