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Ti racconto una mano… (7)

Un aiutino

Campionato a Squadre Miste 2013, ultimo turno (board 5), il vantaggio sembra rassicurante ma non bisogna abbassare la guardia perché il nemico, lo sappiamo bene, è sempre in agguato (che nemico sarebbe altrimenti?). Ora in Sud, rosso contro verde, devo amministrare questo pacchettino di vincenti:

Picche AKQ1052   Cuori A4   Quadri J107   Fiori A9

Est prima di mano Passa e io apro facilmente di 1Picche, su cui Ovest mi aggredisce con un 3Fiori Ghestem mostrando un numero di carte rosse in doppia cifra.
La di lui compagna sceglie a 3Cuori e tocca a me: penso che 3Picche sia pochino con otto probabili vincenti, quindi contro. Mi arriva dal partner un non del tutto gradito 4Fiori, che immagino venga da un palo almeno sesto.

Avrei quindi fit ma penso che sia meglio scommettere su un suo sostegno a Picche piuttosto che inerpicarmi a un impervio 5Fiori, quindi provo a chiudere nella Manche nobile suscitando le ire funeste di Est con annesso cartellino rosso, e questo fatto conclude la prima parte della contesa.

La licita è quindi stata:

Ovest avvia il secondo atto con il 2Cuori e il morto mi recapita in pronta consegna:

Contratto: 4PiccheX – Attacco: Cuori2.
Est forza con il CuoriK e io spendo l’Asso.
A un primo esame c’è almeno una perdente in ogni seme laterale: si dovrà fare in modo che a Quadri il numero non salga, e poi bisognerà esaminare la pratica delle Atout in quanto dopo la licita aspettarsele divise equivale più o meno a credere all’esistenza di Santa Claus.
L’impasse probabilmente riuscirà, ma bisogna trovare i tempi giusti e comunque potrebbe non bastare.
La prima faccenda da sistemare è comunque la Quadri. Muovo il QuadriJ, Ovest sta basso, ma vista la Cuori fragile (dal primo giro è chiaro che K-J sono in Est) mi pare improbabile che pur in prima non abbia l’QuadriA, quindi metto il QuadriK che tiene e rigioco subito Quadri per il mio Quadri10 e la sua QuadriQ.
Ok, non c’era niente da indovinare: andiamo avanti. Ovest incassa la CuoriQ e gioca un terzo giro per il CuoriJ del suo compagno e il mio taglio. A mia volta gioco il terzo giro di Quadri e lo taglio al morto con il Picche9, mentre Est risponde. Ci troviamo qui:

E’ il turno delle Atout.
Mi pare che l’impasse si imponga, quindi tacito le solite voci che in questi casi sempre salgono dai precordi bisbigliando di J secchi e Manche di battuta affossate, e gioco Picche passando con sicurezza il Picche10.

La buona notizia è che tiene; quella cattiva è che Ovest scarta rosso, e siamo da capo con un’Atout non catturabile e la Fiori perdente.
Il vantaggio in tutto questo è però che Est ha ora solo carte nere, proprio come me. Ha contrato: può averlo fatto con soltanto il CuoriK e cinque Atout, sulla base di un’umile Ghestem del compagno?
Mi pare poco, e comunque non ho altra chance perché le Fiori sono certamente 3-2 con la terza in Ovest, quindi il FioriK non può essere secco. Gioco quindi tutte le mie Atout, e con l’ultima sospingo lieve il gioco verso il PiccheJ dell’avversario (undicesima presa). Lascio correre il ritorno a Fiori verso la FioriQ del morto e ormeggio il contratto in darsena.

La mano completa:

Per quanto la linea di gioco sia in qualche modo obbligata, tuttavia bisogna vederla: e mantenere una Manche contrata con una messa in presa dà sempre una certa soddisfazione, che diamine. Va comunque riconosciuta con gratitudine la generosa collaborazione dei difensori: anzitutto in licita con il delizioso affresco della loro distribuzione, fino alla pennellata finale del Contro.

In fase di gioco, poi, Ovest ha perso ben tre occasioni per battere il contratto.
La più ovvia: in presa a Quadri avrebbe facilmente affondato lo speranzoso giocante intavolando il FioriJ e liberando una presa nel seme.

Meno evidente ma altrettanto decisivo è stato il contributo ai tempi di gioco, che nella narrazione non sono sembrati particolarmente importanti ma in realtà camminavano su un sentiero molto molto stretto.

Infatti perché il finale di gioco funzioni bisogna fare i due tagli rossi nell’ordine giusto (prima Cuori e poi Quadri), in modo da poter muovere Atout dal morto dopo essersi accorciati allo stesso numero di briscole di Est.

E se è vero che Sud aveva avviato i tempi giusti, Ovest avrebbe potuto far naufragare il progetto in due modi:
1) giocando l’QuadriA al primo giro e proseguendo Cuori per il taglio di mano: ora il giocante deve sbloccare il QuadriK e ha come unico ingresso in mano l’impasse in Atout per rientrare e tagliare la Quadri, ma si trova a questo punto al morto con le sole Fiori;
2) nell’ipotesi di aver preso il secondo giro di Quadri, dopo la CuoriQ rigiocando Quadri e non Cuori per forzare anzitempo il taglio sbagliato. Ora siamo al morto per l’ultima volta e non possiamo sia tagliare la terza Cuori che sorpassare il PiccheJ. Possiamo tentare di far girare con aria sorniona il Picche9, ma Est può tranquillamente coprire senza pregiudicare la presa in Atout. Pertanto quando incastreremo in mano Est con la sua ultima Atout noi ne avremo ancora una e lui avrà ancora il CuoriJ da farci tagliare per svincolarsi dalla messa in presa.

Morale. A volte per mantenere l’impegno sono necessari sia un bagaglio tecnico ineccepibile che un avversario in vena di aiutino, ma dovendo scegliere ogni dubbio è del tutto superfluo.

P.S: non mi sono seduto in Sud per errore, né le posizioni erano ruotate. La mano è stata così giostrata da Antonella Soresini: prime fioriture del Pink Club?

Enrico Guglielmi

Enrico Guglielmi (GGC001, Tennis Club Genova), socio agonista, scrive per Bridge d'Italia e per BDI Online articoli e commenti sui principali avvenimenti agonistici nazionali e internazionali

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