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Smazzate con sorpresa (1)

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Di certo penserete che paragonare una smazzata di bridge ad un uovo di Pasqua può sembrare un po’ eccentrico, forse troppo forzato, un ardito volo dell’immaginazione. Ma a pensarci bene gli ingredienti ci sono tutti, se si confrontano con un po’ di fantasia.
Dagli sgargianti colori della confezione, che richiamano quelli delle figure, dei semi, del dorso decorato delle carte, alle mani più complicate per una dichiarazione competitiva o un colpo di alta tecnica, dal gusto forte da cioccolato fondente, a quelle più soft, come il cioccolato al latte, tranquille mani di routine.
E la sorpresa? Non manca di certo, con tutta la sua suspense e trepidante emozione, quando si apre lo score e ci si ritrova di fronte ad un risultato del tutto inaspettato o imprevedibile.

Per tutta la settimana di Pasqua riporterò alcune “uova con sorpresa”, pardon smazzate, raccolte qua e là al Vanderbilt Trophy 2014 dei Nationals americani di Primavera a Dallas. (Red Jack)

Cominciamo dalla fine, cioè dall’ultimo segmento della finale, che vede di fronte la squadra Zimmermann di Monaco (Pierre Zimmermann, Franck Multon, Fulvio Fantoni, Claudio Nunes, Geir Helgemo, Tor Helness) e quella dell’americano Nickell (Nick Nickell, Robert Levin, Steve Weinstein, Ralph Katz, Eric Rodwell, Jeff Meckstroth).

La situazione sul tabellone riporta 102-83 IMP a favore della formazione monegasca . I primi 6 board lasciano tutto inalterato, poi arriva il primo “uovo di Pasqua con sorpresa”.

Cioccolato al latte

La dichiarazione, senza grandi note salvo l’intervento a 1Picche in entrambe le sale, porta alla manche a Cuori giocata da Ovest. Questa è la distribuzione:

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In Sala Aperta, attacco PiccheA, K e virata a Cuori per togliere gli evidenti tagli al morto a Quadri, considerato anche che Nord possiede QJ quarti nel colore. Ma al dichiarante basta tagliarne una, di Quadri, rientrare in mano in atout, battere i restanti 3 colpi e, verificato che le Quadri residue non sono 3-3, cederne una per allineare 5 atout, 4 Quadri (2 teste, un taglio ed una affrancata) e FioriA, per un totale di 10 prese, mantenendo agevolmente l’impegno.

Stesso contratto, stesso attacco e stesso proseguimento in Sala Chiusa, ma solo fino al secondo giro. Rimasto in presa con PiccheK, Weinstein si inventa questo colpo in “taglio e scarto” proseguendo con un terzo giro di Picche. Taglio del dichiarante e… scarto di una Quadri dell’altro difensore.
Helgemo prosegue correttamente con QuadriA e piccola Quadri tagliata al morto e si gioca queste chance:
– Cuori divise 3-2 (si battono 3 colpi e si cede eventualmente una quadri)
– o Quadri residue 3-3, se si è costretti a battere 4 colpi di atout.
In più qualche vaga possibilità di uno squeeze.
Ma non c’è nessuna di queste situazioni e il campione norvegese deve rassegnarsi ad andare 1 down.
Eppure bastava rientrare in mano in atout e tagliare un’altra Quadri. Anche se Sud surtaglia, il dichiarante rimane con 3 atout contro 2. Su qualsiasi ritorno può rientrare in mano, battere le restanti 2 atout e reclamare il resto.
E se Sud non surtaglia, ma scarta una Fiori? Siamo a questo punto:

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Est è in presa con il taglio della Quadri. Riuscite a vedere la soluzione?
PICCOLA Fiori dal morto! Se Sud liscia il dichiarante reclama tutte le prese, se impegna il Re è costretto a tornare nella forchetta di A e 10 del morto, consentendo lo scarto delle due Quadri, o in atout con lo stesso risultato di 10 prese per il dichiarante. E’ una manovra a carte viste, perché se il FioriK ce l’ha Nord il down è inevitabile. 12 IMP per Nickell, ma ancora 102 a 95 in favore di Monaco.

La sorpresa del SA debole

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Dopo un board in pareggio i monegaschi ristabiliscono le distanze, anche se non del tutto, con la smazzata che segue.

L’apertura di 1Fiori preparatorio di Nord in Sala Chiusa, in prima contro zona, consente ad Est un facile intervento a Quadri quasi senza rischi e una veloce ritirata mentre N/S arrivano agevolmente al par della mano, che è 3Fiori, anche se Helness si è avventurato fino a 2Quadri, dove pagherebbe 200 per un down contrato e 3 IMP di differenza.

In Sala Chiusa Fantoni apre di 1SA debole. Est si ingolosisce e Contra con intenti minacciosi. Ovest non può proprio tenere con quella mano quasi bianca (1SA si fa comunque) e cerca rifugio a 2Picche (2 down). Dopo due Passo Nunes in Sud propone il Contro, trasformato in punitivo da Nord. Est allora, fidando nel suo bel colore sesto e nei suoi 17 punti, pensa di riparare a Quadri, nel tentativo di pagare di meno. Ma è un’illusione ottica perché anche in questo contratto il saldo è di 500.

Il Senza debole ha funzionato egregiamente nelle sue circostanze ideali: primi di mano, quando non si sa ancora nulla, in favore di zona e con conseguenze interdittive a scapito degli avversari, o dell’avversario, che è costretto a prendere dei rischi e a intervenire ad un livello più alto. 9 IMP per Monaco, che conduce ancora per 111 a 95.

Continua…

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Red Jack

Giacomo Andrea Crucinio (CRM010, Milano Bridge), laureato in fisica, docente, giornalista, consulente di editoria aziendale e uffici stampa per società in gran parte high tech, ha come principali interessi musica, cinema e, naturalmente, bridge. E’ sposato, 3 figli (unica pecca: nessuno di loro gioca a bridge). “La passione per il bridge è scaturita in un fumoso bar della Facoltà di Scienze di Milano. Mi ha affascinato subito, ma impegni personali, familiari e di lavoro non mi hanno permesso di praticarlo con quella assiduità che avrei voluto. Pur non avendo mai smesso di seguirne le vicende, la mia pratica del bridge si è concentrata di più sugli aspetti teorici, certamente non emozionanti come le smazzate ‘vissute’ direttamente al tavolo, ma non meno interessanti. Strada facendo ho annotato dubbi, riflessioni o analisi su argomenti mai veramente risolti, come quello delle prese totali, che spero di pubblicare in un prossimo futuro. La firma red.jack è una vecchia abitudine di firmare articoli di settori diversi con nomi e sigle diverse. In questo caso è un nickname di sapore più attuale”.

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