
Al tavolo Antonio Sementa e Mustafa Cem Tokay (foto relativa a un altro match della Spingold)
Neanche in semifinale l’ACBL ha ritenuto opportuno duplicare le mani, così che un raffronto tra i due match è impossibile. Per aggiungere allo scorno, i responsabili di BBO hanno combinato un pasticcio, dando lo stesso nome ai due, diversi file degli incontri, per cui ho disponibile al momento solo quello tra ASSAEL e SCHWARTZ, e non posso darvi conto dell’altro, più atteso, tra LAVAZZA e MONACO.
Poco male, da un lato, dato che l’incontro si è deciso nelle ultime mani, ma dall’altro è terminato con un punteggio molto basso: il massimo sbilancio nell’arco dell’ultimo tempo è stato di 6 IMP!
Il primo dei due swing di maggior rilievo si è verificato proprio nella prima mano – il secondo doveva arrivare nell’ultima – ed è stato causato da un autentico infortunio di Josef Piekarek, anche se il tedesco è stato crudelmente punito per la sua indelicatezza. Poiché il margine finale è stato pari a 9 IMP, e la mano ne è costata in tutto 12 (ASSAEL ne ha persi 6 invece di guadagnarne altrettanti), il prezzo è stato davvero il massimo possibile.
Ma mettetevi voi in Nord, e giocate 4 raggiunte dopo la seguente licita:
Sala Aperta:
3 = Bergen Raise
L’attacco è il 3 (conto dritto), per il J e l’Asso. Una Cuori dalla mano arriva alla Dama del morto. E ora?
Primo o poi bisognerà attaccare le Fiori, è vero, le quali vanno giocate due volte verso la mano, ma anche ripetendo immediatamente atout rimarranno due ulteriori ingressi al morto: l’A ed il taglio della terza Picche (o il
K). Inoltre, l’attacco sembra poter venire solo da tre o quattro cartine, così che non c’è pericolo di surtagli o promozioni. Infine, il sorpasso al
K deve andare bene.
Piekarek ha mosso Fiori per il 10, ma la difesa, grazie alla distribuzione sfavorevole (per Nord) gliel’ha fatta pagare cara:
Espen Lindqvist non ha avuto difficoltà a vincere con il Re e tornare nel colore, e poi, in presa con l’Asso di atout, a mettere il presa Brogeland con una Quadri per ottenere il taglio fatale. Poiché, dopo lo stesso 3 in risposta, l’israeliano Ron Schwartz (da non confondere con il capitano e sponsor della squadra, l’americano Richard) si era limitato a 3
, ma aveva rigiocato atout nel momento cruciale, SCHWARTZ ha sommato +50 da un lato e +170 dall’altro.
La mano successiva è finita pari, ma in maniera curiosa: mentre Brogeland e Lindqvist cadevano di uno in 2, infatti, sempre di uno andavano sotto Sementa e Tokay, ma in 3SA!
Sala Aperta:
Sala Chiusa:
Il contratto di manche era un pochino sotto peso, ma sarebbe andato in porto con il K in impasse e le Cuori divise, e ben per ASSAEL che le Cuori erano 4-1, tali, cioè, da condannare anche il parziale.
E’ seguita una di quelle mani pari che voi, al tavolo, non vorreste mai subire: 3SAx-3, in zona!
Sala Aperta:
Sala Chiusa:
Non è stato difficile per Nord, in possesso di tre carte di Quadri e quindi certo di poter comunicare con il compagno, “apply the axe” (grossomodo: tirar fuori l’ascia) – macabro quanto efficace modo di dire anglosassone – ma si può discutere della bontà della scelta di Est ed Ovest di non rimuovere (un maggiore dovrebbe costare 500). Forse era troppo difficile.
Un piccolo IMP – ma prezioso in incontri così tirati – è andato nella stessa direzione di prima nella mano 51, grazie ad una promozione d’atout trovata da un lato ma non dall’altro.
Sala Aperta:
2 = Fiori
Sala Chiusa:
2 = Fiori
Da notare la licita, uguale nelle due sale, ovvero la cosiddetta “Difesa Italiana”, oramai adottata universalmente da tutti i giocatori di grande livello: non per niente Erik Kokish l’ha definita la più grande invenzione degli ultimi trent’anni.
Una prima differenza l’ha fatta l’attacco, anche se non decisiva: Piekarek ha attaccato a Cuori mentre Ron Schwartz ha scelto una Picche. Niente di che: anche la Cuori non regalava in realtà nulla. Brogeland ha mosso subito Fiori, mentre Fisher ci è tornato dopo l’A, dilazionando semplicemente di una presa la mossa di una Fiori verso il morto, uguale nelle due sale. A quel punto, Boye ha giocato Picche e Smirnov ha concluso le chance della difesa per tenere il dichiarante a nove prese vincendo e tornando con il Fante di atout. Avesse continuato altrove – Cuori, per esempio – avrebbe potuto accadere ciò che è capitato di là: un’altra Picche per aprire il taglio. Lotan è stato basso, ma Nord ha preso ed è tornato nel colore promuovendo il
J a quarta presa.
Dopo una mano inutile – +90 in 1SA da entrambi i lati, con sette, intangibili prese a disposizione – SCHWARTZ ha continuato la sua marcia con un altro IMP per una presa in più in 4. Si tratta di una mano che offre innumerevoli opzioni di gioco, ma considerato che deve andare (quasi) tutto bene, tanto vale, forse, giocare per la surlveé, automatica in caso di successo. Così si è regolato Lindqvist ed ha avuto ragione su Mustafà Cem Tokay.
Subito dopo, ASSAEL ha segnato il primo dei soli 3 IMP che doveva scrivere sullo score nel tempo, giocando, grazie al sistema, un ben miglior contratto di 1SA in una sala e mantendolo con due prese in più (difesa assai generosa: si poteva banalmente tenere il dichiarante ad otto, ed anche a sette con un pizzico di perfezione), mentre nell’altra Schwartz e Fisher si impanavano 2 nella 5-2, trovando la 5-1 avversa.
Sala Aperta:
1 = i tedeschi aprono di 1
tutte le bilanciate o semi bilanciate
Sala Chiusa:
Poteva anche andare meglio, perché 2 si potevano battere con facilità, se non fosse che Sementa, nella quarta presa (attacco Quadri per il Re e l’Asso; Picche per l’Asso e Quadri per la Dama), è tornato con l’unica carta che le regalava, il
6 (naturalmente, vedendo il problema a doppio morto: non pensate fosse un semplice errore!).
Di nuovo Tokay protagonista nella mano dopo, in negativo. Una volta di più, però, la soluzione non era certo automatica. Mettetevi nei suoi panni, giocando 4 in Est dopo la seguente licita:
e l’attacco di Q. Bisognerà trovare la Q di atout, e si deve anche disporre della terza Fiori, così che lisciare per aprire il taglio nel colore sembra giusto. No, sbagliato, perché il totale era:
Lasciato in presa, Fisher non ha avuto difficoltà a tornare con il
J, per poi incassare la promozione della Dama di atout nel terzo giro nel colore. I due norvegesi si sono fermati a 2
mantenendole con una presa in più dopo la stessa, identica sequenza di gioco. Altri 5 IMP a SCHWARTZ, adesso avanti di uno nell’incontro.
Che non fosse il tempo giusto per ASSAEL lo si è visto anche nella mano dopo: Sementa e Tokay hanno condotto una bella sequenza esplorativa in vista di uno slam che si è rivelato essere esattamente al 50%, salvo abbandonare quando lo hanno accertato (cattiva idea: si faceva, essendo ben piazzato l’a). Il prezzo dello sforzo è stata la rimessa di 2 IMP, visto che Brogeland e Lindqvist non ci hanno nemmeno pensato ed hanno segnato 690 in 3SA.
Sala Aperta:
Sala Chiusa:
Sono seguite due mani pari, ma mentre la 59 era un banale 2-1, la 58 era addirittura un grande Slam, e se Sementa-Tokay lo hanno chiamato in bello stile, altrettanto non si può dire dei norvegesi, visto che Lindqvist, a licita che sembrava morta, ha dovuto inventarsi un rialzo al minimo coraggioso (mi piacerebbe chiedergli perché gli sia venuto in mente: ma non si può argue with luck).
Sala Aperta:
Sala Chiusa:
Ancora un punto per SCHWARTZ nella 60, per una presa in più nell’identico contratto di 2 – +2 per Broegeland, e +1 per Sementa, – grazie all’attacco in atout di Ron Schwartz, e poi una mano pari in 6
+1 (niente da dire: lo Slam era facilino per il livello, ed il grande richiedeva le atout 2-2). Con tre mani a finire, SCHWARTZ era a +4, ma il vantaggio si è dimezzato subito dopo, quando Piekarek si “è messo in testa un’idea meravigliosa” ed ha avuto ragione.
Sala Aperta:
Sala Chiusa:
Il tedesco ha scommesso sulla presenza di un nobile tra le carte del compagno, ed è stato premiato per la sua intraprendenza, inoltre, la difesa non ha mai toccato le Quadri, così dando modo a Sud di affrancare la tredicesima Cuori ed arrivare a nove prese. 1SA, d’altro canto, più di sette leveé non poteva produrre (né di meno, peraltro). +150 contro +90 ha dato 2 IMP ad ASSAEL, indietro di altrettanti punti con due mani da giocare.
SCHWARTZ ha aggiunto un altro punto al suo vantaggio – l’ennesimo singolo IMP della partita – grazie ad un diverso sviluppo dichiarativo prima, e poi ad una perfetta esecuzione col morto di Brogeland dopo.
Sala Aperta:
Sala Chiusa:
Ron Schwartz è stato avvertito dell’inopportunità di attaccare a Picche ed ha scelto una Fiori. Sembra che entrambi gli attacchi regalino una presa, ma Brogeland ha dimostrato il contrario. Dopo una Fiori al 9, Sementa ha giocato due volte Picche e la difesa ha continuato a Cuori. Il dichiarante ha fatto saltare l’A e poi ha concesso una Picche: +1. Il norvegese ha invece vinto l’attacco a Picche in mano ed ha ripetuto il colore; ha poi mosso una Quadri per la mano, e rigiocato Picche, filato di nuovo. Ancora Quadri ora, che Sud ha vinto per tornare a Fiori. Questa la posizione:
Ovest ha vinto e incassato Re ed Asso di Cuori e poi il J rimanendo con:
Quando il dichiarante ha continuato con una Cuori per la Dama, Nord non ha avuto difesa: si è asciugato l’A, ma solo per essere messo in presa al giro dopo. Un ben meritato +2.
Si era arrivati allo showdown, e l’ultima mano ha regalato un’emozione dopo l’altra. Si giocava, molto opportunamente, prima in sala chiusa (Espen Lindqvist è uno dei giocatori più lenti del circuito):
Sala Chiusa:
Il contratto finale è più che valido, per carità, ma non si fa: dopo l’ovvio attacco Cuori, infatti, tutto quello che deve fare la difesa è giocare tre giri nel colore. Tokay, tuttavia, ha preso con la Dama ed è fatalmente tornato a Quadri, e Fisher non chiedeva di meglio: ha messo l’Asso, battuto tre giri di atout disdegnando ovviamente il sorpasso al J quando ha visto cadere il 10 a destra, scartato la rimanente Cuori sull’A e concesso il
K. +420.
Sembrava impossibile che Piekarek e Smirnov potessero fare di meglio, ma così non era, anche se oramai tutto era perduto, per ASSAEL:
Nel momento cruciale, i norvegesi si sono fatti pescare a 2x, dove la difesa poteva incassare 500, ma Smirnov ha regalato una presa – dopo il taglio nel terzo giro di Fiori è tornato di piccola Quadri: ignaro della distribuzione delle Fiori ha letto la terza carta del compagno come un preferenziale! – così evitandosi l’amaro sapore che avrebbe avuto perdere di 1 IMP (pensate a quante prese in più hanno saputo aggiudicarsi gli alfieri di SCHWARTZ grazie ad una maggiore attenzione complessiva). Con questi ultimi 6 IMP, infatti, SCHWARTZ ha vinto di 9, 97 a 88.