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Ritardo nel presentarsi al tavolo

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Gentilissimo Maurizio,
vorrei il Suo parere su una decisione arbitrale che personalmente ritengo profondamente ingiusta.
Nel corso del torneo simultaneo di domenica 19 marzo verso la fine della gara io ed il mio compagno siamo arrivati al tavolo con un minuto di ritardo, o forse meno, rispetto al cambio del turno di gioco chiamato dall’Arbitro.
Nell’occasione l’Arbitro a voce alta per richiamare volutamente l’attenzione di tutta la sala ha affermato che avrebbe sanzionato la nostra condotta comminandoci una penalità di un punto, e ciò senza che durante la sessione di gioco vi fosse stato sino a quel momento alcun precedente richiamo od ammonimento di sorta nei miei confronti o del mio compagno, e senza alcun effettivo danno per gli avversari o per il torneo (anche nel turno “incriminato” al nostro tavolo i board sono stati giocati nei tempi consentiti ed anzi con largo anticipo rispetto alla chiamata del cambio successivo).
Faccio presente che sul momento non ho sollevato alcuna questione, ma ritenendo scorretta, iniqua e sproporzionata la decisione dell’Arbitro, anche per l’enfasi che lo stesso ha voluto dare alla sua “punizione” ed il “pubblico” clamore suscitato (sanzione che per inciso ha avuto anche l’effetto di modificare la classifica locale e nazionale e di non farci arrivare a premio), forse per “deformazione professionale” ho dato uno sguardo alle norme integrative al Codice internazionale del Bridge ed a mente di quanto previsto dall’Articolo 8 del Codice di Gara n. 3 lett. a) comma 1 ritengo che l’Arbitro, nel nostro caso, avrebbe al più potuto sanzionare il “ritardo” della coppia con una semplice ammonizione.
Ho chiesto quindi all’Arbitro, in via del tutto bonaria ed amichevole, di rivedere la propria decisione, ma questi ha garbatamente respinto la mia richiesta.
Ha ragione l’Arbitro o è la sua condotta arbitrale a poter essere sanzionata?
Grazie per una Sua cortese risposta.
Silvia Morri


Cara Silvia,
in assenza di specifiche disposizione dell’ente organizzatore, l’Arbitro ha in effetti il dovere di attenersi a quanto stabilito dalle Norme Integrative da Lei citate.
Per quanto attinente agli altri aspetti, ed in assenza, al momento, di contraddittorio – come sempre faccio debbo lasciare spazio ai terzi interessati per commenti e/o precisazioni – non posso che dire che sebbene i poteri dell’Arbitro in materia disciplinare siano molto ampi, trovo di cattivo gusto quanto riportato, e certo non in aderenza alla necessità di offrire ai giocatori un’atmosfera la più godibile possibile.
Tuttavia, mi lasci puntualizzare che il ritardo nella presentazione al tavolo è pratica quanto mai censurabile, perché investe il piacere di giocare altrui, oltre che il corretto svolgimento di una manifestazione.
Cordiali Saluti,
Maurizio Di Sacco

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L’ESPERTO RISPONDE

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Maurizio Di Sacco

Maurizio Di Sacco (DSZ003, Bridge Villa Fabbriche) è Arbitro Capo di FIGB, WBF, EBL, CAC (Center American & Caribbean), CSB (Confederation Sudamericana De Bridge) e Direttore della Scuola Arbitrale di FIGB ed EBL. Anche membro del WBF Laws Committee, Maurizio è uno dei più autorevoli arbitri del mondo. Anche il suo palmares come giocatore è più che invidiabile: ha giocato ai massimi livelli fino al 2002, conquistando a livello nazionale un titolo italiano, un argento in eccellenza, diversi piazzamenti in Coppa Italia e numerosi primi posti in tornei naizonali. A livello internazionale ha raggiunto la finale di un Campionato Mondiale e di uno Europeo.

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