
Caro Maurizio,
ti disturbo per l’ennesimo chiarimento sulle renonce.
E/O in zona, dichiarante Sud. In Ovest ho:
9 6 4
Q 10 4
K J 9 6
A 8 3
Sud gioca quarta. Attacco di A, sulla chiamata del mio compagno gioco il
3 per il Re mentre cade la
Q seconda del morto. Est continua a Cuori, Sud prende, tira tre giri di atout, al terzo giro Est scarta e io scarto l’
8 (non è una scusante, ma di recente ho fatto la cataratta a un occhio e, da vicino, a volte le carte mi vanno “insieme”!). Sud gioca che il
J e io taglio col
4(!) tuttavia immediatamente me ne accorgo e dico “ma prima non ho risposto e ho scartato una Fiori, ti chiedo scusa, è colpa della cataratta e la Fiori te la do ora” sostituendo l’
8 scartato prima con l’ultima atout. Sud dice “mi sta bene in amicizia”, e fa tutte le restanti prese, 4
+1 come da par della mano.
Alla fine del turno, soltanto per mio “acculturamento”, visto che l’arbitro era nei paraggi, l’ho chiamato e ho cominciato ad esporgli il caso, Sud ritenendo probabilmente il mio interpellare l’arbitro un atto polemico, un po’ se l’è presa e ne è nata una discussione che, come spesso succede, si è alzata un po’ di tono quando Sud ha considerato “urtante” un mio motto in perfetta buona fede (stai buono!) e si è molto risentito. Gli ho chiesto scusa, cercando di spiegare che la mia era stata una frase infelice ma assolutamente senza alcuna intenzione offensiva. Intendevo, chiamando l’arbitro, solamente chiarirmi un aspetto procedurale.
Ma non dovevo essermi spiegato bene, perché, sia l’Arbitro che Sud, mi ribadivano che la mia “renonce”, avendo scartato sull’atout e avendo cercato di tagliare una vincente di Sud (sia pure correggendo immediatamente la giocata) era da considerare senza ombra di dubbio consumata.
A mio avviso, però, il punto non era questo (sapevo anch’io di aver commesso la “renonce”), perché la mia richiesta era di tipo procedurale/informativo: se all’atto di una “renonce” consumata (Articolo 63 del Codice di Gara, paragrafo A1), la linea colpevole non fa la presa e non ne fa nessun’altra fino alla fine del turno, si rende necessaria, a termini di regolamento, una qualche rettifica arbitrale oppure non no (Articolo 64 del Codice di Gara, paragrafo B1)?
Ti ringrazio per la tua cortesia e ti invio i miei più cordiali saluti.
Claudio Benevento
Caro Claudio,
tecnicamente parlando, quello che racconti è un pasticcio che avrebbe dovuto richiedere l’intervento arbitrale, tuttavia, volendo sbrogliare la matassa:
– al momento nel quale hai tagliato con il 4 di Picche, hai consumato la renonce precedente;
– se ho capito bene, al momento cruciale non avevi più Fiori, dunque, essendo una giocata legale il 4 di Picche non poteva essere ritirato, e la presa ti doveva essere assegnata;
– quella presa avresti però dovuto restituirla in forza della penalità per la renonce precedente;
– se invece ho capito male, ed avevi altre Fiori oltre all’8, allora il 4 doveva essere ritirato, rimanendo tuttavia carta penalizzata, ma senza costituire renonce consumata;
– qualunque fosse la soluzione del caso, il risultato non sarebbe cambiato: non avendo fatto prese da quella di renonce in poi, non ti sarebbe stata attribuita nessuna penalità, ovvero, qualora avessi vinto una presa con il 4, avresti dovuto restituirla, con pari esito finale.
Cordiali Saluti,
Maurizio Di Sacco