L’avvocato del diavolo

A New Orleans è in corso il National Americano di Primavera, che vede impegnati diversi nostri connazionali, ma anche molti altri fra i più forti giocatori di Bridge di tutto il mondo.
La sorpresa di oggi è l’eliminazione dal torneo più importante (la Vanderbilt) del team Nickell, testa di serie numero 1, per 2 miseri IMP (ad opera del team Kasle, numero 33. Bracket completo).
Quando un incontro è così tirato, ogni azione ha un peso. Questa considerazione vale durante il torneo… Ma anche dopo, quando il capitano deluso passa al setaccio ogni singolo board. Chi gioca ai vertici, inoltre, è vittima delle minuziose analisi della stampa.
L’avvocato del diavolo
Sud è impegnato nel contratto di 6. Dopo l’attacco di
Q, il dichiarante decide di tagliare per battere subito le atout. Opta per il
9 a girare e finisce per pagare la
Q secca. Un down.
Nell’altra sala è avvenuto esattamente lo stesso, e anche per questo il board viene archiviato come una mano normale.
A riaprire il caso pensa il giornalista-avvocato del diavolo Barry Rigal.
“Si potrebbe sostenere,” dice Barry, “che siccome Sud deve giocare per il K in impasse, e siccome il
K sembra essere in Est, il dichiarante avesse il dovere di domandarsi se non ci fosse qualcosa di strano nell’intervento a salto di Ovest in sfavore di zona.”
“La spiegazione,” continua il giornalista, “sarebbe potuta essere proprio il possesso dell’A…”
Anche facendo a Ovest l’A, non si può escludere che questi abbia
AQx, o che in realtà Ovest abbia deciso di intervenire perché magari ha 7 carte di Picche e non 6.
Barry lo riconosce, ma di fronte a queste obiezioni, l’avvocato del diavolo tira fuori il suo humor inglese e impassibile replica: “E’ tutto vero, ma lo sanno anche i principianti che in terza posizione si carica!”
Mano tratta dai bollettini ACBL