Salsomaggiore 2015 – Campionati Italiani Under 26

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Sono rientrato a casa da qualche giorno dopo aver assistito ai Campionati Italiani Under 26 e sono ancora frastornato, incredulo e stupito ma felice.
Frastornato perché ho assistito (ad onor del vero quasi esclusivamente negli Esordienti) a sequenze dichiarative inammissibili, inenarrabili, assurde talvolta addirittura demenziali a riprova che anche per i giovani l’approccio, la comprensione piena e la conquista della tecnica dichiarativa sono difficili nonostante la “freschezza” mentale e l’abitudine allo studio.
Incredulo perché ho visto giocate illogiche, attacchi incredibili e ritorni improbabili a conferma della grande opinabilità che pervade il nostro meraviglioso sport.
Stupito per l’aggressività in competizione (licitativa) e per la stupefacente grinta con cui i ragazzi gareggiano a convalida che l’obiettivo vittoria prevale sempre sull’aspetto ludico.
Felice perché – anche quest’anno, come sempre – ha vinto il fair play: è piacevolissimo vedere i ragazzi nelle pause di gioco conversare, scherzare, stare assieme come se si conoscessero da sempre e fossero in gita scolastica.
Un gran bel “gruppo”: nessuna emarginazione, grande comprensione per i più “deboli”, consigli per tutti, analisi precise e spietate ma oneste.
M’è proprio piaciuto, già conoscevo questo “clima” ma rituffarcisi dentro è sempre bello!
Le smazzate giocate (perlomeno quelle che ho avuto modo di seguire) non hanno offerto lo spunto per grandi performance tecniche ma ho notato con piacere che, i più bravi, dispongono di una precisa visione di gioco e di un ottimo timing presupposti essenziali per il successo.
Però una smazzata “sfiziosa” ce l’ho e ve la voglio proprio raccontare.
Alla fine della terza sessione di gioco mi avvicino a Francesco Chiarandini – Alvaro Gaiotti (due diciottenni di Pordenone che dopo aver vinto nel 2014 il titolo Esordienti si sono quest’anno esibiti nella categoria superiore facendo più che bene – primi dopo la prima sessione, secondi dopo la seconda, sesti al termine e con un’ottima media finale (58,79%) – non riuscendo a salire sul podio solo per inesperienza e stanchezza), li vedo un po’ affranti e mi spiegano di aver fatto un “fuori campo” proprio all’ultimo board.
Mi faccio esporre il diagramma della mano e poi raccontare la licita. Le carte della linea Nord/Sud sono queste:
Le due giovani promesse Friulane hanno raggiunto il contratto di 6 (uno ha 17 di “tutte teste” e l’altro l’apertura! Hanno, pertanto, la mia piena comprensione) e ricevono l’attacco di
8.
Penso che tutti noi abbiamo giocato slam ben peggiori e che se la smazzata fosse benevola questo slam si potrebbe fare magari anche con la surlevée.
Al volante del contratto c’è Alvaro – molto avvilito, che continua a torturarsi dicendo “dovevo mantenerlo ‘sto contratto; dovevo proprio farlo questo benedetto Slam!” – che vince con l’Asso l’attacco e gioca atout dal morto, Ovest fornisce la Dama, vinta dall’Asso di Sud.
Lo sconsolato giocante mi chiede: come prosegui?
Analizzo un po’ la mano e gli dico – nonostante mi puzzasse parecchio quella
Q – che, dopo aver preso con l’Asso, mi sarei giocato la linea più probabile e, quindi, avrei incassato anche il Re, confidando nelle atout divise 3-2; avrei proseguito con le Cuori nella speranza di trovarle divise 3-3 ovvero che il giocatore in possesso della terza atout (vincente) avesse 4 cartine di Cuori (e il compagno il Fante secondo) e che se così fosse stato avrei scartato la perdente di Quadri sulla Cuori franca per poi fare l’impasse a Fiori.
La mia “grossolana” linea di gioco propostagli lo rincuora un po’: “hai giocato come me” mi dice, 1 down!
Alvaro mi racconta di aver giocato così solo dopo aver però preso a lungo in considerazione una riduzione d’atout, la quale richiedeva una serie di “situazioni” tutte legate fra loro e quindi decisamente improbabile… e continuò: ma tutte quelle combinazioni c’erano e la mano era fattibile!
E prosegue spedito e lucido: “bastava proseguire incassando le Cuori (cadeva a destra il J secondo) e sulla quarta Cuori scartare la Quadri, tagliare una Quadri e continuare incassando il K, Fiori impasse,
A e Quadri tagliato di piccola, completando l’eliminazione di tutti i colori e aspettando pertanto il forzato ritorno in atout nella forchetta di K10 in mano!”
Questa, infatti, era l’intera distribuzione:
Banale? Non proprio (neanche a carte viste…), tantomeno ovvio: anzi tanto di cappello per la lucida e precisa analisi (erano trascorsi non più di cinque minuti dalla fine della giocata). Bravo!
Mi va di concludere con un’altra “chicca”, stavolta di dichiarazione.
In Est avete:
9
AQJ10
AKQ742
63
e siete in prima contro zona.
Sud apre di 1 voi dichiarate 2
, Nord 3
(naturale forzante manche), il vostro compagno 4
(barrage, ovvio), Passo dell’apertore, 5
voi (forse era meglio 4
?), 5
(spietato!) alla vostra sinistra, e Passo degli altri due. Cosa dichiarate?
La licita:
Il bravo Gianluca Bergami (già Campione Italiano Under 26 a Coppie e quest’anno vincitore dello Squadre assieme a Giovanni Donati, Alessandro Gandoglia e, al suo compagno, Alessandro Calmanovici) ha deciso di non contrare e nemmeno di difendere (cosa che, invece, ha fatto Giuseppe Delle Cave nell’altra sala).
Non solo ma ha anche selezionato l’unico attacco che può avere la chance tecnica di battere il contratto.
L’avete trovato anche voi?
Sì, Gianluca ha attaccato di 7 di (la cartina più alta del suo seme) nella speranza di trovare il Fante dal suo (e il singolo non il vuoto in mano avversaria) per, lo scontato, ritorno Cuori “attraversando” così il K del giocante.
Gianluca aveva ipotizzato una distribuzione (e dislocazione degli onori) del genere:
Attacco brillantissimo che in questa ipotesi – plausibile – avrebbe battuto.
Il bel controgioco escogitato dal nostro eroe non è però andato a buon fine (anzi) perché la distribuzione reale era:
Come vedete anche (il banale) attacco di A non avrebbe impedito il mantenimento del contratto, pertanto lo sfortunato attacco ha concesso solo un paio di surleveè.
Azzeccatissima la scelta di Delle Cave di difendere a 6 (3 down, -500 contro la manche in zona) ma encomiabile e sagace la bella (e, per quanto possa valere il mio parere, ritengo corretta) scelta di Gianluca. Bravo!