ArticoliCampionatiCampionati Assoluti a SquadreCampionati Assoluti a Squadre 2014Campionati FIGBHomeIntervisteOpinioni

TOP ONE, Antonella Novo: lavoro e famiglia mi impegnano tantissimo, ma il bridge…

Incontriamo Antonella Novo, una delle sei componenti di TOP ONE, la formazione vincitrice dei Campionati Italiani a Squadre Signore 2014.

[message_box title=”” color=”blue”]

A proposito di Antonella Novo

Antonella NovoCittà: Vive in provincia di Torino, la città dove è nata

Famiglia: mamma di Chiara (21) Francesca (19) e Massimo (11) tre ragazzi che Antonella definisce “meravigliosi ed impegnativi”. Sposata con Ennio Nardullo, capitano della squadra TOP ONE.

Segno zodiacale: Pesci

Occupazione: dopo essersi Laureata in Medicina e Chirurgia con 110 e lode a 24 anni, si è specializzata in Anestesia e Rianimazione, anche in questo caso a pieni voti e con lode. Attualmente è Presidente di un’azienda che opera in Sanità.

2 Ori nazionali
1 Campionato Italiano a Squadre Signore (2014)
1 Campionato Italiano a Squadre Miste (2011)

Segni particolari: Antonella ha tantissimi hobby. Oltre ad avere un diploma di conservatorio, in gioventù si è appassionata a diversi sport, ottenendo importanti risultati agonistici (atletica, nuoto e sci, 36 ori e 4 argenti in competizioni regionali).

[/message_box]

Come ti sei avvicinata al bridge? 

Conosco il bridge da sempre poiché giocavano i miei genitori, io ho iniziato quando aspettavo la mia prima bimba, avevo 34 anni e sono diventata rapidamente agonista poiché amo la competizione e non i giochi di intrattenimento. All’inizio facevo giusto l’impasse, In seguito devo ringraziare il mio Ennio Nardullo che si è cimentato, seppur non troppo pazientemente, a trasmettermi nozioni più avanzate di questo gioco, è stato il mio maestro e mi ha consentito di arrivare a giocare in modo estremamente divertente.

Quali sono stati i tuoi migliori risultati agonistici finora?

I miei migliori risultati sono senza dubbio questo oro ed il precedente conseguito nel 2011 nello Squadre Miste, oltre ad un paio di argenti ed un bronzo in Coppa Italia. Ho avuto anche l’opportunità , grazie a Debora Campagnano, di vincere il girone di serie A del Campionato a Squadre Femminili in Francia, che significa che il prossimo anno giocheremo in Eccellenza ed io lo considero una grande vittoria.

TOP ONE2

Parliamo della tua ultima vittoria, i Campionati Assoluti a Squadre Femminili. Come si è svolta la vostra gara?

Appena arrivate dalla serie A avevamo quale primo obiettivo non retrocedere. La vittoria è stata inaspettata, imprevedibile, emozionante.

Quali sono stati i vostri punti di forza? Ovvero: perché avete vinto voi?

I nostri punti di forza sono: amicizia, stima, solidarietà e tanta voglia di giocare insieme ed è per questo che abbiamo vinto.

Chi ha scelto il nome TOP ONE? Vi eravate accorti da subito della simpatica assonanza “TOPONE” oppure è stato un fulmine a ciel sereno una volta che le magliette erano già stampate?

Il nome del gruppo sportivo è stato scelto da noi in pochi minuti passeggiando sul porto di Cannes, Ennio preferiva Top Seven, perché lui vorrebbe sempre fare tutte le 13 prese, ma io ritenevo che l’equivoco dei Toponi suonasse più simpatico e meno pretenzioso e lui si è convinto rapidamente.

Qual è la più forte delle vostre tre coppie? Perché?

Le due coppie più forti della nostra squadra sono quelle che al momento stanno sedute in sala aperta ed in sala chiusa.

Un commento su ciascuna delle tue compagne di squadra.

Le mie compagne sono fantastiche, tutte e nella stessa misura.

Ennio Nardullo

E naturalmente un commento sul capitano.

Ennio Nardullo è forse il più commosso per questa vittoria.

A proposito di capitano. Vi segue attentamente e sale – giustamente – sul podio con voi a ritirare le medaglie. Ma le merita? Come si comporta con voi durante il campionato e soprattutto quando la squadra va male?

Ci segue senza interferire troppo nelle scelte di schieramenti, ci sprona sempre e quando si perde è lui che tira su il morale in modo propositivo. E’ fantastico.

Quante volte giochi durante la settimana? Come ti alleni con la tua compagna?

La mia vita è estremamente impegnativa, il lavoro ed i ragazzi assorbono tutto il mio tempo e le mie energie e purtroppo gioco poco a bridge . Con la mia compagna mi alleno solo su BBO per impedimenti logistici dovuti alla distanza.

Che sistema giocate? Cambiano i vostri accordi a seconda della situazione di zona?

Giochiamo un sistema di suo assemblaggio a base quinta nobile senza modifiche in funzione della zona.

Qual è il tuo punto di riferimento bridgistico? Ovvero: quando sei in disaccordo con la tua compagna qual è l’unico parere di cui ti fidi per dirimere la questione?

Mi piace sentire pareri autorevoli sul gioco con il morto, ma non rimanderei ad alcuno il giudizio su un eventuale disaccordo con la mia compagna, sono situazioni sporadiche e di tipo dichiarativo e penso che in dichiarazione una coppia debba essere sintonizzata e pertanto dirimere la questione al suo interno.

Se tu potessi giocare un campionato con un compagno a tua scelta fra tutti i bridgisti del mondo, chi sceglieresti?

Dopo la mia compagna, probabilmente Alfredo Versace.

Antonella Novo e Giuliana Pederzoli

Quale reputi sia il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto bridgisticamente?

Il mio miglior pregio è la fiducia che ho in me stessa ed il mio peggior difetto anche.

Cosa provi quando vinci? E cosa, invece, quando perdi?

Essendo per me il bridge un hobby a tempo perso vincere è una gioia immensa, già solo il poter giocare contro dei professionisti mi gratifica enormemente. In ogni caso perdere è una situazione insopportabile.

Qual è il tuo sogno nel cassetto bridgistico?

Il campionato intergalattico?

Antonella, Ennio Nardullo, bambiniParliamo di bridge femminile. Che differenze ci sono rispetto al bridge open/maschile? Che prospettive ha una donna che vuole avvicinarsi al bridge rispetto a un uomo?

Il bridge è un gioco per il quale gli uomini sono più portati poiché le donne perdono più facilmente la concentrazione, questo è quanto sostengono loro; non so se sia vero in assoluto, ma non mi disturba lasciarglielo credere.

Il bridge è uno sport della mente. Vivi l’esistenza della categoria “Ladies” come qualcosa di negativo e vagamente discriminante o ti sembra corretto dato che questa distinzione esiste in tutti gli sport?

Questa distinzione esiste in tutti gli sport ed esiste in tutte le situazioni della vita.
Nel lavoro ricopro un ruolo che fino a pochi anni fa era riservato ai maschietti.
Le mutate condizioni sociali hanno attribuito alle donne onori ed oneri.
La categoria “ladies” è un privilegio che vogliamo e dobbiamo saperci conservare.

Cosa consiglieresti a chi per curiosità si vuole avvicinare al bridge? Cosa si dovrebbe fare per divulgare meglio questo interessantissimo gioco?

Ho visto tanti amici accostarsi al bridge e poco dopo abbandonarlo. Al tavolo non conta nulla chi sei nella vita conta solo se mantieni il contratto, questo per i più è intollerabile; il bridge diventa pertanto un gioco di carattere, e credo che questo sia uno dei grossi ostacoli alla sua diffusione, anche saper fare coppia non è semplice trasforma il bridge agonistico in un gioco di potere. Il bridgista medio, poi, tende a mettere in luce se stesso mettendo in ombra il o i compagni, non è un ambiente facile per chi si avvicina ed i nostri figli, mediamente, sono cresciuti troppo sereni.
Per contro, essendo l’Italia da molto tempo ai vertici delle classifiche mondiali dovremmo trovare il modo per far diventare il bridge sport nazionale, sfruttando forse il talento particolare che abbiamo negli anni, dimostrato di possedere e sfruttando meglio i campioni che sono tra noi e che siamo certi di possedere.

Francesca Canali

Francesca Canali da alcuni anni è responsabile della trasmissione Vugraph durante i Campionati. Da Gennaio 2013 collabora con la sala stampa della FIGB.

Potrebbero interessarti anche...

Back to top button