TOP ONE, Francesca Piscitelli: al tavolo sono molto rigida

Incontriamo Francesca Piscitelli, una delle sei componenti di TOP ONE, la formazione vincitrice dei Campionati Italiani a Squadre Signore 2014.
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A proposito di Francesca Piscitelli
Città: Napoli
Famiglia: Ha un figlio, Roberto, di 21 anni.
Segno zodicale: Ariete
Occupazione: Fa volontariato come psicologa
Hobby: Si interessa di letteratura, musica classica e lirica e teatro.
6 Ori Nazionali
4 Campionati Italiani a Squadre Signore (2003, 2006, 2011, 2014)
1 Coppa Italia Femminile (2010)
1 Campionato Italiano a Coppie Signore (2013)
Segni particolari:
Fa parte della Nazionale italiana femminile in coppia con Margherita Chavarria
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Come ti sei avvicinata al bridge?
Ho iniziato a giocare a 25 anni con Angela De Biasio.
Parliamo del Campionato a Squadre Femminili, che hai vinto con la Squadra TOP ONE.
Tipicamente tu giochi in coppia con Margherita Chavarria. Come è accaduto che questa volta hai giocato con Debora Campagnano?
Debora mi ha telefonato mercoledì pomeriggio perché era rimasta all’ultimo momento senza compagna ed il giorno dopo eravamo sedute insieme a giocare. Nella squadra delle Topone però sto anche giocando il societario in coppia con la mia compagna Margherita Chavarria.
In questa formazione atipica, qual è la coppia più forte?
Non saprei, sicuramente Debora ed io siamo una coppia dell’ultima ora (anche se in passato abbiamo giocato a lungo insieme) e quindi eravamo le meno affiatate. Direi che abbiamo funzionato molto bene come squadra e quindi è stato un campionato molto piacevole.
Ci racconti della gara?
E’ iniziata un po’ in sordina e poi ci siamo ritrovate al comando della classifica e ci siamo dette: ma allora possiamo vincere… L’ultimo incontro del sabato contro Parioli è stato molto negativo e ci ha retrocesse in seconda posizione a 3 VP dalle prime ma le mie indomite compagne la domenica mattina hanno giocato davvero bene vincendo lo scontro diretto e conquistando l’oro. Mitiche.
Quale è stato l’incontro più difficile e perché?
Anche se non l’ho giocato direi l’ultimo, come sempre del resto
Quali sono stati a tuo parere gli elementi che vi hanno portati alla vittoria?
Grande armonia, serenità e voglia di non mollare.
Un commento su ciascuna delle tue compagne di squadra:
Monica Aghemo: molto dolce.
Monica Buratti: molto positiva.
Debora Campagnano: la mia amica, le voglio un gran bene.
Antonella Novo: il sorriso che aveva nella foto della premiazione glielo vedo spesso, perché lei è una donna che sorride.
Giuliana Pederzoli: una forza della natura.
Francesca Piscitelli: l’ultima arrivata….
E naturalmente un commento sul capitano:
Ennio Nardullo: uno dei pochi uomini gentili in circolazione.
A proposito di capitano. Vi segue attentamente e sale – giustamente – sul podio con voi a ritirare le medaglie. Ma le merita? Come si comporta con voi durante il campionato e soprattutto quando la squadra va male?
Certo che le merita. Lui tace se le cose non vanno bene ed incoraggia quando vede un’impennata positiva e come lo fa? Con gentilezza.
Quante volte giochi durante la settimana? Come ti alleni con la tua compagna?
Con Margherita ci alleniamo almeno una volta alla settimana, spesso due.
Che sistema giocate?
Naturale quinta nobile, Quadri sbilanciato. Gli accordi non cambiano in diverse situazioni di zona.
Quando sei in disaccordo con la tua compagna qual è l’unico parere di cui ti fidi per dirimere la questione?
Di solito decidiamo tra di noi.
Quale reputi sia il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto bridgisticamente?
Sono seria ed affidabile. Difetto: sono molto rigida sul comportamento al tavolo, non sopporto neanche che si mostri disapprovazione muovendo troppo le mani sotto al sipario e mi rendo conto di essere eccessiva ma tant’è….
Cosa provi quando vinci? E cosa, invece, quando perdi?
Quando vinco esulto sempre come se fosse la prima volta, quando perdo: all’inizio bruciava da morire, ora mi proietto subito alla prossima competizione
Qual è il tuo sogno nel cassetto bridgistico?
Vincere le Olimpiadi
Parliamo di bridge femminile. Che differenze ci sono rispetto al bridge open/maschile? Che prospettive ha una donna che vuole avvicinarsi al bridge rispetto a un uomo?
Gli uomini sono più forti di noi, c’è poco da fare…. Le nostre prospettive sono più limitate.
Il bridge è uno sport della mente. Vivi l’esistenza della categoria “ladies” come qualcosa di vagamente discriminante o ti sembra corretto dato che questa distinzione esiste in tutti gli sport?
Mi sembra corretto, perché nel bridge non dovrebbe essere così? Pensare che gli uomini siano più forti di noi nel bridge non vuol dire pensare che siano più intelligenti. Credo semplicemente che gli uomini siano più portati per la competizione.
Cosa consiglieresti a chi per curiosità si vuole avvicinare al bridge? Cosa si dovrebbe fare per divulgare ancora di più questo interessantissimo gioco?
Consiglio di leggere tanto. Credo che per diffondere il bridge si dovrebbero organizzare degli incontri nelle varie città come si fa per i seminari o i convegni, pubblicizzandoli al massimo.
Ritieni che il bridge vada insegnato nelle scuole?
Perché no, magari come laboratorio.