
Si sono conclusi i quarti di finale, senza che ci fossero sorprese. Le prime due teste di serie hanno infatti vinto molto agevolmente: Nickell ha costretto Sherman al ritiro quando mancavano ancora 15 mani ed il distacco era di 118 IMP (e già prima del turno precedente, a -103, i giochi erano fatti); Fleisher ha invece faticato un pochino di più contro Seligman, ma questa era formazione ben più solida di Sherman, e comunque i favoriti hanno prevalso di 56 IMP, avendo perso 10 IMP nell’ultimo tempo.
Gli altri due incontri hanno visto l’equilibrio che si prevedeva. In tutti e due i casi, la testa di serie più bassa ha battuto la più alta, ma non si può certo parlare di sorpresa. Diamond, che qui era la numero 6, è stata addirittura la 1 due anni fa, ed stata la squadra più vincente a cavallo degli anni 2010-2012, quando è stata capace di mettersi al collo anche la medaglia d’oro della Rosenblum a Philadelphia. Nessuno stupore, quindi, per la sua vittoria di misura su Gordon (3). Discorso ancora più valido per la vittoria di Bramley su Fireman: i vincitori, che hanno finito per prevalere di 10 IMP dopo una lunga battaglia, hanno dalla loro un numero enorme di titoli di tutti i tipi, e solo l’età non più verde li ha fatti scivolari al numero 5.
Oggi, in semifinale, sarà tutto da seguire lo scontro tra Bramley e Nickell: nella prima squadra milita infatti Bob Hamman, che di Nickell è stato l’alfiere di maggior prestigio dalla sua fondazione (1993) fino alle Olimpiadi di Lille (2012).
Nell’altro match, si potrà invece vedere un confronto tra stili molto diversi: gli alfieri di Fleisher praticano infatti un gioco molto piatto e senza fronzoli, mentre quelli di Diamond sono tra i più aggressivi del pianeta.