Europei Giovanili: Italia – Inghilterra

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Dopo la pessima giornata inaugurale, l’Italia Under 26 era chiamata al riscatto, e non poteva chiedere occasione migliore di quella offerta dall’incontro con quelli che, al momento, erano i primi della classe, gli inglesi. Il duo Attanasio-Giubilo (CNG e Coach, rispettivamente) ha scelto di rimescolare le carte, mettendo Margherita Chavarria di fronte a Giocamo Percario e non più come negli ultimi due turni di ieri, entrambi pesantemente negativi, Giovanni Donati. Quest’ultimo si è invece seduto davanti ad Andrea Manganella.
L’incontro è stato per larga parte noiosissimo, dato che si sono contate ben dieci manche assolutamente di battuta, e facili da dichiararsi (beh, guardando a quello che è successo tra Francia e Olanda con le stesse carte, forse così banale non era, ma si sa che in certi incontri gli aspetti psicologici, ovvero una bagarre spesso causata da elementi imponderabili, sono prevalenti sulla tecnica). Quelle le abbiamo perse 5 IMP a zero in prese in più, e non ve le racconto. Nelle altre quattro mani, però, siamo stati beneficiati in due circostanze da graziosi regali dell’Ovest di aperta, Toby Nonnemacher, protagonista di due obbrobri difensivi che ci hanno consegnato ben 24 IMP complessivi (uno dei due però, come vedremo, Manganella se lo è guadagnato molto brillantemente). Nelle altre due, abbiamo guadagnato 2 IMP per una sotto levée in meno nel medesimo 1NT (-2 noi e -3 gli avversari: ve lo risparmierò), e poi abbiamo pareggiato una mano davvero interessante (che vedremo). Ma andiamo con ordine.
Abbiamo cominciato proprio incassando i famosi 2 IMP, poi, dopo tre mani pari, abbiamo perso 4 IMP in tre smazzate successive, tutte per prese in più (o in meno che dir si voglia). Un’altra mano pari, e poi ancora un -1 ci hanno portato alla mano 10 sul punteggio di 2-5.
Bisognerebbe giocare 5, contratto non facilissimo da raggiungere (sono benvenuti i consigli), ma tutte e due le squadre sono finite in un orribile 3NT. Margherita Chavarria ha semplicemente attaccato on il
K, collezionando presto le prime sei prese. Nonnemacher, invece, ha scelto una piccola fiori, e così ha concesso una prima presa, ma quando Manganella ha continuato con una cuori per l’Asso della mano e due giri di quadri, ha fatto molto peggio, incassando prima l’
A (non fatale), e poi mettendo in tavola anche il Re, così bloccando inesorabilmente il colore. 13 IMP per noi.
Altre due mani pari (una non del tutto ovvia, ma posiamo saltarla), e poi un’altra che è finita pari ma che poteva concludersi diversamente, ed a nostro sfavore.
Nonnemacher ha scelto un’azione più aggressiva della Chavarria, ed in teoria con ragione, perché 3 erano fattibili. Inoltre, 3
erano battibili. In entrambi i casi, il gioco vale la pena di essere visto: molto affascinante su tutti e due i tavoli.
Contro Shah, Margherita ha attaccato a quadri, e Percario è tornato in atout. Sud ha preso ed ha giocato una cuori vinta dall’Asso di Est, e questo è il redde rationem: attenti, perché vedere la soluzione non è facile nemmeno a doppio morto.
La Chavarria è tornata normalmente in atout, ma questo ha permesso a Sud di esibirsi in un brillante finale. Ha incassato tutte le atout meno una e Percario, costretto a tenere Q105 di quadri, è dovuto rimanere con due sole picche nel finale a cinque carte. Shah ha allora giocato picche, tagliato la prosecuzione nel colore e giocato piccola quadri. Eccellente esecuzione.
Nella posizione sopra descritta, per frustrare la manovra riportata bisogna tornare subito picche. Dopo due giri nel colore, Sud non ha più risorse, perché se arriva in un finale a quattro carte Est può conservare una picche di uscita per svincolarsi dalla messa in presa.
Vediamo ora cosa è accaduto in 3.
Manganella ha cominciato con due giri di fiori, e poi è brillantemente tornato con K (il ritorno quadri è ovviamente fatale, ma anche quello a picche rende la soluzione facile da trovare). Kyle Lam ha vinto (necessario) ed ha continuato con tre giri di picche finendo al morto, e poi una quadri per la Dama ed il Re. Andrea, messo in presa, è tornato nel colore, e Lam ha dovuto decidere il da farsi sul
del morto, in questa posizione:
Per vincere, Est doveva superare il
9 con il 10, e poi continuare con l’
A e un’altra quadri sempre scartando cuori dal morto, e così mettendo fatalmente in presa Sud, costretto a tornare in taglio e scarto. L’inglese ha invece puntato sulla caduta del
J, lisciando e continuando con una picche per la mano. Mano pari. Se Manganella fosse tornato in atout al terzo giro, Est avrebbe vinto facilmente, lisciando una cuori dopo tre giri di picche.
Dispari però l’ultima, dove è vero che c’è stato un’altro regalo, ma bisogna anche dire che Manganella è stato bravissimo a cogliere l’occasione di stendere quella cortina di fumo che rappresentava la sua unica risorsa.
Dopo un contro assai aggressivo, la Chavarria ha attaccato brillantemente in atout, ed ha facilmente collezionato +100. Nell’altra sala, dopo l’identica sequenza “Leaping Michaels” Ovest ha invece scelto l’A, senza che l’oramai affrancato
K costituisse di per sé un problema: il dichiarante può sì scartare una quadri, ma poi non può evitare di finire fuori gioco. Dopo aver tagliato, Sud ha continuato con tre giri di picche finendo in mano, e poi la
Q per il Re e l’Asso, nascondendo accuratamente il
K. E questo è stato l’elemento cruciale, perché Ovest proprio cuori ha proseguito! Manganella ha solo ora scartato quadri dal morto, ed ha concesso una fiori portando a casa il suo contratto, quando Ovest aveva invece avuto la chance del -2.
Il totale ci ha regalato un bel 15.46 a 4.54.
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