
La ragazza bionda che terrorizza il girone J chiedendo di spiegare le licite in inglese è Christina Lund Madsen. La simpaticissima Christina viene dalla Danimarca, di cui ha rappresentato anche la Nazionale femminile, e sta partecipando al Campionato con la squadra Zucco. Essendo, oltre che un’ottima giocatrice, anche una giornalista di bridge nota a livello internazionale, fra un turno e l’altro ne approfittiamo per metterla alla tastiera…
Traduzione a cura di Francesca Canali.
Avevo sempre sognato di giocare il Campionato Italiano a Squadre Miste. Cibo italiano, bridge italiano e… uomini italiani. Da junior, e partecipando ai tornei internazionali, avevo conosciuto alcuni giocatori italiani e non vedevo l’ora di incontrarli di nuovo.
Appena arrivata ho incrociato Alfredo Versace, che subito ha esclamato: “è impossibile che tu sia in Italia!”. Be’, invece eccomi. E adoro essere qui.
Il mio amico Massimiliano Di Franco mi ha trovato un posto nella squadra Zucco. Non conoscevo nessuno dei miei compagni, ma, fortunatamente, si vede lontano un miglio che non sono italiana e quindi in hotel ci siamo subito riconosciuti. Dovevo giocaare in coppia con Andrea Berti. Andrea però è arrivato solo Sabato, quindi Venerdì ho giocato con Gaspare Trapani, detto Rino. Rino non parla una parola d’inglese e io non so niente di italiano. Perfetto quindi: anche volendo non avremmo potuto litigare.
Avevo con me un post-it, con scritto: “A=Asso, K=Re, Q=Dama e J=Fante”, così quando ero il dichiarante potevo chiedergli quale carta muovere dal morto. Il problema è che continuavo a confondere le Cuori con le Quadri, ma ho risolto indicando semplicemente il seme che volevo.
Andrea è arrivato sabato, un minuto dopo che cominciasse il turno. Non abbiamo avuto neanche il tempo di dirci “ciao”, abbiamo semplicemente cominciato a giocare, ed è andata bene, abbiamo vinto il primo incontro di 18. Al telefono (Andrea parla molto bene l’inglese) avevamo parlato un po’ del sistema. Lo avevo avvertito che a volte in licita sono un po’ creativa, eppure continua a sorprendersi.
Nel primo incontro di Domenica mattina abbiamo giocato contro la squadra Artioli, che era in testa al nostro girone. Alla mano 21, in zona contro prima, terza di mano, avevo:
98432
J
876
AJ86
Il primo e il secondo di mano hanno dichiarato “Passo”. Allora, siccome la coppia al nostro tavolo giocava Fiori forte, ho deciso di aprire di 1. La mia filosofia infatti è quella di complicare il più possibile la vita agli avversari.
Il giocatore alla mia sinistra ha dichiarato 1, Andrea 1SA ed Est è saltato a 4
. Passo, Passo e Contro di Andrea.
A questo punto speravo solo che non avrebbero fatto troppe surlevèe…
Andrea ha attaccato con il 7. Ed è sceso un morto incredibile:
Il dichiarante ha chiamato la piccola (sarebbe stato meglio passare il 9) e io sono stata bassa. Andrea ha giocato la Dama, lisciata di nuovo, e ancora Fiori per il Re del morto e il mio Asso. Intanto, dentro di me riflettevo su quanto sia sottile la linea di confine fra una licita brillante e una licita folle.
Ho giocato la quarta Fiori, perché sapevo che difficilmente l’avversario avrebbe avuto perdenti da scartare, e speravo in uno scarto di Andrea. Il dichiarante ha tagliato con la piccola e il mio compagno ha surtagliato con il 5 per forzare il 10 del morto (non aveva ancora alcuna informazione sulla mia mano). Ora rimpiangevo di non essere semplicemente tornata Picche, dato che il dichiarante a quel punto avrebbe di certo giocato Cuori per il mio Fante e il 2 down. Ad ogni modo era ancora sotto di 1, e questa pareva una mano in cui, dopo l’apertura di 1SA e la transfer per le Cuori, si gioca il contratto dalla parte giusta. Il mio vicino di sipario e io siamo scoppiati a ridere: il suo compagno non aveva aperto con 15, mentre io avevo aperto con 6…
Mi sono divertita tantissimo a Salsomaggiore. Gli italiani sono carinissimi con me, anche quando non ci capiamo, e l’organizzazione del Campionato è fantastica.
Spero di tornare ancora l’anno prossimo! Il mio nuovo sogno è vincere, un giorno, un Campionato italiano – il titolo di Campionessa italiana è veramente “cool”.
Arrivederci!