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Vanderbilt, la Finale LAVAZZA-DIAMOND (3)

Dopo due tempi, ovvero a metà della contesa, DIAMOND conduceva di 31 IMP sul 65-34, grazie ad un primo segmento corso sul piede di 51-11, ed ad una piccola rimonta dei torinesi nel secondo.

L’uragano Bodumazia (Bocchi, Duboin, Madala, Zia) era però prossimo a scatenarsi su New Orleans, per travolgere i malcapitati avversari. Eppure, per almeno i primi due terzi del tempo, non sembrava niente di più di una pioggerella primaverile, ed è cominciato con solo qualche schizzo, già dal board uno. Per di più, LAVAZZA ha guadagnato dei punti, dove poteva – e dal punto di vista della giustizia bridgistica doveva – facilmente accadere il contrario.

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Il “Fiori Forte” di Jacobus e Wold ha subito la consueta aggressione, ma se solo Nord avesse scelto Contro invece di 4Picche, il livello del barrage avrebbe obbligato la coppia americana ad approdare alla giusta manche.
Con maggior spazio disponibile, invece, Bocchi-Madala hanno sì trovato il colore giusto, ma si sono fermati un gradino sotto, e dato che 4Picche non si potevano fare i nostri hanno incamerato 5 IMP.

Sono seguite due mani pari abbastanza banali: 6Cuori non solo di battuta, ma anche con molti punti e dieci atout chiuse, e 3Quadri. Nel caso del primo board, Duboin-Zia sono arrivati al traguardo con accuratezza, mentre Greco-Hampson sono andati a peso (strano davvero, con tutto lo spazio del mondo a disposizione, ma non conosco a fondo i loro metodi). Per fare pari nella seconda mano, tuttavia, Zia ha dovuto inventarsi una riapertura abbastanza rischiosa.

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LAVAZZA ha incassato subito dopo una presa in più in 3SA (ed avrebbero potuto essere due: mentre Jacobus, dopo l’attacco a Cuori, non poteva fare di meglio che nove prese, Norberto, dopo quello a Picche, poteva arrivare a undici se avesse creduto alle Fiori 3-3).

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Sono seguite altre due mani pari, questa volta davvero semplici: un normale 4Cuori-1 dove ci voleva la sfera di cristallo per arrivare a dieci prese, ed un ovvio 3SA, poi, qualcosa di molto sostanzioso per LAVAZZA, grazie ad uno strano stop sotto manche di Greco-Hampson (con 26), e ad una scelta infelice. Tutto (o quasi) in un attacco: mettetevi in Sud ed attaccate con le carte di Wold.

Mano 7. Sud: Picche Q J 7   Cuori 7 6 2   Quadri J 7 6 4 2   Fiori K 6

Sala Aperta:

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Anni fa ebbi la gran fortuna di giocare un torneo a squadre con Giorgino Duboin, e tra le varie chiacchiere, mi disse: “sai, una volta mi dilettavo anch’io in attacchi dai colori corti contro 3SA, ora, invece, ho deciso di mettere sempre in tavola una carta del colore più lungo”. Beh, se Wold avesse usato la stessa filosofia, avrebbe probabilmente battuto la manche di Zia, perché questa era la mano complessiva:

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Dopo l’attacco a Quadri, infatti, per arrivare a nove prese bisogna vincere in mano e giocare il FioriJ (o il 10) di mano, poi, lisciata una Quadri e preso il ritorno, si deve fare l’impasse a Fiori e giocare una Cuori al 9. Insomma, giocare a carte viste, o quasi, cosa che Greco, nell’altra sala, non ha fatto ed ha scritto 120 in 1SA+1.

Wold, invece, ha messo in tavola una non irragionevole PiccheQ, ma questo ha dato a Zia un determinante tempo di vantaggio. Il pakistano ha vinto, e giocato una Cuori al Re e una Fiori al 10. Preso il ritorno a Quadri in mano, ha lisciato una Picche vinta da Sud, e vinto il ritorno a Quadri ha ripetuto il sorpasso a Fiori. Tre Picche, due Cuori, due Quadri e due Fiori hanno sommato nove prese, buone per 10 IMP.

LAVAZZA stava sul 16 a 0 nel tempo, a soli 15 IMP di distanza dagli avversari, ma DIAMOND ha subito dopo quasi raddoppiato il vantaggio grazie in parte ad una circostanza sfavorevole, ed in parte ad un infortunio.

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Dopo il salto di Wold, Duboin non ha avuto chance di mostrare il suo appoggio a Picche, e Zia non se l’è sentita di effettuare un’azione unilaterale. 4Cuori erano imbattibili, e Wold ha rapidamente segnato 420.
Questo avrebbe consegnato 8 IMP a DIAMOND, se 4Picche, facilmente dichiarate grazie al livello più basso di competizione, fossero state battute, ma purtroppo non doveva essere così.
Madala ha attaccato con l’CuoriA, che Greco ha tagliato per proseguire con il PiccheK e una Picche al 9 del morto. Bocchi ha scartato una Fiori – ancora non fatale – ma sfortunatamente, ignaro della sorprendente distribuzione del colore, ne ha gettata un’altra sul’PiccheA! Dieci prese anche di qua, e 14 IMP.
Se c’è un giocatore al quale le ferite non solo non fanno male, ma anzi servono da sprone, questo è Norberto Bocchi, uno dei giocatori più fieramente competitivi, e con i nervi più saldi del mondo. Sembrava infatti che DIAMOND avesse rintuzzato la rimonta avversaria, ma da quel momento in poi, gli americani hanno scritto 5 soli IMP, mentre LAVAZZA ne ammassava 60!
Prima 10, grazie ad uno slam di Duboin-Zia il quale, giocato, come è stato, dalla parte giusta, era un contratto più che decente, ed è stato mantenuto, mentre Greco-Hampson, con la consueta approssimazione, non hanno mai trovato il fit a Fiori e si sono fermati a 4SA.

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Dopo, i famosi 5 IMP per DIAMOND, a causa di una scelta competitiva infelice, e, più in generale, di un diverso sviluppo licitativo.

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Il salto a 2Picche di Agus, che a me piace molto, ha fatto sì che il livello obbligasse in qualche modo EO a salire a 3Cuori (xx mostrava le Cuori, e Contro era “support”= tre carte di Cuori). Il contratto era facilmente battibile, ma non si può certo biasimare Bocchi per aver fatalmente riparlato.

Anche Duboin-Zia hanno replicato, per via un po’ più naturale, la sequenza degli avversari di chiusa, ma dopo 1Picche lo hanno fatto ad un livello più basso, e questo ha dato modo a NS di rimanere a 2Picche. C’erano cinque, ovvie perdenti, e così DIAMOND ha sommato 110 da un lato, e 100 dall’altro.
E’ seguita una curiosa mano pari, che poteva – e per giustizia bridgistica doveva – costarci salata.

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La scelta di Zia non inganni: la coppia gioca Flannery, e dunque Duboin non poteva avere quattro Picche se non in una mano di rovescio (forse, però, con quella distribuzione…). Certo che il sistema ha fatto davvero un brutto scherzo ad EO, dato che 1SA è un contratto pessimo, e che 5Fiori sono invece una eccellente manche, peraltro di battuta. Fortuna che Greco-Hampson l’hanno sì dichiarata, ma che Greco, oltre a trovare tutte le carte mal messe, ha anche giocato bene(!), ovvero non ha indovinato.
Dopo l’attacco a Picche, infatti, l’americano ha proseguito a tagli incrociati, scegliendo di tagliare con il nove nel quarto giro di Picche. La soluzione è quella tecnicamente giusta, dato che perde nell’unico caso del singolo di dieci, mentre vince con il singolo di Asso o di Dama, ma nella circostanza ha prodotto una mano pari al posto di guadagnare 10 IMP.
Non che questo avrebbe aiutato troppo la causa di DIAMOND, perché di lì a poco ha cominciato a grandinare fitto!
Cominciamo da un problema difensivo:

Board 12. Nord: Picche A K 7 6   Cuori 8 6 3 2   Quadri 9   Fiori A 7 3 2

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Sia Jacobus che Bocchi hanno messo in tavola l’PiccheA, per contemplare

Picche 10 8   Cuori Q J   Quadri J 10 7 5 4 2   Fiori 10 8 4

Jacobus ha visto inoltre il quattro del compagno (moderatamente invitante), ed il cinque del dichiarante, mentre Norberto ha visto, oltre al solito cinque, il due di Madala, invitante.
L’americano, temendo che il compagno fosse partito con la Dama terza, e dunque che bisognasse catturare il nove quarto di di Ovest, ha continuato con una piccola, mentre Bocchi ha incassato anche il Re. Molto meglio l’italiano:

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Gli alfieri di LAVAZZA hanno incassato le prime sei prese, mentre Duboin, grazie ai rientri a Cuori ed alla posizione della Quadri è arrivato a nove, buone per 11 IMP.
Altrettanti, ne sono arrivati nella mano successiva, e ancora una volta, le cose potevano andare diversamente.

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Non fate caso all’apertura di 1Quadri di Jacobus: lungi dall’essere un colpo, è invece normale nell’ambito del Precision di stampo americano giocato dai due. Come potete vedere, Duboin non ha afferrato il messaggio di Zia – probabilmente, ha pensato che il compagno avesse delle solide Fiori ed una buona mano – e questo non avrebbe prodotto niente di buono per i due, ma Wold è stato a sua volta ingannato dalla sequenza, e pensando che il compagno fosse corto a Fiori ha deciso di “competere”. La difesa non ha avuto difficoltà nell’incassare più prese di Nord, e segnare 300.
Greco-Hampson potevano rimediare, almeno in parte, fermandosi a 2Quadri, ma non si può certo biasimane Geoff Hampson per aver cercato una manche a Cuori che non era certo da escludere. Anche qui la difesa non era complicata, ed Ovest è finito -2. Le due formazioni erano adesso esattamente pari a quota 84.
Un altro errore difensivo di Jacobus-Wold ha consegnato 6, ulteriori IMP a LAVAZZA ed il comando, invece che 5 a DIAMOND. Mettevi nei panni di Jacobus, in Nord, e difendete dopo:

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Il vostro compagno attacca con l’QuadriA, e torna con l’Cuori8, negando il Re. Dopo l’CuoriA, tocca a voi decidere del destino degli 11 IMP in palio.
Jacobus ha – curiosamente, a mio modo di vedere – deciso di proseguire a Quadri, ma era a Fiori che bisognava tornare:

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Sala Chiusa:

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Greco-Hampson si sono fermati in tempo, e una difesa non ispirata di Nord ha permesso ad Est di allineare dieci prese (dopo l’QuadriA Madala è tornato anche lui con l’8Cuori, ma Norberto ha messo il 10).
Non era ancora finita, e di nuovo il pendolo ha oscillato in una direzione, quando poteva benissimo andare dall’altra se solo Greco….provateci voi, a mettervi nei suoi panni, e decidete il da farsi.

Sala Chiusa:

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Il vostro compagno attacca con l’QuadriA, e poi continua con l’FioriA e una Quadri per il Fante, la Dama e il Re. Una Fiori per il Re del morto, e poi il Picche10. Coprite, o no? Un qualunque principiante che segue la regola “il secondo carica” avrebbe battuto questa manche, ma Greco (come Zia nell’altra sala, ma contro 3Picche) è stato basso. Ahi, ahi:

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Con questi 10, Lavazza ha concluso la tempesta sul 66 a 19 nel tempo, e 100 a 84 complessivi, ma c’erano altre quindici mandi da giocare.

Maurizio Di Sacco

Maurizio Di Sacco (DSZ003, Bridge Villa Fabbriche) è Arbitro Capo di FIGB, WBF, EBL, CAC (Center American & Caribbean), CSB (Confederation Sudamericana De Bridge) e Direttore della Scuola Arbitrale di FIGB ed EBL. Anche membro del WBF Laws Committee, Maurizio è uno dei più autorevoli arbitri del mondo. Anche il suo palmares come giocatore è più che invidiabile: ha giocato ai massimi livelli fino al 2002, conquistando a livello nazionale un titolo italiano, un argento in eccellenza, diversi piazzamenti in Coppa Italia e numerosi primi posti in tornei naizonali. A livello internazionale ha raggiunto la finale di un Campionato Mondiale e di uno Europeo.

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