Vent’anni di Campus

La prossima settimana, dal 14 al 20 luglio, si svolgerà il Campus Interscolastico Giovanile 2014: per la terza volta la location è il Villaggio La Marée, a Marina di Pisciotta, vicino a Palinuro, in provincia di Salerno.
Si tratta della ventesima edizione del Campus, iniziato, per volontà di Ugo Saibante, allora Responsabile del Settore ‘Bridge a Scuola’, appena nato.
Il primo Campus si svolse ad Amantea, in Calabria e vi parteciparono oltre 100 tra studenti e docenti/Precettori.
L’anno seguente la sede fu Paestum. Nel 1997 il Campus si sdoppiò in due, causa l’alto numero delle adesioni: il primo per gli Studenti delle Medie Superiori (a Pescasseroli) ed a seguire quello per gli Studenti delle Medie Inferiori (Sportilia).
Dopo l’edizione del 1998, che si svolse al Villaggio del Bridge, la sede è stata per ben nove anni consecutivi il Villaggio Nausicaa a Rossano.
Nel 2008 si passò a Numana, con edizione unica. A seguire la prima volta de La Marée e poi alla Principina di Grosseto, per ritornare per due anni ancora a Rossano ed approdare nelle ultime due edizioni a La Marée.
Durante il Campus si svolgono sedute didattiche per Docenti, Precettori ed Insegnanti di Bridge, oltre che Torneo Interscolastici e giovanili, in genere. Anche la fase nazionale dei Giochi Sportivi studenteschi si svolge, a partire dall’anno della ‘Principina’ durante il Campus.
Naturalmente i presenti, oltre alle attività didattiche e sportive proprie della Federbridge, partecipano alle iniziative diportistiche organizzate dall’équipes degli animatori, così da caratterizzarsi, il Campus, non solo come momento tecnicamente formativo e migliorativo per la nostra disciplina, ma anche di aggregazione e di socializzazione, caratteristiche del nostro gioco.
I questi anni, molti componenti delle nazionali azzurre Under 26 provengono dal Bridge a Scuola, come Massimiliano Di Franco e Gabriele Zanasi (attuali campioni del Mondo a coppie juniores) che si sono formati a Palermo sotto la guida della Prof.ssa Maricetta Venezia che ora insegna a Ragusa. Altro polo palermitano è stato la Scuola Media Tomasi di Lampedusa (Prof.ssa. Giuliana Tortorici) i cui rappresentati hanno più volte vinto (pur se in giovane età) i Giochi Studenteschi.
Anche a Catania (Prof.sse Pezzino e Scardaci) e Caltanissetta (Prof.sa Guarneri) si è svolta attività didattica scolastica.
Nelle Puglie a Monopoli (Prof. Avezzano), Bari (Prof.ssa Lanzilotta) e Brindisi si sono svolti per parecchi anni corsi scolastici di bridge.
Altro Istituto di riferimento del Bridge a Scuola è stato il Liceo Copernico (Prof.ssa Ambra Ripamonti) la cui squadra, oltre ai vincere i Campionasti studenteschi, si è anche affermata a Biarritz nella gara a squadre giovanile francese, imitati dagli studenti della Prof.ssa Enrica Badano (Savona, Liceo Grassi) che di Campionati studenteschi ne hanno vinti tre.
Anche i torinesi dell’Istituto Majorana (Prof. Gregorio Bonacci) si sono imposti più volte ai Campionati studenteschi (‘storiche’ le sfide contro i liceali di Foligno, Prof. Crescimbeni). Ora, terminati gli studi, stanno iniziando a confrontarsi nelle gare agonistiche.
Un altro importante Istituto ‘BaS’ è il Liceo Scientifico ‘Primo Levi’ di Roma, dal quale, con gli insegnamenti Prof.ssa Daniela Cervone ed il supporto della Società sportiva EUR (e dei suo ‘staff’ didattico), sono emersi Alessandro Gandoglia, Flavia Lanzuisi e Michela Salvato e molti altri giovani, tra cui Andrea Rosalba.
Altri Istituti romani hanno praticato nel passato il Bridge a Scuola: citiano le Medie Sordi e Sinopoli (Prof.ssa Antozzi), il ‘Duca Abruzzi’ (Prof.ssa Elisabetta Calafati), i Licei ‘Keplero’ (Prof.ssa Ceccarelli) e ‘Torricelli’ (Prof.ssa Ghidini). Nelle altre province laziali, oltre Viterbo (in cui il Bridge a Scuola ha mosso i primi passi) sono stati svolti corsi a Frosinone (Prof.ssa Palma, autrice anche di un importante studio sui benefici del Bridge sul rendimento scolastico) ed a Latina.
In Lombardia molti studenti si sono formati alla Scuola Leonardo da Vinci di Concorezzo (Prof.ssa Vera Ravazzani): anche in questo caso i migliori e più appassionati iniziano ad ‘infiltrarsi’ nell’attività sportiva societaria e regionale. In Liguria, il Bridge a Scuola è stato sviluppato a Chiavari da Pierangela De Longhi, a Genova da Emilia Giaminardi e a Savona da Enrica Badano e Fabrizio Nodrini.
In Abruzzo, due istituti su tutti, il tecnico ‘Aterno’ a Pescara (Prof.Forcucci) e il Liceo ‘L. di Savoia’ a Chieti (Prof.ssa Rebeggiani ed ora il Prof. Damonti).
In Campania, oltre al Copernico (la Prof.ssa Ripamonti insegna ora al Carlo Levi), altri Istituti hanno svolto corsi di bridge, segnatamente a Napoli (Prof. Forni e Locatelli) a Nola (Prof.ssa Iervolino) ed a Salerno (Istruttore Santoro).
In Calabria corsi si sono svolti a Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, Cosenza.
Abbiamo citato solo alcuni dei Precettori Responsabili del Progetto: ma molti altri loro colleghi, anch’essi bridgisti, hanno collaborato allo svolgimento dei corsi, anche in altre sedi.
Diverse altre realtà, oltre a quelle sopra citate (molte delle quali hanno cessato l’attività didattica con l’andata in pensione dei precettori Docenti), sono attualmente attive nella didattica scolastica: in Piemonte (Pinerolo, Biella e Verbania), in Lombardia (oltre a Concorezzo, Milano e Palazzolo sull’Oglio), in Emilia (Castel San Pietro e soprattutto Rimini, che, con il coordinamento di Francesco Saracino, da quattro anni accultura oltre 600 ragazzini), nella Marche (Ancona e Recanati), in Liguria (Savona), a Roma (oltre il ‘Levi’ anche il ‘DePinedo’), in Sicilia (Catania) in Sardegna (Quartu Sant’Elena, Scuola Media ‘A. Rosas’), in Campania (Napoli e Salerno) ed infine in Puglia, a Maglie, dove l’Istruttore Sandro De Cesare ha coinvolto oltre 200 studenti del Liceo ‘Capece’.
Naturalmente tutte le attività sono svolte con l’assenso della Dirigenze scolastiche, con l’obiettivo della partecipazione ai Campionati studenteschi, che svolgendosi a squadre, necessitano di una maggiore conoscenza tecnica a quella di base da parte degli studenti e quindi in molti casi (considerato il poco tempo concesso nell’anno scolastico per queste attività) occorrono due anni di formazione per poter validamente partecipare.
Gianni Bertotto