
Il 13 e il 14 Febbraio, le Associazioni della Liguria si sono incontrate per il Campionato Regionale di Società Sportive. Enrico Guglielmi, come di sua consuetudine, ha partecipato due volte: mentre cercava di spingere la squadra Longo il più in alto possibile nella classifica, allo stesso tempo registrava da cronista il finale thriller in corso alla Bocciofila di Genova. Alla fine del Campionato ha mancato il Trofeo, ma non il suo appuntamento con i lettori di BDI online.
Campionato divertente ed emozionante, il trofeo delle regioni disputatosi durante il weekend negli accoglienti locali dell’ASD Bocciofila Lido di Genova.
In particolare il finale del Campionato Open è stato decisamente thrilling. All’ultimo turno, la vittoria sembrava saldamente nelle mani della squadra Fantoni (della Bocciofila, con Paolo Fantoni, Massimo De Vincenzo, Laura Podestà, Monica Crespi, Roberto Dagnino, Alessandra Ferretti, Giorgio Rivara), che dominava la classifica con circa (accidenti ai decimali!) 10 VP di vantaggio sugli immediati inseguitori; ma la formula le riservava un’ultima insidia, perché gli ultimi due turni erano di danese puro e questo la costringeva a uno scontro diretto finale con la seconda classificata del momento, la squadra Bertolucci (Giuseppe Battistoni, E. Bertolucci, F. Borasi, Leonardo Marino, G. Priano, Stefano Sirola) di La Spezia già affrontata al penultimo round: un’avversaria tenera che ospitava nelle sue fila, così per dire, il pluricampione Leonardo Marino, insieme ad altri frequentatori abituali delle alte classifiche nazionali.
L’incontro è stato deciso da queste due mani:
Board 1, tutti in prima. Dichiarante Nord.
Sono certo che nel vostro sistema avete messo a punto il trattamento di una mano frequente come la nona di Fiori semichiusa con un Asso a lato. Gli accordi dei giocatori in campo presentavano invece sul tema una fastidiosa lacuna che li ha costretti a improvvisare. Marino, in aperta, ha considerato che in fondo le perdenti non arrivavano a 4 e ha optato per un buon vecchio 2 Crodo. Sul robusto barrage di Dagnino a 3
, Bertolucci ha Contrato, e dopo il 4
di Fantoni, Marino ha completato la descrizione della mano con 5
. Il suo compagno ha interpretato correttamente l’eccezionalità della distribuzione e ha concluso, pur con un certo batticuore, a 7SA, per tranquillizzarsi subito quando il morto ha depositato sul tavolo le 9 vincenti che si accompagnavano alle sue 4.
Sala Aperta:
*2 = Crodo
In chiusa immagino i moccoli di De Vincenzo, che ovviamente vista la situazione di classifica si augurava sei mani piatte che più piatte non si può, nel tirar su invece quella mostruosa ghirlanda. Con l’obiettivo, suppongo, di tirare la palla in tribuna, l’apertura è stata di 5, su cui il 5
avversario ha forse impedito a Rivara di utilizzare questa dichiarazione per mostrare visuale di grande senza controllo a Quadri. Giorgio ha quindi rialzato a 6
, pur con l’impressione che ci fosse qualcosa di più, e la cosa è finita lì.
Forse Sud avrebbe potuto dire 5SA per mostrare una mano che non esclude il grande slam. Ma chissà se il sottile messaggio sarebbe stato recepito e quale contratto avrebbe prodotto. In definitiva mi pare che il caso abbia giocato un ruolo rilevante in questo swing.
Ora le due squadre erano vicinissime, però il sorpasso non si era ancora compiuto. Ma la mano successiva era questa:
Mentre in sala chiusa c’è stato un forse troppo prudente Passo generale, in sala aperta la decisione di Marino di aprire in Nord ha prodotto una sequenza lievemente più aggressiva, al termine della quale Bertolucci si è ritrovato a giocare 4. La mano in fin dei conti a carte viste sembra dipendere dall’impasse a Quadri, facendo conto di tagliare una Fiori e sistemarne un’altra sul
K, ma il caso aveva messo in mano a chi attaccava l’arma letale: KQJ di atout! Il conseguente attacco di
K ha quindi avviato il contratto verso il baratro, impedendo il prezioso taglio del morto: apparentemente Est è compresso nei minori ma è impossibile fare due volte l’impasse Quadri e quindi sbloccare il seme senza distruggere la preziosa comunicazione a Fiori (a meno che Ovest non collabori graziosamente rinviando Quadri dopo aver battuto la terza atout, impensabile). Purtroppo però Est ha avuto un attimo di fatale distrazione e non ha passato l’
A al primo giro per rinviare atout: qualche secondo di riflessione sarebbe stato sufficiente per individuare l’unica figura di atout che giustificava l’attacco di
K, e per operare lo sblocco che avrebbe incenerito le atout del morto e assegnato a Fantoni game, set e match.
Con il blocco delle atout il contratto è stato invece mantenuto, e grazie a questo uno-due di stampo pugilistico la vittoria è andata con pieno merito alla squadra spezzina di Bertolucci, sempre nelle prime posizioni della classifica e capace di quest’ultimo guizzo da vero sprinter. Onore comunque ai bocciofili di Fantoni, che hanno concluso al secondo posto un torneo molto ben giocato (non inganni il fatto che la cronaca tiranna contenga soltanto due loro mani sfortunate!) quasi sempre al comando della classifica e superati solo sul filo di lana, e onore anche alla terza classificata, la squadra Turletti del Tennis Club di Genova.
Nel Campionato Ladies invece la vittoria non è sfuggita alla Bocciofila: si è imposta la squadra Soresini (Antonella Soresini, Lucia Perria, Emanuela Stagno, Maria Costanzo, Renata Boccara, Vittorina Bulgarelli), che ha preso la testa nell’ultimo turno di sabato sera e non l’ha più mollata. Al secondo posto la squadra Brandolini (M. Brandolini, M. Ferraris, P. De Longhi, S. Fabbrini) di Chiavari e al terzo la squadra Toracca (S. Toracca, A. Scattina, L. Brugnoli, A. Patrone, R. Pisani, F. Vanni) di Spezia: anche i levantini, pertanto, così come i bocciofili, sono saliti su entrambi i podi.
Da questo campionato raccontiamo uno slam giocato nell’incontro Soresini–Toracca e mantenuto a entrambi i tavoli malgrado la pessima divisione delle atout:
Si gioca l’ottimo contratto di 6 e dopo l’attacco Quadri preso al morto, il primo colpo di atout porta la brutta nuova: si potrebbe anche perdere una sola atout facendo il sorpasso, ma per non perdere Cuori bisogna inevitabilmente tagliarne una e il sorpasso diventa impossibile. Antonella Soresini, che giocava la mano in aperta, da brava capitana non si è persa d’animo e ha proseguito con tre giri di Cuori tagliando il terzo in mano e vedendo un primo barlume di luce quando il
10 si è affrancato. Ora ha giocato Picche al K e Fiori tagliata, ha incassato un secondo colpo di Quadri e ha infine giocato il
10 scartando Quadri. Il finale era questo:

su cui Ovest, che deve ancora giocare, è senza difesa. Se taglia e gioca atout è perduto, ma se esce a Fiori (come è successo) il giocante incassa A e Q scartando le due Quadri e cattura il J con un colpo di atout finale. Se poi non taglia il giocante semplicemente prosegue a Quadri producendo una situazione analoga.
La mossa decisiva è stata il taglio della Fiori che ha creato le premesse per la riduzione. Ci sono altri finali vincenti, ma indubbiamente questo è molto elegante e, malgrado le apparenze, prescinde dalla posizione delle Cuori. Se infatti anche non fossero caduti gli onori di Cuori Antonella avrebbe proseguito incassando la terza Quadri in mano: se Ovest avesse tagliato avrebbe dovuto regalare sul ritorno; se non avesse tagliato, la conclusione sarebbe stata A per lo scarto della Cuori, Fiori tagliata (di nuovo riduzione) e l’ultima Quadri, su cui Ovest avendo solo tre atout avrebbe dovuto tagliare per tornare fatalmente nella forchetta di atout del morto. L’unica condizione era che Ovest non fosse lui ad avere la Cuori vincente da incassare, molto improbabile vista la lunghezza in atout.
All’altro tavolo il contratto è stato giocato in modo differente dalla signora Patrone, ma la linea di gioco è sfociata anche qui in una graziosa messa in presa. Sul medesimo attacco di Quadri la giocante ha incassato 4 giri di atout e poi ha sfilato le Quadri. La difesa ha tagliato il terzo giro e ha dovuto regalare la presa decisiva o a Cuori o a Fiori. Anche in questo caso non c’era difesa: se Ovest avesse rifiutato di tagliare fino in fondo, la giocante avrebbe proseguito incassando nell’ordine K,
A e
A e avrebbe infine giocato Fiori alla 12esima presa e realizzato l’atout del morto en passant.
Anche in questo torneo c’è stato un pizzico di thrilling nei conti finali, perché pur avendo un discreto margine la squadra Soresini l’ultimo match non era andato bene, in chiusa si tardava a concludere e si sapeva che nelle ultime due mani ci stava ancora uno slam non chiamato in aperta dalle genovesi. Nel frattempo la situazione della seconda classificata, Chiavari, era nebulosa in quanto i risultati del loro incontro erano stati inseriti male e quindi la squadra risultava perdente mentre a loro dire il risultato era opposto. Poi tutto è finito in gloria, i conti sono stati rassettati, lo slam non è stato chiamato nemmeno in chiusa e le vincitrici hanno potuto festeggiare.

La consueta direzione garbata e impeccabile di Mazzurega non ha ovviamente fatto notizia, e anzi la faccenda incomincia a diventare un po’ noiosa: forse per fare apprezzare di più la sua inappuntabilità il buon Marco potrebbe presentarsi, per una volta almeno, spettinato e in pantofole?
L’uso delle bridgemate ha sveltito i calcoli e fornito le classifiche in tempo reale, contribuendo a rendere la manifestazione gradevole e apprezzata dai partecipanti. Grazie a tutti per essere venuti, e alla prossima!