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Giovedì nero

Per fortuna – dopo “anfotero” e “luci ed ombre” non sapevo più cosa inventarmi – la giornata di ieri si può leggere da una parte sola, anche se non quella desiderata dal tifoso. Tutte e tre le nostre formazioni hanno infatti peggiorato la loro posizione, tutte hanno subito pesanti, consecutivi rovesci (con la modesta eccezione delle Girls), tutte, quindi, hanno deluso.

In particolare, gli Juniores erano attesi da una giornata di difficoltà media, ed hanno finito largamente sotto la media medesima; gli Youngsters, che ne avevano una abbastanza dura, ne sono usciti con molte ossa rotte; le Girls, che avevano addirittura una chance per la corsa all’oro nell’incontro con la Francia, hanno fatto “0” in quell’occasione, così mettendo in serio rischio una medaglia (ancora possibile, dopo la vittoria con la Polonia, che ci sopravanza al terzo posto). Per le bimbe, di consolatorio c’è il calendario, davvero agevole nei tre incontri che mancano a finire, ma le altre due squadre il calendario ce l’hanno invece decisamente avverso.

Insomma, una Caporetto, ma da Caporetto la storia ci dice che l’Italia seppe reagire, e vincere.

Veniamo ai dettagli, a partire, come di consueto, dalle ragazze. Queste hanno cominciato come peggio non si può, ovvero con uno “0” contro le transalpine, e se è vero che questa è la squadra che ha dominato il campionato in lungo e in largo (con tre turni a finire, ha 36 VP sulle seconde, e marcia all’incredibile media del 17!), e anche vero che la sconfitta 7 a 88 ha avuto proporzioni umilianti, e che seguendo l’incontro si è avuta l’impressione che le nostre non si fossero mai davvero alzate dal letto. Poiché hanno dato altrove ben altre prove di sé, risultando finora una squadra non solo solida con le formazioni più deboli, ma anche ben preparata e capace di tenere testa alle migliori, quanto visto non può che avere una spiegazione psicologica. Ansia da prestazione, con tutta probabilità, strana in una squadra che aveva finora dimostrato notevole solidità di carattere, ma quanto mai umana.
Dopo la Francia c’è stato il bye, e per finire la Polonia. Questo era un incontro cruciale per le nostre residue speranze di medaglia, perché eravamo scivolati distanti dal podio, il cui terzo gradino era – ed ancora è – occupato dalle padrone di casa, e le nostre hanno reagito molto bene. Reagito sotto tutti i punti di vista, perché erano sotto 30-11 alla mano 12, prima di infilare una serie di 39 IMP a 2. Erano avviate ad una larga vittoria, quando l’ultima mano ha visto un serio inciampo, costato 11. Anche così abbiamo vinto 50 a 43 (11,83 a 8,17), riportandoci a distanza utile almeno dalla medaglia di bronzo.
Il calendario ci è quanto mai amico, dato che ci aspettano oggi Turchia e Austria, mentre la Polonia deve vedersela niente meno che con Olanda e Francia. Le ultime due per noi, e le prime due per le baltiche!

1    FRANCE    252.16
2    NETHERLANDS    216.18
3    POLAND    200.79
4    ITALY    197.81
5    NORWAY    122.08
6    HUNGARY    114.74
7    SWEDEN    96.82
8    TURKEY    94.81
9    AUSTRIA    84.61

Eccoci arrivati agli Under 21. I più piccoli erano partiti niente male battendo la Turchia (14,58 a 5,42), una squadra di discreta classifica, capace di superare alcune delle prime della classe. Più o meno dello stesso livello dei turchi era la Danimarca, nostro secondo appuntamento di giornata, ma si è trattato di una sconfitta (7,02 a 12,98), come una sconfitta, e pesante, è arrivata ad opera dell’Olanda (2,56 a 17,44), a lungo leader dell’evento, ma decaduta.
Da terzi che eravamo al momento dell’ultimo match di giornata, ci ritroviamo ora sesti (avendo scambiato di posto proprio con gli “Orange”), di pochissimo sopra al fatale settimo posto (sei squadre vanno ai mondiali), e abbastanza distanti dalle medaglie.
La giornata odierna non è certo di quelle che possono essere preconizzate come buone per recuperare, dato che ci toccano prima la Scozia (media classifica), e poi addirittura Svezia e Polonia, le due prime della classe! Proviamo a metterla così, con baldanza: se vogliamo vincere, non potevamo chiedere di meglio che degli scontri diretti.

1    POLAND    210.17
2    SWEDEN    202.50
3    NETHERLANDS    194.08
4    ISRAEL    191.04
5    FRANCE    187.92
6    ITALY    176.85
7    SLOVAKIA    172.76
8    DENMARK    172.05
9    ENGLAND    165.67
10    CZECH REPUBLIC    158.51

Infine gli Under 26, una volta di più deludenti, ed anzi, forse, più del solito. Non erano infatti due corrazzate le due squadre – Bulgaria e Romania – davanti alle quali ci siamo inchinati nella giornata, galleggiando entrambe nei dintorni del quindicesimo posto la prima, e del decimo la seconda. Eppure, abbiamo perso in entrambi i casi, anche se non in misura drammatica (di 7 IMP con i bulgari, e di 15 con i rumeni). Proprio questa – chiamiamola così – tenuta, ci ha permesso di galleggiare ancora nei pressi della zona della classifica buona per la qualificazione, dato che ci troviamo all’ottavo posto, ad un’abbordabile distanza dal settimo, e che qui, grazie alla presenza della Turchia nell’empireo, già il settimo posto basta a staccare il pass mondiale.
Il calendario non ci viene per niente incontro, attesi come siamo dalla Finlandia nel primo incontro (media), e poi da Olanda e Francia. Considerato quello che abbiamo finora fatto con le squadre di questa zona della classifica c’è poco di che essere ottimisti, ma il tifoso non può che sperare per il meglio.
Sopra di noi, ribolle una lotta bella da vedere, con le prime quattro racchiuse in meno di dieci VP. La Polonia ha accusato qualche passo falso, e la Francia ne ha approfittato per prendersi la testa, con Israele, a sua volta, capace di scalare posizioni ed arrivare a distanza utile per replicare l’oro di Albena. Le quattro leader hanno in programma oggi due scontri diretti – Israele-Polonia e Danimarca-Francia, entrambi alle 14.00 – e per il resto difficoltà comparabili (Israele è forse messa meglio, da quel lato). Sarà probabilmente un bel guardare, e per dirla con De Andrè, speriamo che lo “spettacolo sia avvincente, e che la suspense ci sia davvero”.

1    FRANCE    235.75
2    POLAND    231.10
3    ISRAEL    228.63
4    DENMARK    225.93
5    TURKEY    209.31
6    NETHERLANDS    207.85
7    SWEDEN    200.83
8    ITALY    188.18
9    NORWAY    184.93
10    ROMANIA    183.22

Maurizio Di Sacco

Maurizio Di Sacco (DSZ003, Bridge Villa Fabbriche) è Arbitro Capo di FIGB, WBF, EBL, CAC (Center American & Caribbean), CSB (Confederation Sudamericana De Bridge) e Direttore della Scuola Arbitrale di FIGB ed EBL. Anche membro del WBF Laws Committee, Maurizio è uno dei più autorevoli arbitri del mondo. Anche il suo palmares come giocatore è più che invidiabile: ha giocato ai massimi livelli fino al 2002, conquistando a livello nazionale un titolo italiano, un argento in eccellenza, diversi piazzamenti in Coppa Italia e numerosi primi posti in tornei naizonali. A livello internazionale ha raggiunto la finale di un Campionato Mondiale e di uno Europeo.

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