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Chi trova un board trova un tesoro

treasure_boardHo trovato questa mano interessante un po’ per tutti, coppie, Allievi o chi vuole comunque imparare, ed anche esperti.
Il vostro compagno apre in sottoapertura a Cuori ed il vostro avversario di sinistra, dopo che il suo compagno ha mostrato una buona mano con le Quadri, finisce per giocare 3SA. La mano è tratta dalle selezioni seniores per la nazionale ed è effettivamente stata giocata, con contratto quasi unanime di 3SA.
Avete:

Picche KJ105    Cuori J75    Quadri 643    Fiori Q108

Il partner attacca di CuoriK e vedete al morto:

Picche AQ74    Cuori –    Quadri AQ9752    Fiori AJ6

2014_05_06_m8

E già siamo al primo punto di interesse. Banalmente, se riuscite a segnalare al partner la presenza del Fante nella vostra mano, la smazzata è conclusa a vostro favore (per il momento fidatevi, poi vedrete tutta la mano).

Tuttavia, visto come sono andate le cose a vari tavoli, tanto banale la prosecuzione a Cuori non è stata. A parte chi ha sbloccato il Fante sull’attacco di Re (“il Re vuole lo sblocco”) facilitando le cose al dichiarante, che aveva A982, molti hanno girato a Picche nel dubbio che il CuoriJ fosse in possesso del dichiarante.

Come dicevo, questo è il primo punto di interesse. Una coppia affiatata non dovrebbe sbagliare e vedere tanti errori in contesto di buon bridge mi ha un po’ stupito.

E veniamo al secondo punto. Il virare a Picche sembra una manovra di buon bridge perché dà la possibilità al partner, se dovesse entrare in presa, di giocare Cuori e risolvere ogni problema all’attaccante, ma potrebbe anche dare un tempo vitale al dichiarante.

In ogni caso, non la ritengo certo una mossa scorretta. Ma guardate un po’ cosa può nascere da una manovra che sembrava buona o perlomeno innocua:


Bene. Dopo l’attacco di CuoriK, Nord gioca il Picche9 per la Q e il K e la prosecuzione con il CuoriJ filato. Poi ancora Cuori, vinto dall’A. Ora il dichiarante gioca Fiori al Fante e voi vincete di Dama.

E siamo al terzo punto. La giocata del PiccheJ sembra automatica ma, come ho già spiegato in un recente articolo dedicato all’attenzione selettiva, questo è un momento in cui dovreste tirar fuori tutte le antenne. Perché? Semplicemente perché non avrete altre occasioni di entrare in gioco. In questi casi, prima di giocare bisogna riflettere un po’. Senza bisogno di torturarci il cervello, dovremmo vedere al dichiarante una mano tipo Picche xxx Cuori Axxx Quadri x Fiori Kxxxx. Che succederà con la normale giocata di PiccheJ? Il dichiarante prenderà di Asso e incasserà le Fiori. Quando mancherà una Fiori vincente ancora da giocare il dichiarante avrà Picche x Cuori x Quadri x Fiori x e il compagno avrà PiccheCuori Q Quadri K108 Fiori -. Sull’ultima Fiori sarà compresso perché scartando una Quadri l’impasse a Quadri affrancherà il colore (voi e il morto non contate più).

Bello vero? O brutto, dipende come sempre dai punti di vista. Ma questa manovra non riuscirà se giocherete Quadri con il risultato di rompere lo squeeze togliendo le comunicazioni col morto. Troppo difficile giocare contro AQ10 del morto? Non lo metto in dubbio, però se ci si ragiona non è proprio una cosa da marziani. L’importante è essere presenti al tavolo nei momenti decisivi.

C’è anche un quarto punto. Supponiamo che l’attaccante giri a Picche col 9 e il dichiarante fili. Ovviamente potrete coprire col 10 e proseguire col CuoriJ ma non sarebbe assurdo star bassi per far proseguire il partner a Picche, buon controgioco se il dichiarante ha Cuori A10xx. E il partner prosegue a Picche ma il dichiarante mette l’Asso bloccando il colore e gioca Quadri al Fante della mano. Mossa vincente? Solo se il vostro compagno mette il K, se liscia (sicuramente avrebbe lisciato…) il dichiarante resterà ad 8 prese.

Quante cose in una mano sola… ma il Bridge a volte è proprio bello!

Franco Caviezel

Il dr. Franco Caviezel (CVC003, C.lo del Bridge Venezia) è il medico federale. Specializzato in Neurologia, interessato soprattutto allo studio delle funzioni cerebrali superiori, appassionato di Psichiatria, è autore del libro "Bridge e cervello". Anche in campo bridgistico vanta un curriculum di tutto rispetto, avendo giocato per cinque volte nella Nazionale Italiana Senior, con la quale ha conquistato nel 2010 la medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Ostenda.

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