
Caro Maurizio,
avrei bisogno di un tuo chiarimento in merito alle psichiche.
Il mio dubbio nasce dal fatto che, in un simultaneo light, su mia apertura 1 (preparazione, quinta nobile, Quadri quinto) il mio partner ha risposto 1
(almeno 7/8 punti, almeno quattro Cuori, giochiamo 1
gradino negativo) con la seguente mano:
A J 3
Q J 8
A K Q 9 6
K 9
per poi chiudere, sulla ma replica 2 e successiva indagine sulle carte chiave, a 7SA (che, con quattro Assi, quattro Re e le Quadri che filano, sono di battuta).
A prescindere dalla validità tecnica di questa scelta (ha spiegato di averlo fatto per tenere bassa la licita ed avere il maggior spazio possibile per capire quale slam giocare) la licita è stata considerata una psichica, non permessa nei tornei locali e sanzionabile anche in assenza di danneggiamento degli avversari, che hanno protestato quando è emerso che aveva solo la terza.
Ho cercato di chiarirmi le idee “scartabellando” online nei regolamenti, ma tutto quello che ho trovato è che la psichica è “la deliberata e grossolana deviazione nell’affermare la forza onori di una mano o la lunghezza di un seme” e non mi pare che questa definizione sia del tutto applicabile al caso in esame.
Mi chiedo: il confine è così rigido (basta una carta in meno per passare da una licita ammessa a una psichica), o non è, magari, importante la consistenza del colore, perché un conto è dire 1 con AKQ e un conto è dirlo con 432?
E ancora: nel concetto di psichica non dovrebbe entrare anche la manifesta, o anche solo ipotizzabile, volontà di ingannare gli avversari?
Non è che, a parte la tua risposta, di cui ti ringrazio fin d’ora, al quesito specifico, esiste qualche documento da consultare per chiarirsi preventivamente le idee, anche rispetto ad eventuali altre situazioni?
Un affettuoso saluto e grazie di nuovo,
Paolo
Caro Paolo,
in materia si trovano online un numero infinito di miei interventi, ma ancora fondamentali restano gli articoli che scrissi sia per la rivista cartacea, che per quella online, nel 2007, ripubblicati nel 2010. Si tratta di due documenti molto lunghi, contenenti numerosi esempi, che ti invito a ricercare (col tempo posso farlo anch’io, ma al ritmo al quale produco materiale, devo cercare nel mare magnum di quasi duemila pagine di lezioni, migliaia di risposte, e centinaia di articoli; il tutto è archiviato su molti dispositivi diversi, perché ho la mania del backup, non volendo correre il rischio di perdere tutto) nel web, o nelle riviste dell’epoca.
Nel merito, se i fatti verranno confermati, mi dispiace dire che l’Arbitro ha commesso un grave errore, per di più doppio.
In primis, infatti, quella descritta non è nemmeno parente di una psichica, per i motivi che tu stesso hai ben descritto, e che si possono riassumere così: si è trattato di una mera scelta tecnica, le cui finalità non aveva alcuna contiguità con la finalità di ingannare gli avversari.
In secon’ordine, bisogna poi rilevare come il risultato a seguito di una psichica conclamata può essere modificato solo se la medesima ha comportato un danno per gli avversari, ovvero se, in assenza di essa, il risultato avrebbe potuto essere diverso, circostanza anch’essa inesistente in questa smazzata.
Affettuosi saluti anche a te,
Maurizio Di Sacco