
Durante il Campionato regionale a Squadre Miste della sua regione, la Liguria, Enrico Guglielmi è impegnato nel contratto di 6 (Sud).
Attacco: piccola Cuori.
Guglielmi prende in mano l’attacco, con il 10. Dopo avere incassato l’A, gioca piccola Fiori verso il Fante, ma Est non risponde. A questo punto, realizzare il contratto diventa molto più complicato di quanto non sembrasse inizialmente.
Con Ovest con K109, Enrico capisce subito che l’unica speranza è la riduzione di atout: ovvero arrivare a giocare alla dodicesima presa una carta qualsiasi verso Qx di atout del morto, in modo da poter regolare la carta giocata su quella di Ovest.
Per effettuare questa manovra (clicca qui per i dettagli della manovra), sono necessari alcuni requisiti:
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- Ingressi. Un numero di ingressi pari al numero di riduzioni da effettuare + 1.
Il numero di riduzioni da effettuare è il numero di carte che bisogna tagliare per portarsi ad avere, dalla parte lunga di atout, lo stesso numero di atout dell’avversario.
Dopo aver mosso ancora una volta Fiori, Guglielmi avrà 4 atout al morto, e il suo avversario 2 in mano. Dovrà quindi effettuare 2 riduzioni, e gli serviranno quindi almeno 2+1 ingressi in Sud (A,
A,
A).
- Un colore da tagliare per poter ridurre il numero di atout.
Guglielmi ha il colore di Picche da tagliare.
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Quindi:
– Guglielmi A,
K e
Q, scartando una Quadri perdente.
– Taglia una Picche (prima riduzione)
– Torna in mano (Sud) con l’A
– Gioca il J scartando il
K
– Taglia la terza Cuori (seconda riduzione)
– Rientra in mano con l’A (undicesima presa)
– Muove Quadri verso le ultime due atout, stando basso se l’avversario passa il Re e prendendo se passa invece il 10.
Enrico racconta: C’è stato un divertente siparietto al tavolo: in effetti, la mano raccontata così sembra quasi immediata, ma temo di averci messo quasi dieci minuti prima di decidere i tempi e muovere la prima carta dal morto (a parte calcolare la sequenza, per me non facile, temevo che l’attacco fosse di singolo e consideravo quindi l’alternativa di scartare tutte le cuori sulle picche e rientrare due volte a quadri con l’impasse, che però non sarebbe riuscito). Al che l’avversario, impietosito dalla mia sofferenza e con l’unico intento di abbreviarla, mi ha mostrato le sue atout quasi scusandosi, come a dire “inutile che ti spremi, non c’è niente da fare”… Gentilezza mal ricompensata, invero!