
Ciao Maurizio,
ho un quesito per te. Valuta se se possa essere d’interesse per BDI Online.
Ieri, ***, ***. Arbitri *** e ***.
Una signora, alla mia destra, apre 4, regolarmente Alertato dalla sua compagna che, come immaginavo, a richiesta, spiega: “buon 4
, 8 vincenti”.
La rispondente pensa un po’ e poi licita 4.
La signora che ha aperto licita, a questo punto, 4 e seguono tre Passo.
Prima di attaccare chiamo l’Arbitro ed arriva ***. La smazzata si conclude con un down naturale e *** assegna 2 down.
Nasce una vivace discussione e la rispondente non accetta la penalità. L’Arbitro sostiene che, in questa sequenza, 4 è forzante (Cue e mano massima), ma le signore non accettano e si rivolgono successivamente a ***.
A termine del turno *** mi chiama e mi comunica di aver riportato il risultato al solo down naturale, spiegando che l’apertore ha diritto di dire 4 e che la compagna può Passare se intuisce l’errore di apertura (la rispondente ha in mano AQxx a Cuori) e due carte di Picche.
Ad entrambi gli Arbitri ho detto che mi affidavo alle loro decisioni.
Non è, quindi, per amor di polemica che ti scrivo. Ho immediatamente accettato la seconda decisione come avevo fatto con la prima.
Mi sembra un po’ strano, però, che due Arbitri prendano provvedimenti opposti, nella stessa sala ed a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro.
In una situazione analoga (mio errore di bicolore), dopo la realizzazione della mia compagna a Cuori, ho licitato le Picche. E lei, vera signora, sorridendo ha rialzato a Cuori dicendo alle avversarie “la mia compagna ha sbagliato, lo sapevo, ma non posso che assumere la nuova licita come Cue.”
In sintesi, chi dei due ha ragione?
Grazie!
Laura Tidone (TDR005, Bergamasca Bridge)
P.S. Ovviamente puoi nascondere i nomi degli Arbitri.
Ciao Laura,
per quanto riguarda nomi e circostanze (ad esclusione dello scrivente, a meno che non ne faccia esplicita richiesta), sono dati che non vengono mai pubblicati, in nessuna delle mie risposte, e questa non farà eccezione 🙂
Nel merito, comincio col dire che non c’è niente di strano che ci siano opinioni diverse in una materia complessa come la nostra, altrimenti gli Arbitri sarebbero degli automi. Certo, sarebbe auspicabile che il livello di tutti fosse quello massimo possibile, ma questo non accade in nessuna attività umana!
Venendo finalmente al quesito, mi manca in realtà un dato importante per rispondere compiutamente, ovvero l’intera smazzata, perché è possibile, come leggerai, che nessuna delle due soluzioni fosse quella giusta. Ti offro, comunque, il percorso analitico da seguire:
– Per quanto riguarda le sole affermazioni che fai, aveva certamente ragione il secondo Arbitro: la rispondente non era in possesso di alcuna Informazione Non Autorizzata (INA), ed era dunque libera di licitare a piacimento.
– Tuttavia, l’apertore era in possesso di un’INA (ex Articolo 75 del Codice di Gara, paragrafo A e quindi Articolo 16 del Codice di Gara, paragrafi A e B). Senza di questa, avrebbe dovuto considerare 4 come una Cue Bid, con l’appoggio a Picche e senza il controllo a Quadri, e licitare di conseguenza.
– Se, dunque, l’apertore aveva il controllo a Quadri, non poteva limitarsi a dire 4, ma proseguire sulla strada dello Slam (per dirti “come”, così come per sciogliere il nodo precedente, mi mancano le carte).
– Bisognava quindi lasciare il risultato al tavolo se, e solo se, l’apertore non aveva il controllo a Quadri.
Cari Saluti,
Maurizio Di Sacco