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Fine del Round Robin

Alla fine non è successo niente di sconvolgente nella Bermuda Bowl: le prime tre sono rimaste dov’erano, così come non ci sono state new entry tra le rimanenti cinque. L’Olanda è in effetti scivolata tra le ultime quattro, ma poiché la Polonia è invece salita tra di esse, il netto non è cambiato.
Verso la fine, a dire il vero, USA 2 si è avvicinata a poco più di 1 VP dal Canada, la quale stava perdendo seccamente. Ma i canadesi hanno recuperato qualcosa, vanificando , l’ultimo, disperato colpo di reni. E con questa, fanno tre volte nelle ultime quattro edizioni della Bermuda Bowl che una formazione a stelle e strisce rimane fuori dai quarti di finale.
Nel frattempo, l’Italia ha purtroppo perso dalla Cina l’ultimo incontro, e visto che c’erano elevatissime probabilità che proprio gli asiatici, come è in effetti successo, fossero i nostri avversari nei quarti, il match si è giocato sapendo che il risultato finale avrebbe determinato il carry-over. Non abbiamo perso di molto, 7 IMP, ma questo significa comunque partire da -2,33 quando una netta vittoria vi avrebbe offerto un vantaggio potenzialmente importante.

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Niente è stato lasciato all’immaginazione al momento della scelta degli avversari, dato che la qualità delle squadre selezionabili era facile da mettersi in fila. USA 1 ha scelto il Canada, noi abbiamo pescato la Cina (come già a Veldhoven), Monaco ha selezionato l’Inghilterra e questo ha lasciato alla Polonia a battersi contro l’Olanda. Inaspettata, tuttavia, la scelta successiva: chiamata a scegliere l’avversario della semifinale – la vincente del Round Robin ha questo ulteriore diritto – gli americani ha deciso per l’incontro Monaco-Inghilterra; una scelta non scontata, quando tutti predicevano Polonia-Olanda. Da quest’ultimo incontro, quindi, proverrà la nostra avversaria del prossimo turno, cinesi permettendo.

Ancor meno è accaduto nella Venice Cup, dove niente è cambiato, al di fuori dell’ulteriore risalita delle turche. Questo, tuttavia, non ha cambiato la struttura della classifica, ovvero la divisione tra le prime quattro, e le successive quattro. Con la scontata scelta della Turchia da parte delle “Orange”, questo ha fatto sì che ciascuno degli altri quarti valga una finale anticipata, data la forza quasi equivalente di tutte le rimanenti.

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Di fatto, USA 1 ha scelto l’Inghilterra, mentre la Polonia ha preferito l’Inghilterra campione olimpica alla Francia campione mondiale (o padella, o brace!), lasciando Cina e Francia a battersi tra di loro. L’ultima volta che questo incontro si è verificato a livello del mondo fu a San Paolo nel 2009, dove le cinesi vinsero in semifinale, per poi andare a conquistare il primo oro della loro storia, dopo una lunga teoria di argenti e bronzi.
Per quanto poi riguarda gli accoppiamenti in semifinale, l’Olanda ha scelto l’incontro tra Polonia e USA 2, senza che nessuno se ne sorprendesse.
Contrariamente alle altre due serie, nella d’Orsi Cup c’è stato un colpo di scena, e addirittura clamoroso. Grazie ad una caduta verticale negli ultimi due incontri, USA 1 è stata infatti capace di precipitare dal terzo al nono posto, uscendo proprio all’ultima mano, e per la miseria di 0,37 VP a favore dell’Olanda. Nessun problema hanno invece avuto le due squadre che si trovavano sull’orlo del baratro, ovvero Polonia e Scozia, le quali si sono facilmente “salvate”. In particolare, è stata proprio la Polonia a massacrare USA 1 nell’ultimo match.

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Mentre tutti si aspettavano che i francesi selezionassero gli scozzesi, ma così non è stato, avendo i transalpini preferito gli olandesi, e, io credo, a ragion veduta. Se è infatti vero che l’Olanda schiera una coppia fortissima, ovvero i coniugi Anton Mass e Bep Vriend (lei, in particolare, ha vinto una pioggia di ori europei e mondiali, ma anche lui vanta un argento e un bronzo nei mondiali a coppie, ed una lunga fila di risultati di prestigio), è però anche vero che gli altri quattro componenti la squadra sembrano ben al di sotto di quel livello.
A completare il tabellone, USA 2 ha scelto puntualmente la Scozia e la Germania l’Indonesia, lasciando così al Belgio, come scontato, l’assai indigesta squadra polacca.
I transalpini hanno poi deciso per il match tra Germania e Indonesia quale quello da cui dovrà provenire l’avversaria di semifinale, dovessero vincere i quarti.
Vedere l’Italia domani sarà un po’ ostico, visto che i nostri sono programmati su OurGame sia in occasione del primo, che del terzo segmento, mentre giocheranno in BBO nel secondo.
Ecco il programma completo:

incontri24

Maurizio Di Sacco

Maurizio Di Sacco (DSZ003, Bridge Villa Fabbriche) è Arbitro Capo di FIGB, WBF, EBL, CAC (Center American & Caribbean), CSB (Confederation Sudamericana De Bridge) e Direttore della Scuola Arbitrale di FIGB ed EBL. Anche membro del WBF Laws Committee, Maurizio è uno dei più autorevoli arbitri del mondo. Anche il suo palmares come giocatore è più che invidiabile: ha giocato ai massimi livelli fino al 2002, conquistando a livello nazionale un titolo italiano, un argento in eccellenza, diversi piazzamenti in Coppa Italia e numerosi primi posti in tornei naizonali. A livello internazionale ha raggiunto la finale di un Campionato Mondiale e di uno Europeo.

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