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I trials USA per la Bermuda Bowl (6)

Team Nickell

Foto di Peg Kaplan per USBF (www.usbf.org)

Dopo un purgatorio di sei anni, la squadra NICKELL tornerà finalmente a competere nella Bermuda Bowl, dopo essere riuscita, usando una tipica espressione inglese molto calzante nella situazione, a “sneak a victory through the jaws of defeat” (estrarre una vittoria dalle fauci della sconfitta).

I campionissimi sono stati messi a durissima prova da DIAMOND, nell’ambito di un incontro tra i più appassionanti che si possano ricordare. Le due squadre si sono alternate nel vincere i singolo parziali di 15 smazzate, senza che mai i distacchi arrivassero ad una cifra importante, fino al settimo parziale: in quella circostanza, DIAMOND, giocando in maniera davvero ispirata – Kevin Bathurst, in particolare, sembrava avere al suo fianco un coniglio parlante che gli suggerisse ogni mossa – ha vinto per 47 a 6, portandosi avanti di 27.

Nessuna frazione aveva mai visto un distacco pari a quello che NICKELL doveva rimontare (il massimo era stato un +25 per NICKELL nel terzo tempo), e quando mancavano sei sole smazzate a finire, di tutti quegli IMP ne aveva recuperato ben 1!

Un primo raggio di sole è allora venuto ad illuminare i partigiani di Meckwell&Co.: 9 IMP guadagnati grazie ad una migliore scelta in competizione. Poi una mano piattissima, e poi le due mani che dovevano segnare la storia.
Prima, una decisione davvero curiosa ha portato Bathurst (il coniglio doveva essere andato al bagno) e Moss a giocare la manche sbagliata (4Cuori nella 5-2) al posto di un comodo 3SA. LevinWeinstein non hanno saputo fare di meglio che contrare 2Quadri agli avversari, per giunta regalando una presa in controgioco, ma anche così, hanno incassato 12 IMP (quando meritavano di perderne almeno 3). Poi, dove Moss non è stato capace di applicare il freno, dichiarando semplicemente slam con 20 punti in risposta, Weinstein è stato invece disciplinato, esplorando le possibilità delle due mani combinate prima di abbandonare a 5Fiori.
Lo slam era bruttino, ma non impossibile, ma questa volta non si faceva. NICKELL si è ritrovata improvvisamente a +8, ma nelle ultime due mani c’era trippa per i gatti: una mano dove era facile finire troppo in alto, ed uno slam, in tutti e due i casi per N/S. Meckstroth e Rodwell, che giocavano per primi, hanno tolto ogni suspense all’audience fermandosi puntualmente a 2Picche e chiamando 6SA (facile, peraltro).

Per la squadra sconfitta, gli esami di riparazione si terranno a Chicago il prossimo anno, all’incirca nello stesso periodo. Laggiù, si lotterà per il posto di USA II.

 

USA Trials 2014

 

Maurizio Di Sacco

Maurizio Di Sacco (DSZ003, Bridge Villa Fabbriche) è Arbitro Capo di FIGB, WBF, EBL, CAC (Center American & Caribbean), CSB (Confederation Sudamericana De Bridge) e Direttore della Scuola Arbitrale di FIGB ed EBL. Anche membro del WBF Laws Committee, Maurizio è uno dei più autorevoli arbitri del mondo. Anche il suo palmares come giocatore è più che invidiabile: ha giocato ai massimi livelli fino al 2002, conquistando a livello nazionale un titolo italiano, un argento in eccellenza, diversi piazzamenti in Coppa Italia e numerosi primi posti in tornei naizonali. A livello internazionale ha raggiunto la finale di un Campionato Mondiale e di uno Europeo.

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