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Bridge, lo Sport della Mente

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Semifinale coppie miste, nella scenografia del board 3 la mia parte sul copione comprende:

Picche A 3 Cuori Q J 10 8 6 Quadri A K J 7 Fiori 5 4

Sono in zona contro prima in Sud, l’avversario in Est mi precede aprendo 1Fiori e non posso che dichiarare 1Cuori stante l’insufficiente quantitativo di picche di cui dispongo. Da qui in poi l’asta procede serrata: 1SA di Ovest, Nord fitta le cuori ed Est ripete le sue evidentemente cospicue fiori. Mi sento sfidato a riparlare e d’altra parte non considero ancora impossibile neppure la manche, quindi faccio un’esplorazione con 3Quadri su cui il partner mi scoraggia energico a 3Cuori; ma Ovest al suo turno riscalda il contratto con un contro che mette la parola fine alla competizione decisamente combattuta:

e2016_11_b4

Ovest produce in attacco il Fiori7 e la partner liquefa sul tavolo:

e2016_11_b2

Contratto: 3CuoriX
Attacco: Fiori7.
Avrei scambiato il FioriK con grande piacere con il suo pari grado di picche, e di certo anche la partner avrebbe ben diversamente valutato le sue bellezze, forse perfino a manche. Ma la palese inutilità del fiorito monarca rischia di rendere complicato anche il parziale: le perdenti evidenti sono solo quattro, d’accordo, ma ci sono le quadri da sistemare e il contro lascia prevedere che si dovrà fronteggiare una cattiva divisione.
Se non supero il sette di attacco Est potrà lasciare in presa il compagno, che probabilmente non avrà più fiori. Mi conviene? Direi di no perché la situazione delle cartine di fiori è tale che, se supero di otto forzando Est in presa, questi difficilmente si azzarderà a incassare l’asso mentre se sto basso Est potrà permettersi di lasciare in presa il compagno, e il mancato ritorno nel seme svelerà fatalmente la distribuzione. Dunque supero il sette e sull’otto Est prende di dieci e torna di Quadri9 che pur essendo meglio dell’FioriA non è comunque una buona notizia perché, a meno che non si tratti di un ritorno d’inganno, preannuncia la QuadriQ malpiazzata. Naturalmente posso tagliare le quadri al morto, ma rischiando un surtaglio di nove e comunque indebolendo la figura delle atout, che non ne ha affatto bisogno. Tuttavia non vedo alternative, quindi incasso QuadriAK e taglio una quadri di sette, per fortuna senza conseguenze nefaste perché Est non può fare di meglio che scartare fiori. Ora devo tornare in mano con l’PiccheA e per fare un po’ di confusione parto con il PiccheJ, Est non copre e io prendo di Asso e taglio la seconda cuori con il re sempre senza incidenti. E’ ora di battere atout, quindi gioco il tre del morto per il dieci di mano superato dall’Asso e questo ci porta a questa non del tutto soddisfacente situazione:

e2016_11_b3

Ovest gioca la quinta quadri che taglio in mano con il sei; batto la CuoriQ su cui Est scarta fiori rivelando la prevista quanto nefasta cattiva divisione. Ora con aria indifferente muovo picche verso il fante del morto su cui Ovest entra deciso di PiccheQ e rimane in presa. Siamo alle ultime tre carte ed è fatta perché Ovest non può muovere atout, e deve quindi giocare la sua ultima  che taglio di 8: ora batto il CuoriJ e cedo la fiori all’FioriA che viene però annichilito dal fuoco amico del Cuori9. La mano completa:

e2016_11_b1

E’ abbastanza ovvio osservare che la difesa avrebbe potuto facilmente battere il contratto se fosse stato Est ad entrare in presa sulla seconda picche, anche al prezzo di superare l’intempestiva dama del compagno col suo re, e dopo aver incassato l’FioriA avesse proseguito nel seme per il surtaglio del compagno. Ovest avrebbe potuto battere il contratto in diversi altri modi, a dire il vero, ad esempio attaccando di CuoriA e cuori e inchiodando una perdente di quadri in mano al giocante; oppure in presa con l’CuoriA togliendosi di mano la PiccheQ prima di rigiocare una cosa qualsiasi, ma privando così Sud della carta di uscita per effettuare il secondo taglio.
Forse sarebbe stato meglio per il giocante, dopo il primo taglio di quadri, far girare il PiccheJ per la dama avversaria. Questo avrebbe ridotto in qualche misura le opzioni vincenti di Ovest, ma anche ammettendo che una volta in presa non giocasse due fatali colpi di atout e tornando picche permettesse al giocante di tagliare prima una quadri e poi una picche, ora in un testa a testa finale tra Sud e Ovest entrambi in possesso di quattro atout avrebbe dovuto essere ben stolto per non aspettare a prendere il terzo giro di atout.
Se Est avesse proseguito con l’incasso delle fiori alla seconda presa, Sud avrebbe potuto successivamente scartare picche sul FioriK dopo i due tagli di quadri e mantenere il contratto senza bisogno di ulteriori regalie. Anche un terzo giro immediato di fiori sarebbe stato analogamente contrastato, lasciando però in piedi per Ovest l’opzione vincente di tagliare e battere atout.
A parte quindi un’indagine fra i verosimili stretti rapporti di amicizia tra il giocante e gli avversari, forse il principale, se non l’unico, punto di interesse della giocata sta nel focalizzare l’interessante situazione prodottasi – lasciamo perdere come – all’ultima carta, cioè nello sposalizio tra due vincenti avversarie all’ultima presa, dopo che i nemici non sono riusciti ad incassarle separatamente. Questa situazione si sarebbe prodotta naturalmente se nel finale i due onori di picche fossero per assurdo (vista la licita) stati entrambi in Ovest, ed è una situazione non rarissima: è una specie di riduzione ma la cui finalità non è la solita, cioè quella di catturare un onore con un impasse impossibile. Si è trattato in pratica di una gara di velocità in cui il giocante è riuscito a far passare avanti le sue atout basse, in modo che alla fine – un po’ come in quel gioco che si faceva da bambini precipitandosi a occupare i posti liberi al cessare della musica – rimanesse una sola sedia per le due vincenti nemiche.

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Enrico Guglielmi

Enrico Guglielmi (GGC001, Bocciofila Lido), socio agonista a Genova, si è laureato in fisica alcune ere geologiche or sono e attualmente sbarca il lunario occupandosi di informatica. Gioca a bridge da un tempo fastidiosamente lungo che è senz’altro meglio non quantificare, visti i risultati. Sempre in ambito bridgistico, oltre a raccogliere copiose messi di zeri nei tornei locali, cura per BDI online la rubrica “Ti racconto una mano”. E’ consigliere del Comitato Regionale Liguria, per conto del quale sta portando avanti un progetto didattico orientato agli studenti e ai dipendenti universitari in collaborazione con il CUS Genova. Il suo nick su BBO è Dasim.

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