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TOP ONE, Ennio Nardullo: non volevo salire sul podio

Incontriamo Ennio Nardullo, capitano della squadra TOP ONE, vincitrice degli ultimi Campionati Assoluti a Squadre Femminili 2014.

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A proposito di Ennio Nardullo

Ennio NardulloCittà: Torino

Famiglia: sposato con Antonella Novo. Insieme hanno un figlio di 11 anni, che si aggiunge alle due figlie di Antonella.

Segno zodiacale: Toro (“ho la testa dura tipica del toro”

Occupazione: ingegnere, ma attualmente lavora in una struttura sanitaria

1 Oro nazionale:

1 Campionato Italiano a Squadre Miste (2011)

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Antonella_bambiniCome ti sei avvicinato al bridge?

Mi sono avvicinato al bridge nel 1984: con la scusa di organizzare un corso presso una circoscrizione chiesi al mito Gianni Bertotto presso il vecchio e storico circolo di Via Santa Maria a Torino come fare per imparare ed egli mi indirizzò a delle serate per universitari dove cominciai a giocare, sotto lo sguardo di alcuni soci che fornivano alcune dritte sul sistema.

La mia prima compagna di gioco fu Francesca Christillin, che ha poi smesso di giocare per fare il giudice, con la quale dopo pochi mesi riuscivamo ad ottenere splendidi piazzamenti con continuità nei tornei serali di allora (50-60 tavoli).

Dopo qualche anno con Francesco Murgia, diventai Arbitro nazionale ed insegnante e giocai molto poco. Solo dopo il 2001, smettendo queste attività, mi sono dedicato maggiormente (lavoro e famiglia permettendo) al gioco.

Parliamo della vostra squadra, ormai una delle formazioni di punta nel panorama agonistico nazionale. Qual è la vostra storia? 

La squadra, nel suo nucleo originale, si è formata nel 2011. Dopo un paio di anni ha vinto l’anno scorso la serie A, ma già da un paio d’anni compete stabilmente in Coppa Italia e da quest’anno anche nel Societario, con un parco di giocatrici di eccellenza.

Chi ha scelto il nome TOP ONE? Vi eravate accorti da subito della simpatica assonanza “TOPONE” oppure è stato un fulmine a ciel sereno una volta che le magliette erano già stampate?

Nel 2009 tenemmo in vita una storica associazione di Torino che stava chiudendo, così studiammo che nome dare alla nuova Associazione. Antonella e io eravamo a Cannes per il Festival insieme a due amici bridgisti e, passeggiando, ognuno di noi tirava fuori un nome. Quando venne proposto TOP ONE non ci fu più discussione.
Ci piacevano il significato, ma pure le simpatiche assonanze. Le magliette furono il giusto epilogo.

Un commento sulla vostra recente vittoria ai Campionati Italiani a Squadre Femminili.

La squadra, salita l’anno scorso in Eccellenza, aveva l’obiettivo di non retrocedere, ma il crescendo di risultati degli ultimi anni mi lasciava sperare. Vittoria iniziale (che avrebbe dovuto essere più consistente) ed altre 6 belle e convincenti vittorie consecutive. Poi una sconfitta al penultimo incontro, ed il big match da giocare con un piccolo ritardo… Ho cominciato a sperare che fosse fatta quando ho visto che a 4 mani dalla fine si era avanti 51-0 …

Quali sono i vostri punti di forza? Ovvero: perché avete vinto voi?

Il punto di forza è sicuramente l’armonia che regna nella squadra e che, sommata all’esperienza e ad una maggiore maturità caratteriale raggiunta da tutte, ha consentito questo traguardo.

TOP ONE2

Un commento su ciascuna delle giocatrici della squadra:

Monica Aghemo: Grinta, maturità e capacità di stemperare le tensioni.
Monica Buratti: Classe, esperienza e tranquillità.
Debora Campagnano: Elasticità, disponibilità ed ubiquità.
Antonella Novo: Voglia, perseveranza ed adattabilità.
Giuliana Pederzoli: Esperienza, carattere e nuovo entusiasmo.
Francesca Piscitelli: Forza, calma ed amor di squadra.

E il capitano?

Non volevo salire sul podio, mi ha trascinato Monica Aghemo. Credo che le medaglie siano meritate solo dalle giocatrici. Penso comunque di avere contribuito molto sia alla costruzione della squadra che all’armonia, ma soprattutto nell’inculcare nelle ragazze forza e convinzione nei propri mezzi, specie dopo la sconfitta di sabato.

Ennio Nardullo e Antonella Novo

Cosa provi quando vinci? E cosa, invece, quando perdi?

Grande soddisfazione per gli sforzi fatti. Rabbia per avere vanificato con errori tante possibilità.

Parliamo di bridge femminile. Che differenze ci sono rispetto al bridge open/maschile? Che prospettive ha una donna che vuole avvicinarsi al bridge rispetto a un uomo?

Credo che siano due mondi diversi ma solamente per i problemi di concentrazione che le donne hanno.
Le possibilità di giocare sono tante ed, anzi, le donne sono il traino per tutto il settore.

Cosa consiglieresti a chi per curiosità si vuole avvicinare al bridge?

Consiglierei di avere pazienza ed appassionarsi, in quanto è il più bel gioco di carte che esiste.

Cosa si dovrebbe fare, secondo te, per divulgare ulteriormente questo interessantissimo gioco? Ritieni che il bridge dovrebbe essere insegnato a scuola?

Per divulgare il gioco sarebbe necessario avere un apporto dai mass media. Il bridge non dovrebbe essere insegnato a scuola, ma bisognerebbe coinvolgere i giovani nel modo giusto, con premi specifici a loro graditi.

Francesca Canali

Francesca Canali da alcuni anni è responsabile della trasmissione Vugraph durante i Campionati. Da Gennaio 2013 collabora con la sala stampa della FIGB.

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