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Smazzate con sorpresa (3)

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Di certo penserete che paragonare una smazzata di bridge ad un uovo di Pasqua può sembrare un po’ eccentrico, forse troppo forzato, un ardito volo dell’immaginazione. Ma a pensarci bene gli ingredienti ci sono tutti, se si confrontano con un po’ di fantasia.
Anche la sorpresa non manca di certo, quando si apre lo score e ci si ritrova di fronte ad un risultato del tutto inaspettato o imprevedibile.

Per tutta la settimana di Pasqua riporterò alcune “uova con sorpresa”, pardon smazzate, raccolte qua e là al Vanderbilt Trophy 2014 dei Nationals americani di Primavera a Dallas. (Red Jack)

Smazzate con sorpresa (puntate precedenti)

Cioccolato amaro

Dopo ancora un punto per una surlevée a favore di Monaco ed un board pari, si arriva alla penultima mano con Nickell che conduce per 117 a 113.
Questa è la distribuzione completa:

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In Sala Aperta non c’è storia nella dichiarazione né nel gioco.
Ovest apre di 1Quadri preparatorio, Nord si inserisce con un rischiosissimo 1Cuori (-3 in zona, -800), ma Est lo grazia con un 2Quadri forzante e poi chiude a 3SA sul 2SA del compagno (bilanciata minima). Sull’attacco Cuori Rodwell non ha difficoltà ad allineare 10 prese, anche se ce ne sono a disposizione 11. Una questione di surlevée? Di un misero IMP?

In Sala Chiusa, sul passo di Sud Helgemo apre di 1Cuori quarto, togliendo la licita a Nord, che passa, e la dichiarazione prosegue esattamente come in aperta.
Anche dopo l’attacco di piccola Picche sarebbero sempre 11 le prese quasi pronte per l’incasso, ma il gioco prende una piega del tutto inspiegabile.
Helgemo prende di PiccheK e dà un colpo in bianco a Quadri preso da Sud, che rinvia ancora Picche per la Dama. Rientro in mano con CuoriA e Quadri per l’Asso, mentre lo scarto di cartina di Cuori da Nord rivela la pessima divisione delle Quadri (5-1).

Ci sarebbero ancora a disposizione diverse manovre, almeno per arrivare a 9 prese realizzando una Fiori.
Helgemo invece prosegue incassando i due rimanenti onori maggiori di Cuori, ignorando completamente le Fiori. Cerca un finale favorevole che però non c’è e deve rassegnarsi amaramente ad andare 1 down.

10 IMP a favore di Nickell portano la squadra americana a 127 contro 113.

Ultimo swing a Dallas

Sono quattordici IMP di differenza. Non tutto è perduto. Ci vorrebbe uno swing di almeno 15 IMP a favore dei monegaschi per portare il Trofeo a Montecarlo. E lo swing c’è, ed è a favore di Monaco, ed è a 2 cifre… ma non è sufficiente.

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In Sala Chiusa la dichiarazione va semplicemente così:

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L’attacco è a Fiori, preso di Dama e Quadri all’Asso per l’expasse a Picche. Il Re viene catturato dall’Asso di Nord, che rinvia Fiori per l’Asso secco di Ovest. Picche per chi ha la Dama (Sud), che si trova ad un crocevia, ma solo in apparenza, perché qualsiasi ritorno non riesce a battere il contratto. Levin sa che Ovest deve tagliarsi due Picche per poter perdere ancora una sola presa. E la sua mossa non è inferiore alla sua fama. Il ritorno è piccola Cuori, che non può uccidere, ma pone al dichiarante un serio problema e potrebbe provocare un suo errore.
Dilemma di Ovest: se faccio un sorpasso e Nord prende, un suo ritorno in atout mi manda down perché non riesco a tagliarmi l’ultima Picche, se non faccio l’impasse e prendo di Asso devo sperare nel Re secco in Nord o nelle Cuori 2-2 con il Re in Sud (le Picche devono essere divise 4-3) in modo da perdere solo il Re d’atout per il surtaglio. Le chance sono a favore del sorpasso, perché se il Re è protetto in Nord non si può evitare di andare down. Helgemo fa il sorpasso e porta a casa le sue dieci levée.

In Sala Aperta la dichiarazione è leggermente diversa, ma porta alla stessa conclusione:

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Rodwell apre di 1Fiori forte Contrato da Fantoni, che indica lunghezza nel colore (ma solo quella) , Est dà un positivo di almeno 4 PO, Ovest mostra il suo palo e, dopo l’appoggio minimo, chiude a manche.
L’attacco è anche qui a Fiori, preso, piccola Picche per il Fante e la Dama e di Sud e di nuovo Fiori, Quadri per l’Asso e Picche in bianco. Ancora Fiori tagliata in mano. A questo punto Rodwell deve scegliere come proseguire. Decide di battere l’CuoriA e, in cerca di un Re secco o del Fante secco a destra, che consentirebbe di tagliare le 2 Picche con le Picche 4-3 (come sono in realtà). Ma per come stanno le carte, si ritrova down. Gioco di sicurezza o ricerca della spettacolarità nella cattura del Re secco?
Sono solo 12 IMP, che portano la squadra di Zimmermann a 125 contro 127, risultato finale. E il Trofeo Vanderbilt resta a Dallas.

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Red Jack

Giacomo Andrea Crucinio (CRM010, Milano Bridge), laureato in fisica, docente, giornalista, consulente di editoria aziendale e uffici stampa per società in gran parte high tech, ha come principali interessi musica, cinema e, naturalmente, bridge. E’ sposato, 3 figli (unica pecca: nessuno di loro gioca a bridge). “La passione per il bridge è scaturita in un fumoso bar della Facoltà di Scienze di Milano. Mi ha affascinato subito, ma impegni personali, familiari e di lavoro non mi hanno permesso di praticarlo con quella assiduità che avrei voluto. Pur non avendo mai smesso di seguirne le vicende, la mia pratica del bridge si è concentrata di più sugli aspetti teorici, certamente non emozionanti come le smazzate ‘vissute’ direttamente al tavolo, ma non meno interessanti. Strada facendo ho annotato dubbi, riflessioni o analisi su argomenti mai veramente risolti, come quello delle prese totali, che spero di pubblicare in un prossimo futuro. La firma red.jack è una vecchia abitudine di firmare articoli di settori diversi con nomi e sigle diverse. In questo caso è un nickname di sapore più attuale”.

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